Capitolo 21

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Dovevo parlare a tutti i costi con Guè, avevo sbagliato, ma prima di lui, volevo parlare con Manu, ormai era inutile negare l'evidenza, lei mi piaceva! E cazzo....la volevo!!

Scendo in sala dove ormai tutti sono strafatti, esco e mi dirigo davanti casa sua, il taglio che mi aveva procurato Guè stava sanguinando di nuovo, mi avvicino alla porta e busso, non avendo risposta busso di nuovo, e poco dopo mi ritrovo a fissare quegli occhi......quello sguardo che tormentava la mia mente, e non solo quella.

EMANUELA
Non riuscivo a credere che era successo ancora, mi ero di nuovo innamorata, ormai ne ero consapevole, e la paura prende il sopravvento " perché proprio di lui?" Di certo lui se ne sbatteva le palle di me, voleva solo che io allargassi le gambe per lui, e già una volta io stavo cadendo nella sua trappola, ma ora era tutto diverso, forse ora sarei stata io a cadere di mia spontanea volontà nel suo gioco pericoloso, anche solo per una volta, e a rimetterci sarei stata solo e soltanto io.
Scendo in sala per affogare i miei pensieri con una canna, o forse due, faccio neanche due tiri, che sento bussare, indecisa se aprire o no faccio un'altra tiro, e sento bussare ancora, sperando che fosse Guè.
Abbasso la maniglia....EMILIANO!!!
Il suo viso colpevole, e il labbro spaccato che sanguinava <<che cosa é successo? Chi ti ha ridotto così?>> senza rispondere entra avvicinandosi a me, il suo sguardo era serio, e mi fissava insistentemente, come a volermi comunicare qualcosa solo con lo sguardo, ero completamente persa in quegli occhi scuri, senza dire niente, lo prendo per mano e saliamo le scale in silenzio, entriamo nel bagno, e prendo l'occorrente per disinfettare quel taglio, mentre medico la ferita i suoi occhi sono fissi nei miei, poi lui dice qualcosa, sussurrando appena <<pensavo...... o meglio volevo credere che tu fossi come tutte le altre.......ma mi sbagliavo>>
Non mi ero neanche resa conto che avevo le sue mani sui miei fianchi, ormai la confusione albergava nella mia mente, mi allontano da lui rimettendo al loro posto le cose che avevo preso prima, e rimango girata di spalle <<non capisco cosa vuoi dire Emiliano!>> o forse lo sapevo.
Lui si avvicina a me, lo sento sfiorarmi appena il collo col suo respiro << c'è qualcosa che ti tormenta Manu!>>
Non era una domanda, non era un'insinuazione, aveva appena detto che lui sapeva qualcosa. Mi giro di scatto, con la paura che Guè possa avergli detto qualcosa, perché così sembrava.
<<che cosa stai dicendo? Cosa mi dovrebbe tormentare?.......tu non sai nulla di me!!>> ormai ero furiosa.
<< Manu.....io non so cosa ti tormenta.......vorrei che fossi tu a dirmelo!>>
Ma che cosa aveva? Come pretendeva che io gli raccontassi il mio fallimento?
<<Emiliano.....vaffanculo!!>> detto questo, esco dal bagno, scendo e mi dirigo verso il divano, dove riaccendo la canna che avevo lasciato poco prima.
Lui dietro di me, mi abbraccia, e nello stesso momento sento le sue labbra sul mio collo, volevo lasciarmi andare, Dio se avrei voluto!
Mi gira lentamente, e solo due centimetri separano le nostre labbra.

GIÀ D' ALLINIZIO, DESTINATI A PERDERSI (emis killa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora