28. -Blood-

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-Facci strada Armin.- Chiese gentilmente il padre del castano.

Il giovane aveva ottenuto l'indirizzo dell'abitazione del corvino, e non ci aveva pensato due volte a riferirlo ai genitori di Eren.
Jean l'aspettava fuori dalla casa dei coniugi, senza farsi notare l'aveva seguito.

Non voleva lasciarlo solo sapendo che la situazione poteva risultare pericolosa. Ed Armin non se n'era nemmeno accorto.

Si diressero tutti e quattro a casa dell'uomo ritratto nella foto, con l'idea di recuperare Eren. Ma cosa avrebbero fatto una donna, due ragazzini e solo un uomo? Se Levi si fosse riversato contro di loro con l'intento di ucciderli? E se Isabel e Farlan fossero stati con lui?

Queste domande invadevano la mente della madre, in primis, era felice di poter ritrovare il figlio dopo tempo, ma trovarlo in quello stato.


-È questa.- Sussurrò il biondo indicando la casa dell'uomo un tempo professore.

Scrutarono la casa, non sembrava sospetta o luogo di torture. Eppure dentro il castano soffriva, piangeva e stava male.

Un uomo terribile si nascondeva dietro quelle mura.

-Aspettate.- Li fermò Jean attirando l'attenzione degli altri tre. -La porta è spalancata.-

Tutti si soffermarono sulla porta d'ingresso. Era stata lasciata aperta e l'ingresso si presentava in confusione.

Entrarono restando attenti a qualsiasi rumore o spostamento. Trovarono il salotto totalmente sottosopra, molto cuscini erano a terra, il tavolino era caduto insieme al vaso di fiori a pezzi.

Notarono delle impronte di fango a terra, sporcavano il pavimento altrimenti perfettamente pulito.

-Cos'è successo?!- Chiesero i quattro presenti in coro spaventati.

-Controlliamo la casa.- Disse poi il padre di Eren, dividendosi in due gruppi.

Armin e Jean controllarono il piano inferiore, mentre i genitori salivano le scale. Il più piccolo constatò che la cucina era perfettamente pulita, come la maggior parte delle stanze.

-Secondo te...- Cominciò il fidanzato del biondo venendo interrotto da quest'ultimo.

-Non lo so... ho paura di averlo messo nei guai... fin troppi guai...- Tremava la voce del più piccolo.

-Armin te l'ho già detto...- Jean venne interrotto nuovamente dalla voce della madre del castano.

Carla aveva lasciato trapelare un grido alla vista di sangue in una camera da letto.

I due giovani raggiunsero i coniugi trovando la donna abbracciata al marito, mentre piangeva.

-Cosa...?- Balbettò Armin avvicinandosi.

Notarono anche loro il sangue, un'enorme pozza di liquido rossastro invadeva il pavimento. Un po' di sangue colava dalle coperte bianche del letto disfatto.

Era ancora fresco.

Il biondo portò le mani tra i capelli lasciando che il ragazzo accanto a lui lo stringesse.

'Eren! Mi... mi dispiace...'

La mente dei quattro andava a pensare ad una possibile lite tra i due sfociata in violenza, oppure peggio ancora in un omicidio da parte dell'uomo.

-Tesoro mio...- Piangeva la donna tremando come un foglia.

-Dobbiamo avvisare la polizia e...- Parlò Jean trovandosi più in pensiero del previsto.

"You Saved Me!" //EreRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora