Il piccolo viale, chiaramente, non portò da nessuna parte. Era un vicolo cieco, ma Eren non poteva saperlo, come non poteva sapere che i vicoli non sono strade da prendere da soli e soprattutto al buio.
'Forse dovrei tornare indietro, magari Armin è ritornato.'
Fece per voltarsi, ma delle voci lo bloccarono. Era una voce mascolina accompagnata da una femminile, che al ragazzo sembrava famigliare.
Capì di essere circondato da due persone, così si voltò verso i due.Erano più grandi del castano, la donna era bassa rispetto all'uomo al suo fianco. I capelli raccolti in delle codine rosse e degli occhi verdi, le davano un tocco da ragazzina e la ringiovanivano di una decina d'anni.
L'altro era decisamente alto e muscoloso, i suoi capelli erano biondo scuro rasati sotto la nuca e lasciati allungati sopra, gli occhi grigi lo facevano apparire come una persona misteriosa e timida, rispetto alla rossa.
Quello che stupì Eren non fu la chiara differenza di altezze tra i due o il fatto che la donna ricordasse lui in certi aspetti, ma la presenza di una terza persona che non aveva proferito parola e di cui il giovane non si era accorto.
Il terzo era alto quanto la rossa, più o meno, ma da lontano il castano fece fatica a distinguere l'età per cui immaginò che fosse il figlio della coppia che sogghignavano scrutando il ragazzo.
-Cosa ci fai qui?- Domandò il più alto.
Eren non rispose, si limitò a fare cenno di 'no' col capo cercando di fare capire ai tre di non saper cosa rispondere e di essersi perso.
Tentativo fallito.-No? Cosa 'no'?- Chiese la donna.
Il ragazzo cominciò a tremare notando i sorrisi dei due farsi sempre più larghi, mentre il terzo del trio rimaneva impassibile appoggiato al muro a fissare con la coda dell'occhio il giovane.
-Cosa ci fa un ragazzino come te, vestito per bene qua dentro?- Proseguì a domandare il biondo.
Il castano indietreggiò appoggiandosi al muro impaurito, aveva le lacrime agli occhi e non riusciva a capire cosa volesse fargli la coppia.
-Non vedete che è terrorizzato? Non sa nemmeno dove si trova, sarà uno di quei figli di papà che pretendono di andare in giro la notte e che non gli accada nulla.- Parlò sottovoce il terzo avvicinandosi un po' ai due compagni, mostrando il volto.
Ad Eren fu possibile constatare che anche lui aveva la stessa età dei due amici, si era lasciato confondere dall'altezza improbabile per un uomo e per il fisico nascosto da abiti larghi. Aveva anche lui i capelli rasati, come un taglio militare, corvini e perfettamente pettinati, i suoi occhi grigi erano cupi e pareva una persona infuriata col mondo. Le occhiaie accentuate donavano all'uomo un'aria spaventosa, ma in tutto ciò c'era qualcosa che attirava l'attenzione del ragazzo.
-Hai ragione, Levi.- Commentò la rossa. –Come ti chiami?-
A questa domanda il più piccolo sapeva rispondere, per cui senza pensarci parlò. –Eren.-
La donna sgranò gli occhi e schiuse le labbra, scrutò ancora un po' il giovane di fronte a lei poi sorrise.
-Eren?- Domandò pensando di non aver capito bene.
Il castano annuì passando lo sguardo ad ognuno dei presenti, senza accorgersi si ritrovò tra le braccia della rossa che lo stritolava felicemente.
-Isabel?- Balbettò l'uomo più alto. –Che ti prende?-
La donna ignorò la domanda staccandosi dal ragazzo e guardandolo negli occhi verdi, confusi.
-Jaeger? Sei Eren Jaeger, dico bene?- Chiese sperando di non essersi sbagliata.
-Si...- Mormorò il castano guardando la donna negli occhi, la quale cominciò a battere le mani e a saltare gioiosamente.
-Come sei cresciuto! Eri solo un fagottino, la prima volta che ti ho visto, sei diventato ormai un uomo!- Disse riprendendo ad abbracciare il più piccolo e lasciando un veloce bacio sulla guancia di quest'ultimo.
-Lo conosci?- Chiesero i due uomini ancora confusi, peggio di Eren.
-Farlan!- Esclamò lei. –Mi meraviglio di te. Eri con me quel giorno, capisco che Levi sia confuso ma te non puoi non ricordarti di mio cugino!-
Il biondo arrossì leggermente mentre abbassava lo sguardo sui suoi piedi, intanto l'uomo al suo fianco osservava il ragazzo cercando di capire se mai l'amica avesse accennato la sua esistenza.
-Scusami, non mi ricordavo.- Sussurrò Farlan.
-Cugino?- Ripeté il giovane venendo udito solo dalla rossa.
-Si, sono tua cugina.- Ammise nuovamente lei.
-Cosa significa?- Domandò il ragazzo.
-Beh... essere cugini... cioè...- Isabel non sapeva come spiegarlo, pensava fosse ovvio che una persona conoscesse il significato del termine.
-Che siete parenti, avete un legame di sangue.- Intervenne in aiuto della donna, Farlan.
Eren annuì, aveva vagamente capito ed era sollevato di aver trovato qualcuno che conoscesse la sua famiglia e che potesse aiutarlo.
-Sono scappato da casa mia, ma mi sono perso.- Confessò il più piccolo.
-Oh...- Mormorò la rossa mentre un'idea niente male si faceva spazio nella sua mente.
Guardò i due amici, e capì all'istante che il suo piano per quanto strano e rischioso poteva aver buon fine.
-Se vuoi puoi andare a vivere con lui.- Propose Isabel indicando il corvino, il quale tentava di capire le intenzioni della donna. –È una brava persona, sarà molto felice di farti stare da lui.-
Farlan guardava la rossa perplesso, stava per intervenire ma lei gli fece segno che più tardi avrebbe spiegato ad entrambi cosa avesse in mente.
-Ti va, Levi?- Chiesero i due amici dell'uomo a quest'ultimo.
//Shippiamo insieme Isabel x Farlan 😻\\
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"You Saved Me!" //EreRi\\
FanfictionImmaginate un ragazzo di 16 anni, felice. Immaginate un ragazzo di 16 anni, che tutti i giorni li passa col suo migliore amico. Immaginate un ragazzo di 16 anni, innamorato. Avete immaginato? Bene. Dimenticate tutto! Immaginate, invece, un ragazzo d...