Erano ormai passate tre ore da quando i due avevano messo piede fuori casa.
Levi era inspiegabilmente felice ed Eren lo aveva capito, semplicemente guardandolo negli occhi.Il corvino, specie se in giro, non aveva mai sorriso eccetto quelle poche volte in cui prendeva in giro il castano.
Il giovane si chiese quale fosse la ragione per cui il suo nuovo papà sorridesse.'Forse perché sta facendo un giro in città, oppure per la colazione.' Rifletté il ragazzo.
La ragione era un'altra. Il corvino era felice per le parole di Eren, ma non solo. Sapeva che quel giovane aveva avuto un'infanzia anormale e che lui aveva il compito, secondo Isabel e Farlan, di renderlo un uomo. Il solo dover crescere una persona lo rendeva già contento, ma saper che per quella persona lui era importante rendeva il suo ruolo gratificante.
'Non vorrei mai che se ne andasse, certo mi fa innervosire, arrabbiare e a volte vorrei tirargli un ceffone. Ma dopotutto gli voglio bene.' Ammise tra se e se l'uomo, non avendo il coraggio di ammetterlo al più piccolo. 'Se me lo portassero via non so come farei.'
Il castano era diventato una parte di lui, non solo come presenza fisica ma anche mentale. Non c'era giorno in cui non pensasse a lui o non facesse qualcosa che riguardasse lui.
Voleva accudirlo e fargli da padre, ma non può essere così semplice. Difatti Levi si era innamorato di Eren.Nemmeno lui lo sapeva, pensava fosse dovuto alle circostanze.
Un padre ama suo figlio, no?Ma non era quel tipo di amore.
No.
Era diverso.-Sai stai imparando tantissime cose.- Ammise il corvino cercando di distrarsi.
-Tu credi?- Si meravigliò il più giovane.
-Certo che si. Sei anche molto bravo.- Continuò l'uomo.
-Grazie papà!- Esclamò il castano abbracciando amorevolmente suo 'padre'.
Le gote di Levi si arrossarono a quell'abbraccio improvviso. Il più grande doveva dare al ragazzo un'infanzia che nemmeno lui aveva vissuto, non sapeva se ne era in grado. Ci avrebbe provato, ma dentro di lui sapeva che prima o poi sarebbe successo qualcosa di sconveniente.
-Scusami.- Si allontanò Eren, lasciando il corvino sorpreso.
Al ragazzo era tornato in mente il dialogo avuto con il nuovo genitore pochi giorni prima. Non doveva abbracciarlo in giro e lui l'aveva appena fatto.
-Eren è tutto ok.- Lo tranquillizzò l'uomo intuendo le preoccupazione del giovane.
-Ma tu hai detto che...- S'interruppe immediatamente notando tra la folla un volto di sua conoscenza. -Papà.- Chiamò poi il corvino.
-Si?- Si accigliò lui.
-C'è mio padre.- Ammise il castano.
-Lo so. Sono qui affianco a te, perché sei così pallido?-
-No. Quello vero.- Spiegò il giovane con le labbra tremanti.
Levi sgranò gli occhi, poi si guardò intorno. Doveva trovarlo, così da saper che volto avesse il padre del 'suo' Eren.
-Chi è?- Sussurrò l'uomo avvicinandosi al più piccolo.
Il castano glielo indicò. Era seduto dentro ad un locale e leggeva il giornale, non l'aveva sicuramente notato data la grande quantità di gente. Però se si fossero avvicinati sarebbe stato un delirio, d'altronde i due volevano andare lì a pranzare.
-Ho capito.- Annuì il più grande, interrogandosi su dove avesse già visto quell'uomo. -Torniamo indietro.- Disse cingendo il polso del ragazzo.
Eren si fece trascinare dal 'padre', per una volta aveva paura di incontrare i suoi genitori. Non si spiegava il motivo dopotutto lui era solo in giro con un amico di famiglia. Avrebbero compreso, ma dentro di se c'era qualcosa che gli diceva di non avvicinarsi.
Una lacrima rigò la guancia del castano, poi un'altra ed un'altra ancora.
Si fermò di colpo e fece voltare Levi.
Vedere il ragazzo in lacrime lo spaventò.'Cosa faccio?!' Urlò dentro di se non avendo mai consolato qualcuno.
-Eren va tutto bene. Non è successo niente, andiamo a casa e saremo al sicuro.- Gli sussurrò sollevandogli il volto nonostante fosse più basso del giovane.
Gli occhi del più piccolo incontrarono quelli dell'uomo. Il corvino mando giù il groppo formatosi in gola e proseguì.
-Non piangere, su. Ci sono io con te.- Mormorò lasciando un veloce bacio sulla fronte del ragazzo, alzandosi in punta di piedi.
Eren arrossì violentemente calmandosi allo stesso tempo. Quel gesto lo lasciò stupito nonostante non fosse la prima volta che il più grande lo facesse.
-Vieni.- Disse Levi continuando a trascinarlo fino a casa.
Al ragazzo sorse il dubbio che ai suoi genitori non mancasse, il padre era tutto tranquillo nel locale. Com'era possibile?
Era fuggito, ma non sembrava troppo in panico o triste.'Che la mia presenza fosse di troppo?' Si domandò allora una volta rientrato a casa.
Venne scosso da altre lacrime dovute da questo dubbio.
Si rintanò in camera sua seguito dalla voce del corvino che lo chiamava preoccupato.'Cosa gli prende?' Si chiese Levi avvicinandosi alle scale, ma nello stesso istante il campanello suonò.
Dallo spioncino poté notare chi lo avesse disturbato in un momento del genere.
'Proprio adesso?' Pensò aprendo la porta.
//Leggermente più corto degli altri, sorry🙈
In quante guardano Sanremo? (C'è un cagnolino😍)
Se si, per chi tifate?Gigi d'Alessio☺️\\
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"You Saved Me!" //EreRi\\
FanfictionImmaginate un ragazzo di 16 anni, felice. Immaginate un ragazzo di 16 anni, che tutti i giorni li passa col suo migliore amico. Immaginate un ragazzo di 16 anni, innamorato. Avete immaginato? Bene. Dimenticate tutto! Immaginate, invece, un ragazzo d...