33. -A Choice Without Regrets-

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-Buonanotte Levi.- Sussurrò la donna stampando un bacio sulla tempia del figlio.

-Non sono un bambino...- Borbottò il corvino roteando gli occhi al cielo.

-Ti sbagli, tu sei il mio bambino.- Lo corresse la madre dolcemente. -Anche ora che sei ormai un uomo.-

Kuchel accarezzò la testa del figlio fiera di lui, non aveva scelto di vivere nella criminalità ed era una persona intelligente. Era diventato professore da qualche anno e amava particolarmente il suo lavoro.

La madre era la sua ragione di vita, era sempre rimasta sola fin dalla nascita di Levi ma non si era arresa.

-Buona notte, mamma.- Disse mentre la donna lasciava la stanza.



Un grido interruppe il silenzio della notte, Levi scattò in piedi riconoscendo la voce della madre e si precipitò nel salotto dove la corvina dormiva.

Lì vi trovò lo zio con in pugno un coltello affilato e macchiato di sangue caldo.

Scagliava la lama sulla sua vittima che il corvino riconobbe come sua madre appena un lampo squarciò il cielo ed illuminò la stanza.

'Mam... Mamma... Cosa...?' Il corvino tremò alla vista dello zio così in collera con la sorella, tanto da spingerlo ad un omicidio.

-Oh!- Esclamò l'uomo accorgendosi della presenza del nipote. -Il mio futuro 'erede', scusami.-

-Perché...?!- Si chiese inginocchiandosi a terra mentre lo zio si avvicinava a lui.

-Perché tu sei scappato.- Disse prima di andarsene.

Levi restò solo nella stanza con la donna che fino a qualche ora prima gli sorrideva.
La strinse in un ultimo abbraccio prima di chiamare la polizia.

L'uomo aveva perso l'unica persona che amava, avrebbe preferito morire in quel momento, ma prima di lasciare il suo corpo voleva portare giustizia alla donna.

Così pensò di denunciare l'omicidio dello zio e conoscendo l'abitazione del fratello della vittima riuscì a fornire più informazioni del dovuto alla polizia.

Kenny non fu mai ritrovato, era sempre un passo avanti al nipote, ma l'aiuto di Levi aiutò gli agenti ad avvicinarsi all'assassino.

Successivamente il corvino abbandonò la scuola a malincuore, il motivo principale era che persino la scuola gli ricordava la madre.

Lei era felice che il figlio fosse un professore, per cui tornando a scuola gli faceva ricordare la madre mentre gli parlava.

Passava notti insonni convinto che così facendo nessun altro avrebbe passato rogne e che se qualcuno fosse stato in pericolo sarebbe riuscito ad intervenire.

Ma la realtà era un'altra. Provava un senso di colpa talmente grande per aver lasciato la madre sola e perché non sapeva accettare la perdita di una persona a lui così cara.

Si era lentamente convinto di non essere riuscito a salvare Kuchel, non aveva fatto in tempo e la colpa era sua.



Anche ora Levi doveva scegliere. Il ricordo della madre e del suo 'non fare in tempo' lo rendevano titubante.

Si era ripetuto che pur aiutando Eren non avrebbe fatto in tempo come era successo con la donna anni prima.

Sarebbe sempre arrivato in ritardo.

-Levi.- Lo chiamò lo zio seduto vicino alla gabbia.

Le parole del castano rimbombavano nella sua mente e sarebbe esploso da un secondo all'altro.

Doveva scegliere.
Una scelta senza rimpianti.

-Cosa vuoi?- Parlò per la prima volta dopo giorni.

-Ti richiedo cosa vuoi fare.- Disse lo zio stupito dalla risposta ricevuta dall'uomo. -Torna con me come ad un tempo ed io mi fermerò dal torturare quel ragazzino.-

Il corvino chiuse gli occhi. La sua vita sarebbe andata sempre peggio e avrebbe dovuto abbandonare il tanto amato Eren, ma forse non era la scelta peggiore. Almeno per il ragazzo.

-Va bene. Accetto.- Rispose a denti stretti il corvino. -Ora liberalo.-

-Dai tempo al tempo.- Rispose lo zio contento della decisione del nipote.

Aprì la gabbia facendo uscire il corvino. Lo portò vicino al castano ancora contrariato dalla scelta dell'uomo amato.

-Per tornare con me devi fare un'ultima cosa.- Disse a bassa voce. -Uccidilo.- Ordinò al più basso dandogli un coltello.

Gli occhi di Eren si riempirono di lacrime mentre il corvino furioso guardava lo zio.

-Avevi detto che non gli avresti fatto più nulla!- Esclamò in faccia all'uomo.

-Io, ma questo non include te.- Rispose ridendo il più grande dei tre.

'Maledetto!' Gridava la mente del corvino.

-Kenny sai cosa ti dico?- Chiese facendo cadere il coltello dalle mani. -Che piuttosto ucciderei me stesso, che il ragazzo che amo!- Esclamò convinto guardando lo zio negli occhi.

-Ti sei indebolito...- Mormorò Kenny afferrando il colletto del nipote e scaraventandolo a terra.

Lo prese a pugni ricoprendo il viso del più basso di un insieme di sangue e pesti, in pochi minuti.

Abbandonò la stanza rendendosi conto che il nipote era svenuto e non si preoccupò di lasciare le chiavi appese accanto alla porta.

-Levi!- Gridò il ragazzo vedendo l'amato a terra privo di sensi. -Svegliati ti prego.-

L'uomo ormai a terra aveva fatto la sua scelta, era fiero della direzione che stava prendendo quella situazione.

'Ho fatto la mia scelta, piccolo mio.' Pensò alzandosi da terra sotto gli occhi scioccati del più giovane.

//E subito stasera si aggiorna! 😂😚\\

"You Saved Me!" //EreRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora