Capitolo 15

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Era ormai Settembre, tiravo avanti, Fabio mi aveva perdonata ed io cominciavo piano piano ad apprezzarlo di più.
Mattia? Beh, Mattia aveva cominciato ad uscire con una modella, era bellissima ed io in confronto facevo davvero schifo.
Aveva capelli scuri e lunghi, una pelle chiara, labbra gonfie e ben definite, degli occhi azzurri enormi, gambe snelle e perfette.
Era il mio opposto, ed era decisamente bellissima, non mi stupivo del fatto che Mattia avesse cominciato a frequentarla.
Il mio matrimonio era stato rimandato all' Agosto successivo ed ora nulla avrebbe mai potuto impedire le nozze: senza pensare al matrimonio forzato e a Mattia, mi rendevo sempre più conto del fatto che Fabio fosse una persona fantastica, non lo amavo, certo, ma mi ci stavo affezionando: mi conosceva in tutti i minimi particolari e piano, piano, stavo cominciando a fare lo stesso, come è giusto che sia in una coppia che si rispetti.
Non ebbi il coraggio però di confessargli del tradimento con Mattia, quello me lo sarei portata fin dentro la tomba.

"Amo' stavano insieme mano nella mano..." mi informò Francesca varcando la soglia di camera mia.
"Non mi interessa, lo sai." le dissi cercando di mantenere un tono impassibile.
"Stavano camminando proprio qua fuori, poi lui si è bloccato difronte a casa tua, la fissava e..."-"Francesca, ho detto basta!" alzai il tono di voce, si era creata un' atmosfera poco piacevole, innervosita raccolsi i capelli in una crocchia disordinata.
"Se non ti importasse non reagiresti così! Non me la bevo quella del 'io amo Fabio, Mattia è passato.'."- scrollò le spalle guadagnandosi una mia occhiataccia.
"Dev'essere per forza successo qualcosa, perché non ne parli almeno con me?"-"Senti Fra, davvero. Ho semplicemente capito che Fabio fa per me. Si dice che chi odia, ama: io ora sono passata dall' odio all' amore." tagliai corto, non avevo nessuna voglia di continuare a pensare a Mattia e Francesca tirava fuori questo argomento troppo spesso per i miei gusti.
"Come vuoi..." disse Francesca, sedendosi accanto a me nel letto.
Mi stesi con la delicatezza di un bue su di esso e senza volerlo, mi ricordai del suo corpo steso accanto al mio.
Imprecai mentalmente.
Dovevo smettere di pensare a Mattia, dovevo solo smettere di pensarci. Quanto ci sarebbe voluto?
"Senti donna impegnata, quindi è questo sabato che andiamo a vedere per il tuo abito?" domandò poi Francesca, porgendomi un sorriso, stava cercando di conversare e la cosa non le riusciva affatto.
"Andiamo a fare un po' di palestra?" domandai schizzando in piedi e lei scoppiò a ridere insieme a me.
"Come vuoi ragazza anti-sgamo." si passò una mano per sistemarsi il ciuffo ed io sorrisi.
Ero ormai un libro aperto, quando non avevo voglia di parlare o ero nervosa, andavo in palestra o a correre, e lei questo lo sapeva benissimo.

Ci preparammo in fretta e in pochi minuti ci trovammo a correre nel tragitto tra casa mia e la palestra, sapevamo che subito dopo, saremmo andate sicuramente da Mc. Donald's, ma non importava.
"Quindi vuoi continuare a tacere a vita?" si mise difianco a me, per provare a parlarmi, visto che erano un paio di minuti che la stavo ignorando.
"Non ho nulla da tacere." affermai sicura, inspirando profondamente, sfinita dalla corsa.
"E io ti credo." inarcò un sopracciglio, rivolgendomisi con un tono severo.
"Puoi fare come ti pare Savini." mi bloccai per prendere fiato, Francesca mi seguì e quando spostai lo sguardo verso sinistra, mi bloccai un attimo:
Mattia era in giro, camminava con gli occhiali da sole e con la modella di fianco, lei gli parlava, ma lui non sembrava prestare molta attenzione.
"E tu lo hai dimenticato, certo. Dovrei scattarti una foto, davvero, dovresti vedere la tua faccia!" mi incalzò ed io scossi il capo, faceva male vederlo con un' altra.
"Non ho nessuna faccia e ora andiamo." dissi riprendendo a correre, non mi sentivo più la milza dalla stanchezza, ma dovevo darmi una mossa se non volevo incrociarlo.
"Smettila di scappare da lui!" mi bloccò Francesca ma io la ignorai, finalmente ero salva, la palestra era difronte a me.
Entrai dentro e tolsi subito la felpa, avevo voglia di una sauna rilassante, da sola.

CHE SIA TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora