11. -Baby-

3.1K 296 261
                                    

-Quando ho detto che non dovevi farti notare, cos'è che non hai capito?- Domandò Levi massaggiandosi le tempie nervosamente.

-Ma io sono stato bravo...- Obiettò il più giovane.

Il corvino sospirò rumorosamente ricordandosi di ciò che Eren aveva fatto poco prima. Si appoggiò al lavandino con i palmi delle mani, tenendo uno sguardo basso verso il marmo del bagno degli uomini.
Socchiuse gli occhi.

'Perché ho accettato questa assurda idea?' Si chiese passandosi una mano sugli occhi e riappoggiandola subito dopo.

Erano appena stati dal barbiere, con l'intento di tagliare i capelli ad Eren. L'uomo più grande pensava ad un taglio simile al suo e gli venne in mente di tingerlo biondo ossigenato.
Poi aveva scartato l'idea della tinta, costatando che il ragazzo era molto più bello castano.

-È colpa di quel coso!- Esclamò il castano incrociando le braccia al petto mettendo il broncio.

La pazienza del corvino stava per scomparire, soprattutto l'immagine del più piccolo con quell'espressione infantile e irritante lo stava facendo uscire di testa.

-Era un rasoio...- Specificò Levi, non sopportando il poco vocabolario del giovane.

-Vassoio?- Chiese il castano, il quale non aveva sentito ciò che aveva detto l'uomo.

-Rasoio.- Ripeté il più grande. –Serve per tagliare i capelli o la barba, chiaro?!- Spiegò con poca gentilezza il corvino.

-Ma quel rasoio era pericoloso! Stava per tagliarmi il collo.- Rabbrividì il castano al ricordo di quel piccolo attrezzo che, con le lame, voleva ricoprirlo di sangue.

-Nessuno ti voleva uccidere, Eren. Quel rasoio era elettrico e le lame servono per appunto tagliare i capelli.- Ritentò il più grande. –Quell'uomo non aveva nessun motivo per ucciderti.-

'Ma io si, parecchi pure.' Pensò tra se e se Levi.

-Sicuro?-

-Certo. Anch'io ci vado sempre, anzi ci andavo.- Si corresse l'uomo.

'Mi sa proprio che dopo oggi non metterò più piede in quel posto.'

La figuraccia era da attribuire alla mancata conoscenza del più piccolo su come si tagliassero i capelli e sulla dimenticanza del corvino nel dirgli cosa fosse un rasoio.
Eren aveva visto l'attrezzo azionarsi e si era spaventato.

Naturalmente aveva gridato ed era fuggito, mentre Levi arrossiva a vista d'occhio e lo inseguisse lasciando il barbiere allucinato.

L'uomo sentì delle braccia avvolgerlo da dietro, alzò lo sguardo notando Eren stringerlo a lui affettuosamente. Sentì il giovane dondolarsi su se stesso, senza preoccuparsi di essere in un bagno pubblico.

Il corvino lasciò che il ragazzo continuasse e tranquillizzarlo, si abbandonò al tocco per giusto un minuto per poi afferrare le mani del più piccolo e allontanarle dalla sua vita.

-Non farlo mai più.- Lo ammonì a bassa voce, notando gli occhi del più piccolo tristi e sul punto di piangere. –Cioè... intendevo...- L'uomo fece per appoggiare una mano sulla guancia del castano, ma la porta del bagno si aprì e lui evitò di dare spettacolo di fronte ad un anziano signore.

-Scusami per prima.- Parlò il giovane abbassando lo sguardo a terra.

Levi era distratto dalla presenza dell'uomo che scrutava entrambi attraverso uno specchio. Era alto e magro, i capelli grigi e leggermente mossi erano ricoperti da un cappello nero ed era vestito di scuro.

Al corvino ricordava qualcuno, ed era sicuro che ci fosse proprio quella persona pochi metri da lui, ma poteva anche sbagliarsi ed evitò di parlargli o di salutarlo.

"You Saved Me!" //EreRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora