Capitolo 6

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Sono tentata di prepararmi qualcosa da mangiare, visto che è dalle 10 di stamattina che non mangio, ho solo bevuto un succo, una birra e fumato una canna, sento salire la fame 'tossica'.
Mi preparo un toast con formaggio e salame, e mi stendo sul divano, sono talmente fatta che non mi reggo in piedi, non riesco a mantenere la promessa di smettere, ho smesso tutto il resto, ma le canne proprio non riesco.
Non finisco neanche il panino che mi addormento.

Mi sveglio che sono le 7 di mattina, cazzo quanto ho dormito, ma per la prima volta da quando sono arrivata qui devo dire di sentirmi riposata, sistemo quello che ho lasciato sul divano ieri sera e vado a farmi una doccia, metto dei jeans a campana, è una canottiera nera, e sempre le solite all star ai piedi, devo anche cercare un lavoro, nonposso di certo finire tutti i risparmi che ho accumulato per venire qui. Esco per andare a fare colazione al solito bar, e magari chiedo se hanno bisogno di qualcuno, entro e noto che ci sono poche persone, in fondo non sono neanche le 8, ordino la mia colazione e chiedo se hanno bisogno di una barista, non ero esperta i quel lavoro, ma lo avevo fatto per due anni, quindi avrei comunque potuto perfezionarmi, il titolare,Marco così si chiama mi dice che stanno cercando qualcuno, insomma esco da lì che ho un lavoro, e sono fortunata, in fondo è a neanche 5 minuti da dove abito. Sto entrando nel mio cancello quando vedo Guè sulla mia porta << ciao Guè! Stavi cercando me?>>
Lui si gira e mi sorride con quel suo sorriso sghembo << hey ciao Manu! Stavo per andare via visto che non rispondeva nessuno>>
Entro in casa seguita da lui, lo faccio accomodare sul divano, e vado a prendere due birre, non so cosa mi deve dire, ma sono contenta che mi ha cercata << Manu volevo sapere se stasera hai qualcosa da fare>>
<< no, non ho niente da fare Guè! Ti serviva qualcosa?>>
<< veramente stasera andiamo in un pub in centro, e mi chiedevo se volevi venire>>
<< certo che vengo, mi fa piacere>>
<<ok! Allora passò a prenderti per le 21 dolcezza?>>
<< ok! Perfetto!>>
Finiamo la birra, poi lui mi saluta con un bacio sulla guancia.
Che dire, apparte che mi è sempre sembrato un bel ragazzo, ma non mi aspettavo che fosse così carino, nei modi dico, lui non mi guarda con malizia, e non fa battute sarcastiche, sembra come se mi conoscesse da sempre, insomma mi sento a mio agio con lui, e poi quel piccolo difetto all'occhio sinistro gli da un non so che di sexy.
Si devo dire che mi piace.
La sera arriva presto, decido di mettere un semplice vestito nero, attillato,  lungo fino a metà coscia, senza spalline, e sotto un paio di decoltè nere, con una piccola borsa sempre nera, suonano allla porta e quando apro trovò un Guè con in dosso un paio di jeans, una camicia nera sbottonata sul petto e delle Adidas nere.
<< caspita Manu, sei uno schianto!!>> è sincero e si capisce da come mi guarda.
<< be anche tu non sei per niente male Cosimo!!>> lo chiamò apposta così, lui si avvicina, un po' troppo, e mi stampa un bacio sulle labbra, poi senza aggiungere altro mi porge il suo braccio << vogliamo andare bellezza?>>
Lo guardo sorridendo, e non mi ha dato per niente fastidio il bacio, anzi mi ha fatto piacere.
Arriviamo al pub dove sono già tutti entrati, ci dirigiamo al tavolo dove sono tutti, con Guè che mi circonda i fianchi col suo braccio, e mentre ci avviciniamo noto Emiliano che ci guarda in modo strano, è più mi avvicino e più noto che ci sta guardando male, davvero molto male.
Salutiamo tutti e ci sediamo, e sento il suo sguardo su di me, mi da fastidio il modo in cui ci guarda << c'è qualcosa che non va Emiliano?>> vedo che passa il suo sguardo da me a Guè, non mi risponde si alza e se ne va, io e Guè ci scambiamo uno sguardo, chissà che gli è preso a Emiliano, poi dedichiamo la nostra attenzione alle persone sedute con noi.

EMILIANO
Vedo che Guè non ha perso tempo, quindi lei è una troietta come pensavo, ma mi da fastidio vederli così vicini.
Certo che lei è uno schianto con quel vestito, decido di rinnovare la mia promessa, la farò cadere ai miei piedi, in fondo è una ragazza come tutte.

EMANUELA
Mentre c'è chi chiacchiera e chi balla, dico a Guè che vado un'attimo in bagno, che si trova vicino all'uscita di emergenza, sono quasi arrivata, che mi sento prendere di peso, due braccia mi spingono verso quell'uscita.
Mi accorgo che quelle braccia sono di Emiliano, e subito fuori mi trovo  davanti il suo sguardo strafottente e incazzato, e che palle!!!
<< quindi te la fai con Cosimo vedo?>>
Ma che gli prende? E poi se anche fosse che gliene frega? Dio che nervi!
<< ma che problemi hai Emiliano? Ti rode che l'ho data a lui e non a te? E comunque non sono cose che ti riguardano>>
Anche se tra me e Guè c'era stato solo un piccolo bacio, volevo vedere fino a che punto sarebbe arrivato Emis, quindi decido di rimanere sul vago.
Lui si avvicina ancora tanto da trovarsi a dieci centimetri dal mio viso
<<quindi è come pensavo, sei veramente stronza, e anche puttana>>
No! Questo non glielo permetto.
Nel silenzio di quel vicolo risuona uno schiaffo ben assestato sul suo viso.
Lui mi prende per i polsi e mi sbatte al muro dietro di me, ora è veramente furioso,mi inchioda le mani sulla mia testa con la sua mano, sento il suo rigonfiamento spingere, e il suo peso mi tiene incollata al muro togliendomi il respiro, con la mano libera comincia a salire dalla mia coscia, fino ad arrivare al seno, lo stringe, e se tutto questo non fosse così eccitante gli urlerei in faccia di smetterla,invece rimango silenziosa, con la voglia delle sue labbra sulle mie, con la voglia di lui dentro di me.
Mi bacia con violenza, ed è tutto ancora più eccitante, poi come tutto è iniziato,finisce, e come si allontana da me, quasi cado << e si! Sei proprio una puttana>> detto questo rientra, con il suo sorriso di trionfo dipinto in faccia.

GIÀ D' ALLINIZIO, DESTINATI A PERDERSI (emis killa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora