15. -Trace Of Love-

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La mattina dopo il primo a svegliarsi fu Eren, sorpreso di non trovare il corvino in cucina decise di fargli una sorpresa.
Avrebbe preparato lui la colazione, dopotutto non poteva essere così complesso.

Aprì tutti i cassetti della cucina trovando ciò che cercava, un piatto ed un bicchiere. Pensò a cosa sua madre gli cucinava e gli venne in mente la spremuta di arance e il pane tostato col burro.

Trovò la frutta in un cesto sul bancone della cucina, prese un coltello e senza farsi alcun tipo di ferita riuscì a tagliare le arance perfettamente a metà.
Il castano ricordò come l'uomo l'aveva utilizzato per preparare la zuppa, qualche giorno prima, e gli riuscì semplice manovrare il coltello.

Accese il tostapane e aspettò che si riscaldasse prima di infilare due fette di pane. Trovò in frigorifero del burro e lo spalmò sul pane abbrustolito.
Restava da spremere le arance, il problema era capire come si utilizzasse uno spremiagrumi.

Levi non l'aveva mai utilizzato davanti al ragazzo, ma gli aveva accennato cosa fosse e a cosa servisse.

'C'è un cavo anche qui, sicuramente si deve attaccare alla corrente.' Rifletté Eren.

Vide che lo spremiagrumi si era acceso, così penso di appoggiarci un'arancia nella parte superiore. Con un po' di pressione, l'arancia venne spremuta in un istante.
Il giovane sorrise, era riuscito ad utilizzare qualcosa di diverso senza l'aiuto di nessuno.



-Papà, svegliati.- Lo chiamò il castano muovendo il braccio sinistro di Levi.

L'uomo mugolò qualcosa prima di girarsi dalla parte opposta rispetto al ragazzo, tirò su le coperte fin sopra la testa e riprese a dormire.
Comportamento strano per un uomo che non dorme per niente.

-Levi?- Ritentò il giovane.

Il corvino non rispose minimamente, ma si rimise in posizione parallela al materasso con un braccio sugli occhi.
Eren lo chiamò altre numerose volte senza ricevere risposta, si allarmò e come un bambino si mise a cavalcioni sul più grande avvicinando il suo viso a quello pallido dell'uomo.

-Papà ti senti bene?- Chiese afferrando il braccio che ancora copriva gli occhi di Levi.

Il corvino sbuffò aprendo piano piano gli occhi. Si passò la mano libera sul volto, ma quando tentò di alzarsi sentì un peso sul suo ventre.
Sgranò gli occhi cercando di capire cosa gli impedisse di muoversi.

-Cosa ci f...- L'uomo venne interrotto dalle braccia del castano, il quale si lanciò verso di lui abbracciandolo.

-Allora stai bene!- Esclamò tutto contento Eren.

-Certo, stavo dormendo. Cosa credevi?- Domandò Levi appoggiandosi coi gomiti al materasso. –Perché sei sopra di me?- Continuò appena il giovane si staccò dall'abbraccio.

Il più piccolo inspiegabilmente non riusciva a trovare risposta, si limitò ad arrossire ed abbassare lo sguardo sulle sue mani.
Il corvino roteò gli occhi lasciando andare un sospiro appena udibile.

-Lascia perdere.- Disse sollevando con due dita il mento del giovane. –Vuoi fare colazione?-

Il castano scese dal letto aspettando che l'uomo lo seguisse al piano inferiore, non riusciva a spiegarsi il suo comportamento quando Levi lo aveva toccato o gli aveva posto quella domanda.
Perché era arrossito? E perché si sentiva improvvisamente timido ed aveva mal di pancia? Era come se tutto il corpo fosse stato scosso da qualcosa.

-Vieni?- Lo chiamò il corvino aprendo la porta.

Il giovane nemmeno si era accorto che il più grande si era vestito in quei pochi minuti, ma soprattutto non si era reso conto che lo aveva fissato in ogni movimento.

Seguì Levi al piano inferiore senza proferire parola, entrarono in cucina ed il corvino trattenne il fiato alla vista della colazione già in tavola.

-L'hai preparata tu?- Si meravigliò girandosi verso il più piccolo.

Eren annuì semplicemente ed arrossì ancora. L'uomo restò di sasso. Come un ragazzino, che non sapeva fare nulla, era riuscito a preparare una colazione da solo?

'Se sto sognando, non svegliatemi.' Pregò il corvino sedendosi al tavolo con il giovane di fronte.

Si misero a mangiare nel silenzio più assoluto, a Levi piaceva quella colazione alternativa visto che lui la mattina beveva solo tè.
Tuttavia non capiva il silenzio del giovane, stava diventando alquanto imbarazzante e l'uomo doveva dire qualcosa.

-Sei stato bravo, è buono.- Tentò di complimentarsi come meglio poté Levi.

Eren accennò un sorriso e mimò un 'grazie' con le labbra.

-Stai bene? Perché non parli?- Chiese il più grande scrutando il castano. –È per prima? Ti ho messo in imbarazzo?-

-Eh? No, no. Certo che no!- Esclamò accompagnando dei gesti nervosi delle mani.

Levi non riusciva a spiegarsi il comportamento strano del giovane, ma l'imbarazzo che gli aveva procurato poco prima era evidente. Nonostante lui continuasse a negare.

La notte passata a dormire, fece riflettere il corvino sul suo comportamento con Eren. Non era stato il ritratto della gentilezza, ma sapeva come sdebitarsi.

-Oggi andiamo a fare un giro insieme. Ti va?- Si alzò dal tavolo sparecchiando, mentre gli occhi del castano di illuminavano sempre di più.

-Che bello!!- Esultò andando ad abbracciare Levi. –Ti voglio bene, papà!-

Il cuore del più grande si riscaldò nell'udire quelle parole, il ragazzo non volendo lo aveva reso felice e per poco l'uomo non si mise a piangere. Nessuno gliel'aveva mai detto, ma soprattutto si chiedeva perché Eren gli volesse così bene nonostante lo trattasse male.


//Secondo capitolo della giornata😚
Ma quanto si possono amare Eren e Levi??\\

"You Saved Me!" //EreRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora