Capitolo 30

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Il passato a volte fa così male, il passato molto spesso lascia un senso di vuoto, quel senso che ti fa capire che tutto quello che verrà non sarà mai più lo stesso di prima, il passato trasforma le persone, ti cambia dentro, e ti cambia verso gli altri, sei sempre tu, sei sempre la stessa, ma dentro tutto è cambiato, è cambiato il modo di vedere le cose, è cambiato il modo in cui affronti le cose, e è cambiato il modo in cui tratti gli altri, tutto si trasforma, anche se nel profondo sai che non sei così, non puoi fare a meno di farti travolgere dal passato, perché il passato cambia, il passato ti distrugge, e tu, non sarai più la stessa.
Io non ero più la stessa!!!
Anche se la vecchia me mi mancava, io non potevo tornare indietro, perché indietro c'era troppo dolore, perché indietro c'era qualcuno che io avevo amato senza riserve, indietro c'era quel figlio mai nato, che io amavo più di me stessa, pensavo che non c'era modo migliore di toccare la felicità!!!
Ma tutto cambia, tutto finisce, e tutto ti distrugge.
E tu non puoi fare niente, tutto il passato non tornerà più, tutto il bello è svanito, rimane solo rabbia, odio, tristezza, amarezza e solitudine, e la testa non va più come dovrebbe, rimane isolata verso tutto e tutti, la testa va dove vuole, quando vuole e come vuole.

Sentivo ancora la mia mano che veniva stritolata da quella di Emiliano, lo stavo fissando, ma la testa come sempre.......va dove vuole!
Lo stavo ancora guardando, con gli occhi, ma non lo vedevo, i miei pensieri erano oltre.
Dovevo decidere, o lasciarmi andare a lui, o lasciarlo lì come ormai facevo da un po', e senza pensare più mi sciolgo dalla sua mano, e con tutta la rabbia che ho dentro faccio quello che ormai è una sorta di rito, e questa volta, mentre la mia mano schiaffeggia ancora quel viso, il dolore raggiunge anche la mia mano.
Senza neanche accorgermene, vengo trascinata dentro, vengo spinta sulle scale, e senza nessuna delicatezza vengo sbattuta su un letto, incazzata nera faccio per rialzarmi, ma uno schiaffo raggiunge la mia faccia, tanto forte da stendermi ancora.
<<ma cosa cazzo fai?>> io lo guardo con rabbia, con gli occhi in lacrime <<devi lasciarmi stare!!!!>>
Il suo sguardo è serio, troppo serio, ma sulle sue labbra c'è un leggero ghigno, e non lascia presagire niente di buono.
Si avvicina cercando di prendermi i polsi, ma riesco a svincolarmi, e mi alzo in piedi << forse non hai capito....non voglio che mi tocchi!! >>
Lui non parlava, e come se tutto fosse un sogno, rivedo in lui la persona che mi ha distrutto la vita, davanti ai miei occhi c'era Gianluca, non Emiliano.
Rabbia e odio!!! Per tutto quello che non avevo potuto dirgli, tristezza, perché io credevo in lui.
Accecata dall'odio prendo la prima cosa che mi capita, un posacenere sul comò, un mazzo di chiavi, un'orologio, un cellulare, e senza tregua lancio tutto nella sua direzione, senza neanche sfiorarlo, ma lui in due passi è addosso a me, che di conseguenza sbatto addosso al muro, cerco di spingerlo via, ma lui è più forte di me, è più alto di me, e mi blocca addosso al muro, non avendo via di scampo provo ad allontanarlo con la voce << vaffanculo Gianluca!!! Toglimi le tue luride mani di dosso!!>>
Solo dopo un secondo, solo dopo che lo sento imprecare, solo dopo aver sentito quella voce, torno alla realtà.

EMILIANO
<<chi cazzo è Gianluca?>>
Ma cosa stava succedendo?
E perche porca troia non riuscivo a tenere le mani a posto? Quando si incazzava mi faceva venire voglia di prenderla, e soddisfare tutte le mie voglie, ma stavolta ero eccitato come non mai, ogni volta che lei mi colpiva con la sua mano, immediatamente scattava in me la voglia di averla tra le gambe, e non solo, mi eccitava da morire vederla incazzata nera, solo perché la provocavo, se aveva tutta questa foga nell'incazzarsi, chissà quanta c'è ne poteva mettere a letto!!
Tutto questo mi stuzzicava non poco, ormai stava perdendo il controllo, continuava a urlare che dovevo lasciarla stare, continuava a tirarmi oggetti addosso, e tutto questo non faceva che accrescere la mia eccitazione, quando lei si incazzava, io avevo solo voglia di sottometterla, è proprio quando stavo per farlo, sento quel nome.
E subito lascio la presa, e rimango un po' deluso, ma sempre incazzato!
<<rispondi! Chi cazzo è Gianluca?>>
Ormai lei era scivolata a terra, le mani sul viso, coprivano gli occhi che ormai colavano lacrime, è un po' della mia rabbia va via con quelle, mi chino verso di lei, non sapevo cosa fare, di solito ero io quello che dava in escandescenza, di solito erano gli altri che dovevano subire i miei sbalzi d'umore, ma adesso invece ero spiazzato, volevo sapere di più.
Lei si alza, senza neanche guardarmi, apre la porta e sparisce dai miei occhi, l'istinto mi dice di andare con lei, ma qualche altra cosa mi diceva di lasciarla stare, almeno per ora!

GIÀ D' ALLINIZIO, DESTINATI A PERDERSI (emis killa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora