La storia con Emma era cominciata come semplice divertimento e ora, lui rideva di gusto, con un Brandy tra le mani e le lacrime agli occhi si rassegnava al suo amore.
L'incidente di Emma era un segno, non dovevano stare assieme, doveva finire, lui l'avrebbe accudita fino alla guarigione, poi sarebbe partito e sarebbe sparito per sempre.
Lei meritava uno come Fabio che le potesse dare tutto, l'avrebbe amata meglio, con misura, le avrebbe dato tutto, non l'avrebbe esasperata con comportamenti infantili.
Si stava autocommiserando, da quando la conosceva gli capitava spesso, resosi conto di ciò scoppiò in una risata fragorosa: tutto la riportava ai suoi pensieri; le mura di quella casa, quel Brandy che aveva, per così dire, dato inizio a tutto, persino la sua autocommiserazione gli ricordava lei.
Era talmente ubriaco che non sapeva che faceva, era talmente ubriaco che si era ridotto a piangere miseramente, come aveva fatto solo per l'incidente di lei, a quanto pare il suo benessere era completamente legato a lei, lei era il suo bene.
L'amava da impazzire, l'amava quando lo abbandonava, l'amava quando lei gli urlava contro, l'amava quando piangeva ferita dalle sue parole, l'amava da arrabbiata, da felice, da triste; l'amava ancor di più pensandola imbarazzata, il suo fare da ragazza sicura non era una maschera, ma Mattia aveva distrutto la sua sicurezza, non era una cosa negativa, Mattia la trovava adorabile, con quelle guance rosse lo guardava con occhi luccicanti e spesso si mordeva il labbro torturandosi le dita con le mani.
Era bella in tutta la sua innocenza che mostrava solo a lui, era bellissima anche da Leonessa: l'amava da impazzire quando prendeva il sopravvento, era infastidito, ma gli piaceva lo stesso questa cosa.
Tra di loro era sempre un testa a testa, ma una volta l'uno, una volta l'altro c'era chi l'aveva vinta. Entrambi cocciuti ma entrambi abbastanza innamorati da concedersi un passo indietro una volta ogni tanto.
Lo sguardo di lui era fisso sul cellulare, non vedeva bene, era tutto offuscato, ma la loro foto la vedeva: non era una foto come quelle solite, lui non teneva il broncio e lei non faceva una faccia da figa, erano semplicemente loro due, New York come misero sfondo del loro immenso amore; Francesca era stata un'ottima fotografa, era un po'brilla, ma sapeva che quella foto sarebbe piaciuta ad entrambi, occhi dentro occhi, ad un passo dalle labbra dell'altro.
Oh, quanto l'amava, quanto avrebbe volto dirglielo! Ma non poteva, la voleva felice e il suo destino non era accanto a lui.
Guardando il Brandy ebbe un'altro flashback di lei quella sera, uno scatto d'ira lo portò ad urlare prima di rompere la bottiglia di vetro per terra, affianco a lui.
La mano si macchiò in fretta, le ferite a contatto con il Brandy provocarono un bruciore fortissimo che lo portò ad alzarsi, barcollava molto, la stanza gli girava attarno e probailmente sarebbe svenuto o finito con la faccia contro il pavimento.
"Vaffanculo..." imprecò a fatica a causa dell'alcol. Era la prima notte che crollava. Aveva retto tutto bene fino a quel giorno, eppure era crollato, anche lui, La Roccia, era crollato.
Si era a dir poco sgretolato in mille pezzi, il suo cuore lo aveva lei in mano e dopo quell'incidente lo aveva lasciato cadere involontariamente ed era finito sotto l'auto assieme a lei.
Che pensieri contorti si faceva."Io che senza te non esisto."
Guardava la sua immagine allo specchio, si faceva schifo, si immaginava come sarebbe stato di li a qualche mese e rise ancora, metre la mano sanguinante batteva un pugno sul mobiletto del bagno.
Senza di lei non era niente.
Vedeva male, vedeva sfuocato, vedeva doppio e distorto, ma non gli seviva vedere bene per capire di fare schifo.
Nella sua mente però il suo sorriso era vivido, le sue labbra gli sembrava di percepirle sulle sue, morbide, dolci.
E lui le rivoleva, e subito.
Non era mai passato così tanto tempo senza baciarla, quando litigavano un bacio glielo strappava sempre, un bacio glielo rubava in un modo o nell'altro, comunque sapeva che in un modo o nell'altro l'avrebbe riavuta con se.
Ma questa volta era lui ad aver deciso il destino si Emma.
Il suo cuore però non lo voleva, infatti, a passo pesante si diresse in soggiorno, cercando di afferrare uno dei tre cellulari che gli sembrava di vedere.
"Dov'è? Dov'è?" ripeteva con quella voce che quasi incuteva timore.
Gli occhi erano stretti a fessura, impegnati a cercare una visuale migliore, voleva cercare il suo nome, era veloce, era disperatamente di fretta, aveva paura di ripensarci, ripensarci avrebbe voluto dire perderla. Per sempre.
"Emma... Emma sei tu?" aveva domandato disperato sperando di aver azzeccato il numero.
"No, Mattia, hai sbagliato numero, tutto bene?"-"Vaffanculo!" imprecò cercando nuovamente la voce del suo contatto, che trovò finalmente dopo tre tentativi.
"Emma. Dimmi che si tu, prima che ci ripensi..." piagnucolò.
"Mattia! Oddio, ma che ti è successo?! Perché piangi?" la sua voce, era preoccupata, nonostante tutto si preoccupava per lui.
"Emma io..." la chiamata si interruppe, Mattia non lo sapeva, non poteva saperlo, ma era stato Fabio, in uno scatto d'ira a chiudere la chiamata, stava scoprendo in quel momento del tradimento del quale Emma nemmeno si ricordava.
Era stato nuovamente il destino, era stato quel fottuto destino che aveva deciso di fargli assaporare la felicità per poi sbattergli in faccia che non l'avrebbe mai ottenuta davvero.
Che povero illuso.Era lontana, era dannatamente lontana, non poteva toccarla come voleva, non poteva assaporare le sue dolci labbra e non lo avrebbe mai più rifatto. Doveva rassegnarsi.
Loro due non sarebbero mai esistiti ad occhi di altri.
Ed ora la loro storia era rimasto solo un'indelebile ricordo nella sua mente; e se il destino avesse deciso che neppure lui era degno di ricordare il loro amore? Lei a suo canto lo aveva scordato.
Ma lui? Avrebbe mai potuto scordarla? No. Lui quell'amore se lo sarebbe portato dietro fino alla tomba.
Quell'incidente lo aveva fatto forse rendere davvero conto di cosa lei significasse per lui, quell'incidente però glielo aveva fatto capire troppo tardi, ora tutto sarebbe finito. Un mese assieme, due al massimo, e lui sarebbe sparito per sempre, le avrebbe detto addio.
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CHE SIA TU
FanfictionLo guardavo negli occhi e mi innamoravo ogni secondo di più. Sembrava così surreale averlo, poterlo vivere per davvero. Quanto avevo desiderato quel momento non si può spiegare. Ti ho urlato il mio amore in un mattino, guardandoti negli occhi. È sta...