Capitolo 28

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Emily
Ci voleva un bel panino carico di calorie, era un po' che non ne ordinavo uno, è stato molto soddisfacente. Adesso ci troviamo al centro commerciale, pensando che un po' di svago non può che farci bene, visto lo studio eccessivo dell'ultimo periodo. Ma sta zitta, non ti stai impegnando per niente. Ne sono consapevole e questo potrebbe compromettere il mio futuro. Quindi cosa aspetti a prendere la faccenda con serietà, anziché pensare a Mark? Ci sto lavorando, non stressarmi sempre con le solite paranoie.

«Pianeta terra chiama Emy.»

Esco dalla trance in cui ero entrata e davanti ai miei occhi c'è Harry, solo Harry. Che fine hanno fatto tutti gli altri? Mi guardo intorno stranita, non mi ero accorta di essere uscita dal centro, sono diventata una rimbambita.

«Dove sono gli altri?» chiedo preoccupata.

«Sono andati via.» Non ci posso credere, mi hanno lasciata qui da sola con lui. «Va tutto bene? Sembri un po' scossa.»

«Non capisco perché se ne siano andati senza dirmi nulla.»

«Hanno avvisato, non te lo ricordi?» mi guarda stranito. Cazzarola, sembro fatta, come faccio ad avere sempre la testa tra le nuvole? «Hai persino risposto.» aggiunge, notando il mio stupore.

Non può essere, non mi sono accorta di nulla, come avrei fatto a rispondere contro la mia volontà? È una cosa da matti. È da Emy. Sta zitto!

«Mi stai prendendo in giro, vero?»

«Perché dovrei? Sam ti ha detto che doveva tornare a casa per studiare e ti ha chiesto se volessi tornarci anche tu, hai risposto di no.» Continuo a guardarlo con gli occhi quasi fuori dalle orbite, è davvero incredibile. «Così ha chiesto a me di riportarti a casa, più tardi.»

«E... Violet, Alex e Katy?»

«Katy è andata via con Sam, Alex e Violet sono ancora all'interno del centro commerciale.»

«Possibile che non mi sia resa conto di nulla?»

«Forse pensavi ad altro.»

Il mio viso diventa rosso dall'imbarazzo, mi sento così stupida in questo momento. Harry si siede sulla panchina accanto a me e resta a fissare il cielo, il suo sguardo è così dolce e non mi ha nemmeno presa in giro per la brutta figura. Basta, lo sto fissando troppo, potrebbe accorgersene. Volto lo sguardo alla mia destra e resto in silenzio.

È un po' che Harry non dice una parola, mentre io sono in imbarazzo, senza un motivo preciso, mi piacerebbe saperne di più sulla sua vita, sembra avvolto nel mistero e questo mi affascina molto. Chi era quella donna che gli urlava contro e perché? Hai notato che ultimamente ti circondi di amici complicati? E con questo, cosa vuoi dire? Che sono proprio adatti a te, visto che anche tu lo sei. Non dici mai nulla di carino, sei un vero guastafeste. Mi alzo dalla panchina, attirando finalmente la sua attenzione, dopodiché mi imita.

«Vuoi andare da qualche parte?» chiede.

«Dovrei tornare a casa, sai, per studiare.» rispondo un po' intimidita.

Ma cosa mi sta succedendo?

«Già, anche io dovrei.»

«Il college è molto impegnativo e ultimamente è come se...» mi blocco all'istante.

Perché gli sto raccontando i fatti miei?

«È come se?» chiede, interessato.

Parlo davvero troppo, stavo per dirgli di Mark, come se lui ne fosse già al corrente. Mi prenderebbe di sicuro per pazza se dovessi raccontarglielo.

Ti amo e ti odio! 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora