Capitolo 27

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«Wow, non avrei mai pensato di rivederti, non in questo modo»

Clarissa sorride, raccogliendo il cappello da terra e passandoselo da una mano all'altra.

«Ti sei proprio camuffato bene, hai anche messo le lenti colorate. Peccato che il tuo tatuaggio non sia molto facile da nascondere» si avvicina a me, lasciando cadere il cappello e prendendomi la mano.

La ritraggo, spingendola lontano da me.

«Perché sei tornata?» chiedo, guardandola dritta negli occhi.

«Le vere domande credo siano "come sei tornata?", "cosa hai fatto in tutto questo tempo?". Non credi anche tu?» ridacchia.

Non rispondo, trattenendomi dallo sbatterla contro il muro.

«In ogni caso, ho intenzione di dirti tutto. Ma non solo a te, perché non chiami Ashley, Will, Christian e Light? Soprattutto Light, credo sia troppo curiosa» ride.

«Non tirare in ballo Light, lei non c'entra nulla» ringhio.

«Avanti, chiamali. Non ho tempo da perdere»

Il suo sguardo di sfida mi fa imbestialire, quindi annuisco e prendo in mano il telefono.

+ + + + +

*LIGHT'S POV*

Mi avvicino insieme a Will, Christian e Ashley al posto indicato da Harry nel messaggio.

Da quando ci ha telefonato non riesco a stare tranquilla, continuo ad avere paura che gli possa succedere qualcosa di male.

E ora ho paura anche per la mia vita, ora che sono qui davvero il piano mi sembra terribilmente immensamente stupido.

Guardo Will e lui annuisce, sospirando e mordendosi un labbro.

La porta della rimessa dei Rivers si apre e Clarissa si sporge dalla porta.

Will si irrigidisce e gli stringo la mano, appoggiandomi a lui.

Gli occhi di Clarissa si fermano per un secondo su di lui e, sempre che sia possibile, mi sembra di vedere un briciolo di nostalgia dentro di essi.

«Clary» mormora Scott.

«Will, sei cresciuto» sorride Clarissa.

«Il tempo passa, è ovvio che lui sia cambiato» questa volta a parlare è Ashley, che si avvicina a noi e guarda Clarissa con atteggiamento di sfida.

Non riesco a vedere gli occhi di Will, ma di sicuro sono lucidi.

«Ash, sempre a fare il cane da guardia?» ride Clarissa.

Vedo Christian avanzare e lo blocco, lanciandogli uno sguardo preoccupato.

Non sappiamo con chi abbiamo a che fare, è meglio essere prudenti.

«E come dimenticare Chris, il mio caro amico investigatore» Clarissa gli rivolge uno sguardo e lui si morde il labbro.

Descriverei la sua espressione con tre parole: "ora la uccido".

«Dov'è Harry?» chiedo.

«Oh, è dentro. Vi va una tazza di tè?»

Mi viene quasi da ridere per la sua domanda.

Una tazza di tè?

«Non siamo qui per il tè, Clarissa. E lo sai bene» ringhia Christian.

«Calmo, cane da guardia numero due. Stavo scherzando»

Sparisce dietro la porta e io guardo Wil, che si volta verso di me.

«Non ce la faccio» si morde un labbro, lasciandomi vedere i suoi occhi lucidi.

«Will, mi spiace. Vorrei fare qualcosa, te lo giuro, ma non... Non so cosa» mormoro.

«Vuoi che stia qui con te?» chiede Ashley.

Scott scuote la testa.

«Andiamo» dice sottovoce e tutti annuiamo, entrando nell'edificio.

A prima vista sembra un grande magazzino, ma alcuni metri a destra c'è una porta in legno con su scritto "Chris Rivers".

Guardo gli altri e loro annuiscono ancora, aprendo la porta ed entrando nel grande ufficio.

Clarissa è seduta sulla sedia al di là della scrivania con i piedi sopra essa e Harry è seduta su una delle tante sedie opposte alla sua.

Ci sediamo in silenzio e io stringo la mano a Harry, che me la bacia.

«Stiamo bene, è tutto okay» dice e io annuisco, facendo un piccolo sorriso.

«Posso cominciare, o avete altre smancerie da fare?» Clarissa ride e Harry annuisce.

«Dove sei stata?» parla Christian, sporgendosi in avanti con tono accusatorio.

«Quella notte non sono morta subito. Voi mi avete vista cadere al suolo, Will mi ha soccorsa e poi siete stati obbligati ad andare via. Dopo che ve ne siete andati, Kyle si è accorto che ero ancora viva. Mi ha presa in braccio e mi ha portata in ospedale, dandomi un falso nome e inventandosi una fandonie sul perché fossi ridotta così. Mi hanno curata e nel giro di tre mesi sono tornata come nuova, quindi Jackson mi ha presa con sé e mi ha addestrata. Mi ha raccontato delle cose che da voi non mi sarei mai aspettata, quindi ho cominciato a crederlo e siamo diventati una coppia a tutti gli effetti. Sono sempre stata nascosta, per quasi un anno e poi sono uscita allo scoperto quando lo hanno portato in prigione.»

Will lascia cadere una lacrima e io stringo la mano a Harry, che come gli altri è sconvolto.

«Come ti sei permessa? Tu eri la persona a cui tutti eravamo più legati, come hai potuto starci nascosta per così tanto tempo?» urla Christian, alzandosi in piedi.

«Hai idea di quando abbiamo pianto, di quanto abbiamo sofferto?» urla ancora, voltandosi e tirando un pugno al muro.

«Pensate che io non abbia mai pensato a voi? Credete davvero che io vi abbia dimenticato così facilmente?» ringhia Clarissa, alzandosi anche lei.

«Sentiamo, visto che non ci hai dimenticato perché sei restata con lui? Perché non sei venuta a dircelo?» chiede Ashley.

«Lui mi ha salvato la vita, se fosse per voi ora sarei morta» urla Clarissa.

«E questi basta? Ha ucciso Aiden, Katy e tutti gli altri. Compreso tuo padre»

Spalancò gli occhi, spostando la mano sulla mia bocca.

Clarissa cambia espressione, diventando un misto fra rabbia e risentimento.

Suo padre, Kyle ha ucciso suo padre e, a quanto pare, non è l'unica persona importante che ha ucciso.

«Tu non devi nominare mio padre o mio fratello, non devi nominarli!» urla.

Una lacrima lascia i suoi occhi e lei si alza, scagliando il posacenere contro il muro a pochi metri da me.

«Uscite di qui e non tornate mai più, andatevene!» urla.

Harry mi prende la mano e corriamo fuori insieme a Will.

Una volta fuori Will scoppia a piangere e io lo abbraccio, mentre una lacrima lascia anche i miei occhi.

Devono aver perso tante persone, io non posso nemmeno immaginare come si sentano.

DNA #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora