Il campanello suonò un paio di volte prima che il corvino si decidesse ad aprire. I suoi migliori amici erano tornati, per la seconda volta, raggianti.
Levi li fece entrare e tornò a sedersi in cucina a riflettere. Farlan lo seguì, pronto a confortarlo mentre la rossa correva nella camera del corvino.
Dentro vi trovò Eren addormentato, il viso bagnato di lacrime e coperto di tagli e sangue seccato.
'Bravissimo fratellone!' Esclamava la mente della donna.
Si avvicinò al letto sfatto dell'amico e osservò più meticolosamente il volto del cugino.
Il castano era ridotto male, ma alla rossa andava bene. Era perfetto!
Estrasse dalla tasca il cellulare, scattò una foto al ragazzo dando maggior attenzione al volto che al resto.
'Ora la lettera.' Si ricordo prendendo un pezzo di carta e scarabocchiandoci sopra delle parole.
Firmò il foglio con il suo nome e quello del marito, poi ritornò al piano inferiore ed insieme al più alto uscì.
-Grazie fratellone!- Esclamò euforica lasciando il corvino solo.
Da quel giorno passarono tre mesi.
I due coinquilini si erano legati maggiormente e tutto per la scusa che Levi si era inventato.Aveva spiegato che quel giorno era essenziale per la crescita del ragazzo.
-Tutti i genitori lo fanno, quando il figlio raggiunge i sedici anni d'età. Solo nel caso di figli maschi, serve per aiutarlo ad aumentare la resistenza fisica ed emotiva. Un giorno ti sarà utile.- Aveva pronunciato queste parole ed il giovane ci aveva creduto.
Eren voleva sempre più bene al nuovo 'papà'. Gli aveva insegnato un infinità di cose, ed era profondamente onorato di potergli confessare il suo amore da figlio a genitore come e quando voleva.
Anche Levi era riuscito a dimenticare quella giornata, mentre non si dimenticava dell'amore che provava per il suo 'piccolo'. Ma il suo era un amore diverso, glielo voleva spiegare e confessare, ma il castano poteva non capire o non accettare per la differenza di età.
Tuttavia i due passavano sempre più tempo assieme, sia dentro casa, sia fuori e non si annoiavano mai.
-Jean, andiamo a trovare Eren?- Domandò tutto felice il biondo.
-Certo, piccolo mio.- Sussurrò all'orecchio del più giovane.
Armin aveva beccato i due professori parlare di quanto fossero felici, e si era convinto che Eren stava bene ed al sicuro.
Nonostante il castano si fosse perso, era arrivato a casa dei due coniugi. Almeno, secondo il ragionamento del più piccolo.I due fidanzati dopo scuola s'incamminarono verso la casa dei professori.
Bussarono alla porta e la donna venne ad aprirli.
Hanji Zoe era una professoressa 'creativa', amava tutto ciò che riguardava la scienza e gli esperimenti chimici.
Ma adorava ogni suo alunno ed era come una seconda 'mamma' per gli studenti.Per cui abbracciò felice che la fossero venuti a trovare, due dei suoi alunni.
-Allora ragazzi, a cosa devo la vostra visita?- Chiese mentre offriva ai giovani da bere.
Poco prima che potessero rispondere sentirono la porta di ingresso aprirsi.
Un uomo entrò in cucina, era stanco per la giornata ma salutò i ragazzi e la moglie con un sorriso sincero.-Arlert, Kirschtein. Buonasera.- Disse sedendosi con loro.
-Salve.- Risposero in coro i due fidanzati.
Anche l'uomo era molto tranquillo e a modo suo, simpatico. Era l'insegnante di matematica e, nonostante la materia odiata da molti, sapeva renderla semplice.
-Come mai da queste parti?- Chiese anche il biondo. -Non ditemi che volete fare altre ore di algebra.- Ridacchiò poi insieme agli altri tre.
-No, assolutamente.- Negò il ragazzo più grande.
-Ho come il sospetto che voi sappiate della notizia.- Chiese con un sorrisetto la donna.
I due ragazzi annuirono arrossendo lievemente.
-Era così ovvio?- Domandò retorica la castana. -Eppure non sembro così grassa.-
'Come?' Si stupirono i due insieme.
-Perché quelle facce?- Chiese l'uomo. -Lo sapevate, no?-
-Credevamo di si. Ma non ne siamo più sicuri.- Rispose Jean.
-Aspetto un bambino.- Annunciò con gioia la donna.
I ragazzi sgranarono gli occhi e spalancarono la bocca.
'Quindi si riferivano ad un altro bambino. Credevo che lo avessero trovato, Eren era vicino alla loro casa nel momento in cui ci siamo divisi.' Pensava Armin non sapendo come spiegare ai due professori il motivo reale della visita.
-Congratulazioni...- Balbettò il ragazzo più grande, parlando per entrambi.
-Mi sembrate sconcertati. Cosa c'è che non va?- Si preoccupò la castana.
-Vede... professoressa, noi credevano che...- Il più piccolo si ritrovò in panico e gli tremavano le mani, così Jean prese parola.
-In pratica, un nostro amico si è perso qua nei dintorni e noi credevamo l'aveste trovato.- Disse inventando leggermente l'avventura con l'amico del fidanzato. -Non è di qui e non aveva il cellulare dietro.- Aggiunse poi, dando credibilità al discorso.
-Oh! Ora capisco. Possiamo darvi una mano, magari l'abbiamo visto.- Rispose Hanji sorridente.
-Si chiama Eren Jaeger, ha la nostra età ed è alto pressappoco come Jean.- Cominciò Armin calmandosi. -Ha i capelli castani, corti e gli occhi verdi.-
-A dire il vero in questo quartiere non ci vivono molte famiglie con figli. E se avessimo visto un ragazzo un po' disperso credo me lo ricorderei.- Rifletté Erwin. -No, non lo abbiamo visto.- Rispose mentre la donna annuiva d'accordo con il marito.
Armin andò nel panico. Dov'era l'amico? Con chi? Stava bene?
Il fidanzato del biondo notò la sua preoccupazione e cercò di prendere in mano la conversazione con i professori.Quando uscirono dalla casa dei coniugi era ora di cena, si diressero verso un fast-food.
Erano felici per Hanji ed Erwin, ma al tempo stesso non lo erano per il ragazzo. Se fosse accaduto qualcosa ad Eren sarebbe stato un problema.
D'altronde lui non poteva farcela da solo in giro per il mondo, non avendo mai visto nulla all'infuori delle mura di casa sua o fatto altro se non poche azioni.
'E adesso?' Si chiese terrorizzato il biondo.
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A domani, buonanotte❤\\
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"You Saved Me!" //EreRi\\
FanfictionImmaginate un ragazzo di 16 anni, felice. Immaginate un ragazzo di 16 anni, che tutti i giorni li passa col suo migliore amico. Immaginate un ragazzo di 16 anni, innamorato. Avete immaginato? Bene. Dimenticate tutto! Immaginate, invece, un ragazzo d...