Esco dal mio appartamento per andare a vedere se serve qualcosa a Michael, quando me lo ritrovo accovacciato all'inizio delle scale, che si sporge lentamente dal muro.
«Mike! Che stai facendo?» gli dico, prendendolo alla sprovvista e facendolo sobbalzare.
«Ssh! Sei pazzo? Cosa ti urli? Vuoi farmi scoprire?» mi dice voltandosi e facendomi segno di stare zitto.
Io lo fisso con uno sguardo alquanto confuso.
«Cosa stai facendo?» ridomando, stavolta abbassando il tono della voce.
«Ho mandato un regalo a Sarah e sto aspettando che esca e lo veda.»
«E perché sei qui nascosto?»
«Mi sono nascosto per vedere la sua reazione, è ovvio» spiega, ma io continuo a rimanere confuso.
«No, tu sei scemo? Manco un ragazzino fa queste cose?» sospira, ignorandomi e accorgendosi che la porta di casa sua si sta aprendo.
«Eccola. Ssh, abbassati.» alzo gli occhi al cielo e mi accovaccio per quanto mi è possibile, dietro di lui.
Sarah esce dalla porta, vede ciò che gli ha lasciato per terra e cerca di guardarsi intorno in cerca del responsabile. Poi prende i fiori e rientra, portando tutto con sé, senza dar segno di niente.
Nessuna reazione. Impassibile.
Michael è abbastanza triste. Forse una minima reazione se l'aspettava. Almeno un sorriso nel vedere il regalo, non so. Invece, niente.
Sospira deluso dalle sue aspettative e io gli do una pacca di conforto, invitandolo ad entrare in casa mia e farlo distrarre per un po'.
«Mike, da amico ti dico che stai facendo una gran cazzata.» dico riferendomi all'intera situazione che sta architettando con Sarah.
Non può pensare che con dei fiori e dei cioccolatini riesca a sistemare il casino che ha fatto.
«Può darsi, ma devo provare almeno qualcosa. Non ho grandi scelte. Sarah non è facile e io non sono un genio del romanticismo.»
«Almeno ne sei consapevole, già è tanto. Però conoscendo Sarah, non credo che accetterebbe dei fiori e dei cioccolatini. Come hai detto tu, non è facile ma sei il marito, dovresti sapere subito ciò che le serve senza ricorrere a bambinate.»
Il mio amico sospira frustrato, ma sempre determinato a fare di testa sua.
«Jade!» esclama Sarah, entrando dalla porta.
«Oh, ciao anche a te Luke e a te.» saluta me e il ragazzo che ho di fronte.
«Jade, posso chiederti una cosa?» distoglie poi lo sguardo, richiamando la mia ragazza che annuisce.
Insieme poi si dirigono verso la cucina.
«Ma siete ridotti anche peggio di come immaginassi. A queste condizioni, buona fortuna.» ridacchio, rimanendo stupito dal comportamento.
Sapevo che c'erano problemi pesanti tra di loro, ma non pensavo così. Hanno addirittura problemi a guardarsi in faccia e stare nella stessa stanza.
«Grazie, lo so. Perché credi sia così disperato?»
«Ragazzi, ciao. -saluta Sarah, riapparendo davanti a noi con Jade- Ah, Mike non attaccano quei regalini. Le banalità non mi sono mai piaciute» lo avvisa, per poi andare via definitivamente.
Io e Jade ci guardiamo in faccia, cercando un modo per poterli aiutare ma la faccenda è troppo delicata. Poi quando Sarah è incazzata meglio lasciar perdere o si alimenta solo di più il fuoco.
«Ti ripeto, Mike. Buona fortuna.» Michael esausto, sospira e si lancia a peso morto sul divano portandosi anche un cuscino sulla faccia.
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Hayran KurguThe darkest night never felt so bright with you by my side