-Andiamo Eren?- Domandò Levi aprendo la porta di casa.
Il più piccolo lo raggiunse contento di passare un altro pomeriggio insieme al 'papà'.
Per la seconda volta lo portò a mangiare un gelato. I due si erano riappacificati da 'quella notte' ed erano più uniti che mai.
Nonostante ciò, Levi, voleva raccontare al suo piccolo la verità e il piano di Isabel. Ma farlo o non farlo non sarebbe stato diverso, lui non capiva.
O forse avrebbe capito, ma metterlo in ansia o spaventarlo era qualcosa da non fare secondo l'uomo.
Seduti ad un tavolino, i due parlavano tranquillamente del più e del meno.
La loro conversazione venne interrotta da una chiamata, il cellulare del corvino non sembrava volesse smettere così quest'ultimo si alzò e andò verso i bagni per rispondere.Eren, rimasto solo, continuò a mangiare il suo gelato al cioccolato.
Sorrideva nel vedere tutte quelle persone, nel veder scorrere la vita in città e nel poter far qualcosa di nuovo ogni giorno.D'un tratto un uomo lo affianco, il castano alzò il capo e salutò il signore che si sedette al posto di Levi.
Era un uomo vestito di nero, abbastanza anziano e dall'aria cupa.
Sembrava quasi il nuovo 'papà' di Eren.-Ti posso chiedere una cosa?- Domandò lo sconosciuto al ragazzo.
Il giovane annuì sorridendo.
-Conosci l'uomo che parlava con te poco fa?-
-Si, mi insegna tante cose!- Rispose il ragazzo. -Vuole parlargli?-
-Oh no. Non ora, ma mi chiedevo se sapessi il suo indirizzo o il suo numero di cellulare.- Continuò l'uomo sperando in una risposta positiva da parte del più piccolo.
-Certo, vuole che glieli scriva?-
Lo sconosciuto annuì, e per apparire una brava persona, confessò di essere un parente di Levi e che aveva perso i contatti con lui.
Così anche Eren si sentì di dover dire almeno il suo nome e si presentò, ma non accennò alla convivenza con il corvino.
I due si separarono poco prima del ritorno di Levi, il quale prese per un braccio il più piccolo annunciando di portarlo in un bel posto.
Ormai in alta quota, il castano cominciò a guardare giù dal vetro della ruota panoramica.
-Stiamo volando?- Chiese felice all'uomo seduto di fronte a lui.
-Una specie, piccolo mio.-
Il ragazzo si stava divertendo, era strana la sensazione di essere sospeso in aria con il più grande.
Cominciò a sentirsi nervoso, sentiva che i sentimenti per il 'papà' stavano cambiando. Non sapeva come descriverli ma erano diversi da com'erano appena entrato in casa.
-Papà...- Lo chiamò Eren arrossendo.
-Cosa c'è?- Si accigliò lui nel vederlo in imbarazzo.
Non aveva fatto nulla che potesse metterlo in quello stato e allora come mai il castano era così rosso in viso?
-Papà... io non mi capisco...-
-Non ti capisci?- Domandò confuso l'uomo.
-Non riesco a capire come mi senta.- Spiegò meglio il ragazzo. -Con te.-
Levi sgranò gli occhi e schiuse le labbra.
Cosa gli era preso al giovane in quel momento?Il sole cominciava a tramontare, dei riflessi di luce entravano dentro la cabina illuminando i volti dei due.
-Voglio dire... io... sento dei sentimenti... ma non li capisco.-
-Cosa provi quando sei con me?- Chiese allora il più grande tentando di comprendere i discorsi alquanto vaghi del ragazzo.
-Sento... Mi sento bene, ma... non credo sia un bene tra padre e figlio. Con mio papà non sentivo questo sentimento, con te invece sono felice e mi imbarazzo più facilmente. Credo che... Armin una volta mi disse che c'era un sentimento, che descrive bene come mi sento... mi disse che mi faceva sorridere, che non si sceglieva e che non si capiva semplicemente dall'aspetto fisico di una persona.- Disse Eren guardando le sue mani tremanti.
Alzò lo sguardo incontrando gli occhi meravigliati di Levi.
-Io... penso di... penso di amarti...- Ammise con le lacrime agli occhi.
Il cuore del più grande batteva sempre più velocemente, l'idea del giovane innamorato lo rendeva felice, ma lo spaventava.
'Non l'ho mai trattato bene... perché mi ama?'
Delle fugaci lacrime scesero dagli occhi grigi dell'uomo. Le asciugò senza essere visto dal castano.
-Eren... ascolta...- Levi non sapeva cosa dire, anche lui l'amava eppure c'era qualcosa che lo bloccava.
Si sedette vicino al più piccolo abbracciandolo con un braccio e alzando con l'altra mano il mento del castano.
-Eren... non so perché tu mi ama, ma...- L'uomo venne interrotto dal più piccolo, che involontariamente si gettò sulle labbra del corvino.
Per la prima volta fece qualcosa di nuovo, fece qualcosa d'impulso voluto dal cuore e non dalla mente.
Le labbra entrarono in contatto ed il giovane accompagnò il bacio con delle lacrime di gioia.
Appoggiò le mani sul petto del più grande, mentre quest'ultimo lo stringeva a se.
Levi trascinò Eren, mantenendolo sopra di lui e si stesero sulla poltroncina della cabina.L'uomo teneva stretto a se il più piccolo dal collo, mentre il ragazzo lo baciava più appassionatamente.
Il corvino chiese accesso con la lingua ed il più giovane acconsentì.
I due amanti lasciarono che il loro amore reciproco venisse a galla, i loro baci si fecero sempre più focosi e se non fosse stata per la mente lucida del più grande, avrebbero continuato sfociando verso l'ultimo passo.-Eren... Eren...- Lo chiamò Levi facendolo staccare.
Il giro stava per concludersi e farsi trovare così dalle persone non era ciò che volevano.
Scesero leggermente imbarazzati tornando a casa. Eren sprizzava gioia da tutti i pori, invece l'uomo era ansioso.
Rientrarono in casa senza accennare nulla del loro bacio.
Si misero a tavola avendo preparato qualcosa prima di uscire, ed ad il più piccolo tornò in mente l'uomo che l'aveva fermato nel pomeriggio.-Mentre rispondevi alla chiamata mi ha affiancato un uomo.- Disse il ragazzo. -Diceva di essere un tuo parente e di aver bisogno di un tuo contatto.-
Levi impallidì, l'uomo che spesso incontrava in giro era veramente lui.
Si augurò solo che il buon senso del ragazzo l'avesse fatto stare muto.-E tu cosa hai fatto?- Chiese sperando di udire la risposta che desiderava.
-Gliel'ho detto.- Sorrise in seguito.
//EreRi!!!
Finalmente si baciano!Ma! Come la prenderà Levi?
(Io aggiorno a orari improponibili...🙊🙈)\\
STAI LEGGENDO
"You Saved Me!" //EreRi\\
FanfictionImmaginate un ragazzo di 16 anni, felice. Immaginate un ragazzo di 16 anni, che tutti i giorni li passa col suo migliore amico. Immaginate un ragazzo di 16 anni, innamorato. Avete immaginato? Bene. Dimenticate tutto! Immaginate, invece, un ragazzo d...