Mi sveglio di soprassalto, sentendo Jack ed Hailie piangere di nuovo. È tutta la notte che vanno avanti così e io e Sarah non capiamo cosa hanno.
Mi alzo, lasciando mia moglie dormire e andando nell'altra camera dove sono i piccoli.
Mi affaccio al lettino dove sono e li prendo entrambi in braccio. Sono così piccoli ancora, che riesco perfettamente a tenerli entrambi.
Do un'occhiata all'orologio e noto che sono le 6:00 del mattino. Decido di mettermi sul divano con loro, in modo tale che Sarah dormi ancora un po'.
«Voi due, mi spiegate che avete oggi?» li fisso, come se una loro risposta potesse arrivarmi da un momento all'altro.
«Giuro che me la pagate, interrompete prima il sonno del vostro caro papà e poi vi riaddormentate?» sorrido nel guardarli mentre chiudono i loro piccoli occhi e li sistemo sul divano, con tutti i cuscini intorno, in modo tale che non cadano.
Cerco di rimanere sveglio il più a lungo possibile, ma senza alcun risultato.
«Michael! Che cosa stai facendo?» sobbalzo dallo spavento e dalle urla delicate di mia moglie.
«Sei impazzita, mi hai fatto prendere un colpo!» le dico, portandomi una mano sul petto e cercando di regolare il mio battito.
«Scusa se trovo mio marito sdraiato per terra nel salotto di casa con una mano sul divano a reggere i suoi figli che dormono beati.»
«Si, in effetti... Ma non c'era bisogno di urlare.»
«Ma se tu non senti. -sospira, alzando gli occhi al cielo- Comunque, buongiorno.» mi alzo e lei si avvicina a me, allacciando le braccia dietro il mio collo e cercando di lasciarmi un bacio.
«No, aspetta. Mi lavo prima i denti poi mi baci...» la fermo e lei mi guarda perplessa, mentre vado spedito nel bagno.
«Ci rinuncio a farti domande» continua lei, seguendomi.
«Passami l'elastico dei capelli, per favore» chiudo il rubinetto d'acqua, continuando a lavarmi i denti e Sarah intanto si lega i capelli in una coda.
«Adesso, puoi darmi il bacio di prima.» La vedo sospirare e sorridere, per poi riallacciare le braccia dietro il mio collo e baciarmi.
«Buongiorno, amore» le sussurro, stringendola a me.
«Stavo pensando... -la ragazza al mio fianco, inizia a parlare continuando ad allattare il piccolo Jack- che ne dici se oggi usciamo tutti e quattro per farci un giro? Da quando sono nati i piccoli, siamo sempre stati qui...»
«Si, perché no. Possiamo andare benissimo al parco qui vicino» annuisce e mi passa Jack risistemandosi la maglietta.
«Okay, preparo i bambini, mi cambio e poi andiamo» si alza dalla sedia e mi lascia un bacio sulla guancia
«Mike, mi vieni ad aiutare un secondo con Jack? Non vuole stare fermo e non riesco ad infilargli il body.» urla disperata
«Arrivo, fammi mettere i pantaloni» le urlo di rimando, chiudendomi la lampo e raggiungendola.
«Allora, piccolino che hai?»
«Provaci tu, forse tra maschi vi capite...» ridacchia Sarah, allungandomi il body per infilarlo a Jack
Annuisco e poi rivolgo nuovamente lo sguardo a mio figlio, posto sul fasciatoio che muove le gambe in aria.
«A noi due, Jack. Dammi il braccino, bravo...» dopo qualche minuto, riesco a vestirlo, pronto per uscire.
«Sarah, noi siamo pronti.» mi affaccio nel salotto con Jack in braccio, dove la trovo a scherzare con Hailie. Si gira e rimane scioccata dal fatto che io sia riuscito a preparare Jack, ma non azzarda a dire niente.
Passiamo l'intero pomeriggio al parco, non distante da casa, come una bellissima famiglia.
Ci serviva far prendere un po' d'aria ai piccoli e anche a noi. Con il fatto che sono nati prematuri, i dottori ci hanno sempre detto di stare attenti e che, rispetto agli altri bambini possono prendere più facilmente le influenze, quindi siamo stati sempre rinchiusi.
«Devo ammettere, che se qualcuno al liceo mi avesse detto che sarei finito così un giorno... Avrei sicuramente riso per tutto il tempo.»
«Perché?»
"Perché non ci avrei mai pensato a quel tempo, a trovare una ragazza che mi amasse veramente, sposarmi così dal nulla e avere addirittura due bambini. Al liceo il mio pensiero più importante del giorno era ricordarmi il pranzo o altrimenti sarei morto di fame.
Non pensavo a nient'altro. Ti confesso, che quando abbiamo iniziato a frequentarci, ogni giorno escogitavo qualcosa affinché tu prima o poi mi lasciassi stare. Per questo ci fu tutto quel casino tra di noi.»
«Serio? E cosa ti ha fatto cambiare idea?»
«Non lo so precisamente, ma molto probabilmente è stato il fatto che con te potevo dire o fare qualsiasi cosa perché non ti dispiaceva. Che avevamo in comune delle cose, forse troppe, se non tutte, e cosa molto sicura che sei stata l'unica che mi ha fatto innamorare di se stessa nel vero senso della parola. Perché si, mi sono perdutamente innamorato di te, dalla prima volta e non smetterò mai di ripetertelo. Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per paura che non mi accettassi»
«Lo sai che ultimamente sei un po' troppo dolce con me? Però mi piace, quindi lascio correre e sappi che di te non cambierei nulla al mondo. Ti amo proprio per la tua personalità così com'è, anche se mi hai fatto davvero incazzare quando sei sparito.» Sarah ridacchia, per poi prendere il mio viso tra le mani e baciarmi intensamente.
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Hayran KurguThe darkest night never felt so bright with you by my side