Capitolo 4

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Rientro a casa, convinto che non mi importa niente di quello che è appena successo, prendo la mia pizza ormai fredda e mi siedo sul divano, mangiando, accendo la TV, ma non riesco a levarmi lei dalla testa, di tutte le ragazze che conosco, e anche di quelle che non conosco, lei è l'unica che mi ha guardato con sfrontatezza, è l'unica che non ha neanche provato a farmi capire che gli piacevo, e questo non mi piaceva, ero abituato ad avere tutte ai miei piedi, cazzo, sono Emis Killa, sono sicuro che mi basterà poco e anche lei cadrà ai miei piedi.
Ho appena buttato il cartone della pizza che mi squilla il cellulare, era Guè, mi dice che tra poco sarebbero arrivati insieme a J-Ax e qualche altro amico.
E anche stasera baldoria, spero che portino anche qualche ragazza, ho voglia di portarmi a letto qualcuna.
Faccio una doccia veloce e dopo circa mezz'ora arrivano gli altri, con qualche ragazza al seguito, c'è n'è una che mi fa capire già cosa vuole, mi basta guardarla per capirlo, accendo la musica ad alto volume, chiacchieriamo tutti un po' del più e del meno, poi sequestro la ragazza che mi ha fatto capire solo con lo sguardo cosa vuole e saliamo in camera mia, niente parole, niente gesti dolci, sfoghiamo solo quello per cui siamo entrati in quella stanza.

EMANUELA
Sono le 21 e mezza, e dalla casa vicina sento una musica assordante, ma può essere che sti deficienti non riposano mai?
Purtroppo sono la sola vicina che hanno, e quindi reprimo il mio istinto di andargli a bussare per dirgli di piantarla con tutto sto casino, inutile accendere la televisione, tanto non la sentirei neanche se la mettessi a tutto volume, vado in camera per finire di sistemare le mie cose, e dalla finestra vedo lui che se la sta facendo con una nella sua camera, mi assale la rabbia, perché non chiude le tende, almeno mi risparmierebbe quella scena ridicola, lui sotto e lei sopra che gli sta facendo un 'lavoretto', mentre mi avvicino alla finestra per chiudere le tende i nostri sguardi si incrociano, io sono schifata, e lui invece sembra mi guardi con sguardo trionfante "convinto lui" chiudo le tende e finisco di sistemare le poche cose rimaste.
Sono passate due ore e in quella casa sembra come se fosse mezzogiorno, vorrei tanto andare a dormire, ma con tutto quel baccano non ci riuscirei, e io che pensavo che qui potevo avere un po' di tranquillità. Passano altre tre ore e la musica ancora si sente, forse anche più forte di prima, "adesso basta" esco e mi dirigo verso casa sua, bussò alla sua porta ma niente, è normale saranno tutti ubriachi e forse anche fatti di qualcosa, così mi attacco al campanello, dopo tre minuti che suono, vedo la porta aprirsi, e mi trovo di fronte un J-Ax ubriaco, abbracciato ad una che subito dopo avermi visto lo abbraccia e lo bacia togliendosi dalla mia visuale, faccio un passo entrando, e mi guardò intorno, nessuno si è accorto di me, quindi cerco lo stereo con lo sguardo, e lo trovo vicino alla TV, mi avvicino e lo spengo, in quel momento sono riuscita ad ottenere l'attenzione di tutti, tutti mi fissano a occhi sgranati << se non vi dispiace imbecilli che non siete altro io vorrei dormire, e con voi che fate tutto sto casino non ci riesco, sarebbe troppo chiedervi almeno di abbassare la musica? E che cazzo!>> detto questo mi dirigo verso la porta per andarmene, seguita da molti sguardi, alcuni un po' persi, come a non capire cosa fosse successo, e alcuni un po' scocciati, esco e sbatto la porta, sto per uscire dal cancello quando qualcuno alle mie spalle mi urla << ma chi cazzo ti credi di essere? Tu non sai chi sono io! Quindi pretendo le tue scuse!>>
Non posso crederci, io dovrei fargli le mie scuse? Questo è pazzo! Mi giro lentamente e a passo veloce mi avvicino a lui,<<a me non frega un emerito cazzo di chi sei! Forse è ora che qualcuno ti spieghi che non sei il padrone del mondo! Abbassa la cresta con me!>> detto questo mi avvio verso casa, ma una mano mi blocca per il braccio, guardo quella mano con disprezzo, come si permette di toccarmi! Riesco appena a girarmi che sento qualcosa sulle mie labbra, ovvero lui mi stava baciando.
Mi stacco bruscamente e gli stampo una mano sul suo bel viso << non ti permettere più>> lui è lì che mi fissa con quel suo sguardo strafottente, sembra che il mio schiaffo non lo abbia mosso per niente, alza le mani in segno di resa, e io mi tranquillizzo un po', poi mi giro e me ne torno a casa. " che nervi, non li ho mai sopportati quelli troppo sicuri di sè>>
Entro in casa e vado nel mio letto, ora si che posso dormire.

GIÀ D' ALLINIZIO, DESTINATI A PERDERSI (emis killa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora