Capitolo 23

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Niente.

Nessuna notifica, nessuna chiamata o messaggio da parte di Harry.

Solo il silenzio tombale e terribile della camera da letto.

Cammino avanti e indietro da circa un'ora sul pavimento freddo accanto alla finestra e il mio cuore batte sempre più forte.

Ieri sera sono andata a dormire con Harry e stamattina, al mio risveglio, la sua parte di letto era vuota.

Ho pensato che fosse al piano di sotto o in bagno, ma ho visitato tutte le stanze e di lui non c'era traccia.

Gli ho mandato una decina di messaggi, ma non ha risposto nemmeno a uno di questi.

Sono davvero terrorizzata che gli possa succedere qualcosa di grave, non è mai successo prima d'ora che se ne sia andato senza avvertire.

La suoneria del telefono rompe il silenzio tombale della mia stanza e sospiro un'altra volta quando il nome a comparire non è quello di Harry, ma quello di Ashley.

«Pronto?» rispondo con un sospiro, sedendomi sul bordo del letto.

«Light, grazie a dio hai risposto.» il suo tono è agitato, come se avesse corso per dei chilometri prima di chiamarmi.

«Lydia, qualcosa non va?»

«Tutto non va, Light. Will è scomparso e, come se non bastasse, Harry non risponde alle nostre telefonate. Me lo puoi passare, o puoi dirgli di richiamarmi?» mi rialzo in piedi e giuro che se non fossi al telefono mi metterei a piangere.

«Harry non è in casa da stamattina, non so dove sia finito» dico.

Un attimo di silenzio segue la mia affermazione e poi un sospiro da parte di Ashley risuona dall' altra parte della cornetta.

«Okay, manteniamo la calma. Io e Chris cerchiamo Will e Harry, tu vai al lavoro e cerca di scoprire qualcosa di più su Clarissa. Andrà tutto bene, stai tranquilla»

La telefonata viene chiusa prima che io possa rispondere e le mie dita si muovono automaticamente a scrivere un altro messaggio a Harry.

Mi sento male al solo pensiero che gli possa succedere qualcosa, so per certo che senza di lui non potrei vivere.

*Ti prego, Harry rispondi. Sono in pensiero per te, ti amo*

Spero solo che lui e Will stiano bene.

Asciugo una lacrima che non mi ero resa conto fosse scesa sulla mia guancia e prendo un respiro profondo, aprendo l'armadio.

Tutto andrà bene, tutto deve andare bene.

Indosso un abito grigio lungo fin poco sopra il ginocchio con le maniche lunghe e mi sistemo i capelli in modo da renderli presentabili.

Sorrido mentre immagino la faccia che farebbe Harry se mi vedesse vestita così.

Probabilmente farebbe qualche battutina sporca, io lo rimproverei e poi finiremmo entrambi sul letto uniti in un bacio appassionato.

Poi io direi a Harry di non voler tardare al lavoro e lui sorriderebbe, lasciando la presa e sparirebbe dietro la porta della stanza dopo aver protestato per la mia "esagerata voglia di puntualità".

Mi trucco leggermente gli occhi con dell'ombretto chiaro e faccio una linea di eye-liner il più dritta possibile.

Poi passo alle labbra, ricoprendole con un rossetto nude un po' più scuro del colore naturale delle mie labbra.

Mi guardo allo specchio soddisfatta e spruzzo un po' di profumo sul mio collo, per poi prendere un respiro profondo allestire un sorriso malfatto.

Andrà tutto bene, devo stare calma.

Sicuramente Harry è passato a prendere Will, magari per parlargli di Clarissa o forse per portarlo a sfogare.

Sì, sicuramente è così.

Chiamo Ian, che risponde subito.

«Light, dimmi» risponde.

Il suo tono assonnato mi fa capire che l'ho svegliato, quindi mi scuso prima di spiegargli la vera ragione della mia chiamata.

Gli racconto tutto.

Di Clarissa, Will e Harry. Tutto, dall'inizio alla fine.

«Aspettami ferma lì, sto arrivando»

Dopo 10 minuti il campanello suona e io mi sono ri-truccata almeno dieci volte.

Odio quando la preoccupazione si trasforma in lacrime, specialmente quando si tratta di Harry.

Apro la porta raccogliendo una lacrima sul mio volto e vedo Ian, che allarga le braccia.

Non rifiuto il suo invito e mi lascio abbracciare dal mio migliore amico.

*****

«Sicura di voler andare al lavoro comunque?» chiede Ian mentre avvolgo la sciarpa intorno al mio collo.

Annuisco.

Nonostante sia davvero a pezzi e abbia rinunciato a truccarmi, voglio andare al lavoro e scoprire qualcosa in più di Clarissa.

Scommetto che Harry lo vorrebbe, esattamente come Will, Ashley e Christian.

«Sto bene, Ian. Ce la posso fare» faccio un piccolo sorriso ed esco di casa, avviandomi verso la strada.

Chiamo un taxi e quando frena davanti a me salgo, indicandogli la mia destinazione.

Il mio sguardo vola fuori dal vetro, concentrandosi sulla strada che scorre velocemente sotto i miei occhi.

Passano pochi minuti e il taxi si ferma, quindi scendo e cammino fino alla casa editrice poco più in la.

Entro nel grande edificio e Ariana si volta verso di me, facendo un sorriso distratto.

«Light, buon...» il suo sorriso muta in un'espressione confusa quando nota il mio aspetto sicuramente orribile.

«Che ti è successo?» chiede uscendo dal suo bancone e camminando velocemente verso di me.

«Nulla, non ho dormito molto bene.» invento la scusa più stupida che mi sia mai venuta, ma lei fortunatamente ci crede e annuisce.

«Se hai bisogno di aiuto sono qui» sorride e torna nel suo bancone.

Annuisco, entrando nel mio ufficio e sedendomi alla scrivania.

Scrivo ancora un messaggio a Harry e poi estraggo il fascicolo del manoscritto che devo finire, cominciando a leggere.

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