18. -Lesson-

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-Ricapitoliamo. Scrivimi tutte le lettere dell'alfabeto in fila.- Chiese il corvino dopo due ore di lezione.

Eren annuì cominciando a scrivere le lettere dell'alfabeto in fila. Non era stato troppo difficile, ma ancora non riusciva a scrivere velocemente.

-Aspetta, dopo la lettera I cosa c'è?- Lo fermò Levi.

-A, B, C, D, E, F, G, H, I... M? No, la N.- Si corresse sbagliando ugualmente il ragazzo.

-No, no.- Lo bloccò l'uomo portandosi una mano sulla fronte. -Dopo la I c'è la...- Disse poi lasciando la frase in sospeso.

Il più piccolo lo guardò negli occhi cercando di ricordarsi quale fosse la lettera da lui dimenticata.

-Il mio nome con che lettera inizia?- Chiese il corvino aiutandolo.

-Ah! La L.- Sorrise il giovane.

-Esatto.- Annuì il più grande.

Eren riprese a scrivere l'alfabeto, non sbagliando più.

-Bravo, piccolo mio.- Ammise il corvino scuotendo leggermente la spalla magra del giovane.

-Grazie papà!- Esclamò il castano abbracciandolo.

-Eren, mi... mi stai soffocando...- Tentò di farlo staccare l'uomo.

Il ragazzo si allontanò arrossendo leggermente sulle gote, guardò il foglio pieno di lettere e parlò.

-Vuoi scrivere qualche frase?- Chiese Levi intuendo i pensieri del giovane, il quale annuì. -Va bene, allora...-

-Ti voglio bene. Voglio scriverlo.- Lo interruppe il più piccolo abbassando lo sguardo sulle sue mani.

-Certo.- Annuì l'uomo. -Ricorda che ogni parola bisogna dividerla dall'altra.-

Il castano si lasciò guidare dalla voce del corvino che gli suggeriva come scrivere.

-Aspetta, piccolo.- Mormorò il più grande afferrando la mano destra di Eren.

Guidò la mano morbida del ragazzo aiutandolo a scrivere la sua prima frase.
Il castano sempre più imbarazzato sentiva sul collo il respiro caldo del nuovo papà.

Era agitato ed inquieto. La vicinanza dell'uomo lo rendeva fragile, ma anche preoccupato e non sapeva per quale ragione.

Una volta finito di scrivere il giovane si girò verso il corvino, dietro di lui, ritrovando le labbra del più grande a pochi centimetri dalle sue.

Levi guardò il viso giovanile del più piccolo, era bellissimo quel ragazzo ma come poteva un uomo della sua età amare un giovane più piccolo di vent'anni, senza apparire un pedofilo agli altri?

Il corvino accarezzò con il dorso della mano la guancia arrossita del castano.

-Mi dispiace.- Sussurrò l'uomo all'orecchio di Eren.

Anche lui gli voleva bene, più precisamente lo amava, ma data l'insanità di quell'amore si limitò a volergli bene come padre.

'Non mi abbandonare, piccolo.' Pensò tra se e se Levi facendosi abbracciare dal giovane.

-Sei il miglior papà del mondo!- Lo confortò il ragazzo stringendolo a se e provocando delle lacrime da parte dell'uomo.

Quel giovane gli voleva bene, ma presto avrebbe cambiato idea e Levi non sapeva come fare per non essere odiato.

Sentirono il campanello suonare e si staccarono dall'abbraccio. Gli occhi bagnati di pianto dell'uomo lasciarono stupito il più piccolo. Levi era incredibilmente fragile ed innocuo così, ma anche tormentato e spaventato.

-Apro io.- Disse il castano dirigendosi verso la porta con il consenso del più grande.

'Fai che non sia lui.' Pregò l'uomo sperando che quel signore non si facesse vivo in casa sua.

-Ciao Nanaba!- Salutò Eren andando al cancellino sotto un sospiro di Levi.

'Grazie al cielo.' Si tranquillizzò il corvino.

Asciugò le lacrime con i palmi delle mani ed andò verso i fornelli per preparare il pranzo.



-Leccalo.- Disse il corvino.

-Come?- Si accigliò il ragazzo sorridente.

-Devi prenderlo in mano e passarci la lingua.- Spiegò l'uomo.

-Capito.- Annuì il giovane.

-Manda giù.- Disse l'uomo una volta che il giovane aveva compiuto le azioni suggerite dal corvino.

-Com'è?- Domandò allora il più grande.

-Ha un sapore strano, ma mi piace.- Sorrise il castano.

-Quindi... posso portarti ancora a prendere il gelato?- Chiese l'uomo assaggiando il suo.

Eren annuì felice gustandosi quello strano dolce di cui non aveva mai sentito parlare.

-Vieni.- Lo chiamò il più grande pagando alla gelateria.

I due s'incamminarono verso casa passando da un parco. Era pieno di alberi e di cagnolini.
Eren li riconobbe e sorrise attirando l'attenzione di Levi.

-Ti piacciono i cani?-

-Il mio migliore amico ne aveva uno.- Rispose il castano ricordandosi di Titan e di Armin.

-Il tuo migliore amico?- Si stupì il corvino non pensando che il più piccolo conoscesse coetanei.

-Si chiama Armin, ci siamo conosciuti da piccoli e ci parlavamo sempre dalla finestra di casa mia. Mi ha aiutato lui a fuggire, ma durante il tragitto ci siamo persi.- Spiegò il ragazzo sorridendo al ricordo del biondo.

'Arlert?' Pensò il corvino mentre uscivano dal parco.

-Non me l'aspettavo.- Commentò Levi scrutando il ragazzo mentre sorrideva.

-Un giorno mi piacerebbe rivederlo, ma sarebbe rischioso.- Confessò il più piccolo mentre l'uomo annuiva d'accordo con la pericolosità del possibile incontro.

-Un giorno forse lo rivedrai.- Lo consolò Levi con una pacca sulla spalla.



//Quarta serata di Sanremo, ho delle occhiaie che potrei fare concorrenza a Levi😂

Levi: I'm fabulous!😌

Nessuno lo mette in discussione, ma fammi il piacere... sii un po' più modesto.\\

"You Saved Me!" //EreRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora