Capitolo 22

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Un lieve sospiro lascia le mie labbra mentre mi siedo al tavolo accanto a Harry.

Ashley mi lancia uno sguardo rapido e io faccio un piccolo sorriso triste, appoggiando la mano su quella di Harry.

«Allora...» dice Harry, interrompendo il silenzio di tomba creatosi in quella stanza.

«Come già sappiamo tutti, oggi Light ha visto... Clary. O qualcuno davvero molto simile a lei, insomma» dice balbettando per l'imbarazzo.

Abbasso lo sguardo, mentre gli sguardi di tutti i presenti si posano su di me.

Will prende una foto piegata a metà dalla tasca e la apre, appoggiandola sul tavolo e sporgendola verso di me.

La foto è un po' consumata sui bordi e ritrae una ragazza bionda con gli occhi azzurri e un sorriso radioso sulle labbra sottili.

Poco sotto il suo volto c'è una dedica che dice: Ti amerò per sempre. -Clary

«Sei sicura che fosse proprio lei? Voglio dire, non c'era nulla di diverso?» mormora Will e io scuoto la testa, mentre nella mentre visualizzo il volto della ragazza che ho visto oggi.

«No, è uguale» dico.

Will scuote la testa, catturando una lacrima con il dorso della mano.

«No. Non è possibile, non è possibile!Di sicuro ti sbagli, lei non può essere..» non riesce a concludere la frase a causa di un singhiozzo che glie lo impedisce.

Christian gli appoggia una mano sulla spalla, mentre Ashley si morde il labbro.

«Non possiamo negare l'evidenza. Light l'ha vista, Will» dice Harry e Will scuote di nuovo la testa, singhiozzando più forte ancora.

«Lei è morta! Lei non può essere viva, Harry. Lei non può» singhiozza.

Il silenzio ricade nella piccola stanza e gli occhi di tutti i presenti si abbassano.

Will continua a singhiozzare, prendendo tra le mani la foto di Clarissa e accarezzando il suo viso attraverso la carta lucida.

Christian scuote la testa, alzandosi in piedi.

«Io credo sia meglio che lo porti a casa, non possiamo continuare così.» dice Christian.

Annuisco e Harry fa lo stesso con un sospiro.

«Forse è vero, è meglio così» dice e Ashley si alza, appoggiando Luke nella culla.

Will si riprende la foto e si alza, indossando la giacca e passandomi accanto senza dire una parola.

Nessuna parola esce dalle nostre labbra mentre Ashley, Will e Christian escono e nessun suono lascia la bocca di Harry nei dieci minuti seguenti.

I suoi occhi sono rivolti verso il televisore spento davanti a noi e il suo corpo è adagiato sul divano accanto a me.

Sembra come ipnotizzato, come immerso in un oceano di ricordi che hanno chiuso le sue labbra in un sigillo impenetrabile.

«Mi dispiace» sembra stupido, ma al momento le uniche parole che riesco a pronunciare sono quelle.

Non so per cosa mi sto scusando, in realtà.

Forse di aver creato quel dolore, o meglio di averlo risvegliato.

I suoi occhi si muovono fino a incontrare i miei e le sue labbra si separano.

«Anche a me» mormora «Sta andando tutto per il verso sbagliato»

Corrugo la fronte e Harry scuote la testa.

«Avevo sognato per anni di darti una famiglia. Avevo immaginato come sarebbe stato tornare a casa dal lavoro e trovare te e il bambino ad attendermi. Poi avevo immaginato come mi sarei sentito quando, dopo averlo messo a dormire, avremmo fatto l'amore e ci saremmo addormentati l'uno abbracciato all'altro. Avevo immaginato come sarebbe stato passare i weekend invernali sdraiati sul divano a guardare film natalizi e a bere cioccolata calda davanti al caminetto appena acceso. Ti avrei baciata, e poi avrei preso tra le braccia Luke e l'avrei coccolato. Avevo immaginato di portarti a conoscere i miei genitori, di festeggiare capodanno a casa di mia sorella, di passare il primo giorno dell'anno ad elencare con te i propositi per l'anno nuovo. Avevo immaginato di portare te e il piccolo a pattinare, di portarvi nella casa sperduta tra le montagne e di poter vivere una vita tranquilla con le persone che amo di più. Mi dispiace di non essere quello che sogni» i suoi occhi di inumidiscono.

«Harry, tu sei esattamente quello che ho sempre sognato. Sei l'uomo che ho sempre voluto al mio fianco a supportarmi, e anche se dovrei odiarti per avermi trascinata in questo casino... Io proprio non ci riesco, sei l'unico che mi abbia capito dagli inizi e la verità è che senza di te non posso vivere» dico.

Harry sorride lievemente, portando la sua mano sul mio viso a rimuovere un ciuffo di capelli dalla mia visione e portandolo dietro l'orecchio.

Mi attira a sè e io appoggio la testa sul suo petto, intrecciando le mie dita con le sue.

Ora, in questo momento, mi sento davvero piena e sento che lo amo più di ogni altra cosa.

Mi ha tradita, mi ha fatto soffrire, mi ha fatto piangere, ma nonostane tutto lo amo.

Lo amo più di ogni altra cosa.

Le nostre labbra si uniscono un'altra volta, combaciando come se le mie fossero state fatte apposta per le sue.

Rotoliamo sul divano e in un attimo io sono sotto di lui, conquistata dalla sua sequenza di baci.

Gli tolgo la maglietta, baciando il suo petto ricoperto di tatuaggi e lui sorride, alzando un poco la mia felpa per baciarmi la pelle al di sotto.

Sorrido, aiutandolo a levarla definifivamente.

Un pianto interrompe la nostra frequenza di baci e io sospiro, mentre Harry lascia il mio corpo e si alza.

Mi siedo con un sorriso e infilo di nuovo la felpa, mentre il rossore non vuole lasciare le mie guance.

«Non credere che sia finita qui» sorride scherzosamente e scompare dietro la porta della cucina.

Sorrido e mi mordo un labbro.

Ho già detto che lo amo?

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