La vedo agitarsi ma non capisco perché, sembra stia quasi soffocando. Si alza a fatica dal letto e inizia a tossire forte, come se si stesse strozzando.
Corro da lei.
"Amy, che c'è?" le chiedo, ma lei continua a tenersi la gola e a tossire. Solo dopo un po' mi accordo che non respira, cosi prendo il cellulare e compongo subito il numero dell'ambulanza.Perché é successo proprio ora? E poi perché? Cerco di tranquillizzarla, e capisco che non possiamo aspettare l'ambulanza.
La prendo in braccio e la porto i macchina, facendola sedere davanti, e parto a tutto gas.
Arriviamo e subito una dottoressa la porta in una stanza, dicendomi che non posso entrare.
Passa qualche minuto, poi la dottoressa di prima esce dalla stanza e mi guarda male.
"Cosa é successo?" mi chiede."Niente, stavamo parlando e si é sentita male" le spiego. Mi squadra dalla testa ai piedi e poi alza un sopracciglio.
É una ragazza giovane, bionda e dagli occhi verdi. Ha le lentiggini e indossa un camice bianco.
"Mi dica che le é successo" la implorò avvicinandomi."La tua amica ha avuto una reazione allergica a un alimento. Sai a cosa é allergica?" ci penso un attimo, poi mi ricordo.
"Alle nocciole, ma...perché?"
"Questo dovresti dirmelo tu! A quanto pare ha ingerito molti alimenti contenenti nocciola. Sapeva di essere allergica?""Certo che si, l'ha sempre saputo"
"Beh, la reazione é stata forte, qualche minuto in più e non ce l'avrebbe fatta" in poche parole le ho salvato la vita perche altrimenti sarebbe morta soffocata.Quello che voglio capire é perche ha mangiato le nocciole sapendo che é allergica. É diventata matta?
Io mi preoccupo per lei, ma appena si riprende mi sente.
"Ora dov'è?" chiedo alla dottoressa.
"Nella camera. Le ho fatto una flebo per farla star meglio. Puoi vederla""Grazie" e se ne va. Io entro nella stanza, e la vedo sdraiata su quel lettino orrendo, con una flebo sul braccio.
Amy...combini sempre pasticci.
"So che sei sveglia" le sussurro avvicinandomi. Lei pian piano apre gli occhi.
"Come ti senti?" mi siedo accanto a lei sul lettino."Meglio..." mormora.
"Amy, perché hai mangiato le nocciole?" lei si gira verso di me e mi guarda confusa.
"Io...non lo so""Che vuol dire non lo so? Potevi morire" inizio ad arrabbia e mi, alzandomi.
"Lo so..." sussurra talmente piano che ho fatto fatica a sentire quella frase.Che vuol dire.
"Amy..." mi inginocchio davanti a lei e le prendo la mano.
"Dimmi la verità" la incitò, guardandola con occhi sinceri."Io-" qualcuno entra nella stanza, interrompendo la sua frase. Subito io mi alzo e fingo di niente, mentre la dottoressa le toglie la flebo.
"Buone notizie, puoi tornare a casa" dice sorridente. Amy la guarda come se non avesse capito.
"Cosa?" chiede.
"Amy, torniamo a casa. Stai meglio" le dico."Ah, ok" sembra quasi delusa. Ma che ha? Le do la mano e la aiuto ad alzarsi dal letto, poi salutiamo la dottoressa e usciamo.
So che c'è qualcosa sotto, ne sono certo, e intendo scoprirlo!
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RomansJosephine Bennet: Jo per gli amici, 17 anni, ragazza acida, stronza e menefreghista. Non ha amici, tranne che per Rosalyn, l'unica che la capisce davvero. Il padre é un drogato che picchia la madre, la sorella é una ragazzina di 14 anni. Jo non si l...