Capitolo 2

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La mattina successiva uscii presto. Era una calda mattinata di fine Maggio e di li a poco ci sarebbe stato il mio fidanzamento, che, ironia della sorte, sarebbe stato il giorno del mio compleanno.
L' idea era stata di Fabio, ovviamente non potei ribattere, i miei genitore ne erano entusiasti.

Correvo per le strade di Roma con il mio leggins sportivo, il top abbinato e le comfort run ai piedi; ovviamente non potevano mancare la crocchia scombinata e le cuffie nelle orecchie.
"Che è successo? Perchè sei nervosa?" una voce si affiancò improvvisamente a me, togliendo una cuffietta dall'orecchio, mi bloccai sorridendo.
"Ci ho fatto ancora sesso ieri sera, e il giorno del mio compleanno quel rompi balle ha deciso di fare il fidanzamento." gli andai incontro rifugiadomi tra le sue grandi braccia.
"Emma, lascialo! Non puoi davvero sposarlo!"-"E che dovrei fare? Ho trentun' anni! Dovrei passare la vita a scopare con te e chissene frega miei genitori?!" gli sputai acida e lui mi guardò con fare di rimprovero.
"Ok, scusa." sbuffai incrociando le braccia al petto.
"Emma."-"Mattia."
"Ti meriti molto meglio." mi accarezzò una guancia e la solita sensazione di vuoto si fece largo nel petto.
"Ma questo 'meglio', se me lo merito... perchè non arriva?" gli domandai mettendo il labbruccio e lui mi sorrise.
"Ho voglia di sesso." dissi spudoratamente e lui si mise a ridere.
"Sei fidanzata."-"Non me lo ricordare!" sbuffai continuando a correre.
"Aspetta!" mi sentiii tirare un polso e Mattia mi si parò davanti.
"Andiamo al mio appartamento, me ne sbatto se sei fidanzata!"
Risi assieme a lui e in meno di dieci minuti mi trovavo sotto di lui, quel dannato letto, che scene di questo genere, con me, ne anveva viste già fin troppe.
"E quando mi sposerò?" domandai in un ansimo, mentre le sue mani erano intente ad abbassarmi gli slip; di colpo si bloccò permettendo al mio fiato di tornare regolare.
"Quando ti sposerai..." la suo voce pareva simile ad un sussurro e per la prima volta i suoi occhi non erano rivolti a me, ma bensì alla parete, mentre lo sguardo si fece subito serio e perso.
"Io... Cosa intendi fare?" domandò guardandomi intensamente negli occhi, mi sedetti con una mano a coprirmi il seno e lui mi porse la sua maglietta.
"Tieni" disse con tono serio.
Qualcosa non andava, quando si comportava in questo modo voleva dire solo una cosa: avremmo litigato.
Mi ifilai la sua maglia e per gli attimi in cui il capo fu nascosto dal cotone verde della sua maglia inspirai il suo buonissimo profumo.
"Io... Non lo so'... Io non mi voglio sposare Mattia. Io se ho sopportato tutto questo è grazie a te e... Non ce la faccio più." sospirai lasciandomi avvolgere dal suo profumo, mentre le sue labbra si posavano sulle mie tempie ripetute volte.
"La vuoi fare una cosa?" mi domando' spiazzandomi-"Cosa?"-"Per oggi niente sesso, oggi solo amici."-"Io però qualche limone lo voglio." puntualizzai incrociando le braccia al petto, non volevo passare un giorno intero senza baci.
"Ma avevamo detto niente..."-"Sì lo sò. 'Niente baci al di fuori del sesso'." sbuffai.
Odiavo quelle dannate regole, mi impedivano di illudermi di poter avere una reale relazione con Mattia.
Ma infondo queste stupide regole le avevo dettate io, erano le 'regole anti-innamoramento' .
Hanno funzionato alla grande!
Senza che me ne potessi rendere conto le sue mani calde mi avvolsero le guancie e le sue labbra si posarono con dolcezza sulle mie.
Avevo il timore di litigare ed invece dopo un' attimo di sorpresa ricambiai il bacio, chiudendo gli occhi.
Lo stomaco era in subbuglio e sentii l'aria mancare, mi sporsi in avanti, verso di lui, facendo in modo si estendesse sotto al mio corpo, premettendo mi di salirgli a cavalcioni; mi tirò improvvisamente a se facendo scontrare le nostre intimità eccitate.
"Sai farmi eccitare con così poco..." mi disse denti contro denti, menomale che non dovevamo fare sesso oggi.
"È un complimento?" domandai mentre le labbra passavano sul suo petto.
"Sei sexy da morire Emma, beato quel coglione..." disse posando le mani sul mio sedere ed io strisi il cavallo dei suoi boxer.
"Cazzo ma sei impazzita?!" strillò come una femminuccia.
"Sai benissimo quanto odio che tu mi ricordi il fatto che io debba far sesso con quello, quindi piantala!" feci stizzita, incrociando le braccia al petto, seduta sul suo addome.
"Eddaje scusa!"-"Avevi detto niente sesso!"-"Avevi detto niente baci al di fuori del sesso!" lo guardai malissimo, amavo bisticciare con lui.
"Io oggi ho bisogno di stare bene." dissi frettolosa e solo allora mi accorsi dell' enorme cazzata detta.
"E i miei baci ti fanno stare bene?" inarcò un sopracciglio sorridendomi.
"Smettila coglione, non hai capito. Un limone mette sempre di buon umore!" mi affrettai a dire, cercando di rimediare al guaio appena fatto. Credo non mi abbia creduto, perché scosse il capo ridendo.
"Allora mettiamola così: voglio farti star bene tutti i giorni al di fuori del sesso." mi tirò a se baciandomi nuovamente.
Qualcosa dentro di me si stava rompendo, ne potevo percepire il rumore. I muri che mi ero sempre costruita stavano crollando assieme al mio buon senso, il mio mondo stava crollando.
Stavo bene, stavo davvero bene.
Le sue labbra che cercavano le mie con voracia, le sue mani grandi e  forti che mi stringevano come se me ne fossi potuta andare.
"Fammi stare sempre bene" gli dissi, dannazione quanto ero stupida.
"Lo farò" sussurrò dopo un tempo indeterminato, spingendo finalmente in me.


Grazie mille per i voti, i commenti e le visualizzazioni al capitolo precedente!❤
Spero che anche questo secondo capitolo vi piaccia❤

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