Capitolo 22

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Il suo cure si fermò sentendo le parole pronunciate da un medico, ad una famigia che piangeva distrutta.
Se il medico gli avesse detto che la sua Emma non c'era più? Che avrebbe fatto lui? Aveva perso troppo tempo e ora non intendeva perdene altro.
"Signore..." un medico si rivolse a lui, con la solita aria professionale, Mattia stava per impazzire e Francesca raggiunse i due in tutta fretta abbracciando Mattia.
"La signorina è fuori pericolo, ma non sappiamo fino a dove siamo riusciti a limitare i danni, ora sta ancora dormendo, ma tra un po' l'anestesia dovrebbe cessare il suo effetto e lei dovrebbe riprendere i sensi. Appena sarà coscente..."- Mattia smise di ascoltare, la sua Emma stava bene, era viva e sentì il suo cuore più libero.
"Dov'è lei?" interruppe impaziente il medico, che sorrise impercettibilmente.
Dopo aver appreso la stanza in cui si trovava la sua amata, si diresse quasi correndo da lei.
"Emma..." sussurrò vedendola stesa in quel letto, prendendole lento la mano.

Mi sembrò di percepire delle labbra posarsi sulla mia mano, aprii lentamente gli occhi, sentendo ogni muscolo duolermi.
"Amore mio." sussurrò un ragazzo dai bellissimi occhi verdi, il problema è che io non sapevo chi mi trovavo davanti.
"Chi- chi sei? Do- dove sono?" dissi con la voce che pareva simile ad un flebile sussurro, non avevo forze ed ero dannatamente confusa. Il ragazzo sgranò quei suoi occhi bellissimi ed io mi sentii onorata, pensai che se fosse stato il mio fidanzato dovevo essere davvero fortunata.
"Non ti ricordi di me?" domandò incredulo, mollando la presa sulla mia mano. Notai solo in quel momento le cornee rosse e gli occhi gonfi di chi aveva pianto tanto.
"Chi sei? Il mio fidanzato? Perché piangi? Che mi è successo?" cominciai a domandare a raffica, ero confusa.
Provai a tirami su ma non sentii le gambe, subito mi bloccai.
"Oh dio!" urlai provando a muoverle e quel ragazzo mi guardò mortificato.
"Amore, amore che succede?" domandò preoccupato balzando in piedi, credevo dovesse essere per forza essere il mio fidanzato.
"Le gambe! Le gambe!" strillai nel panico, nel momento in cui dalla porta entrò un ragazzo moro, furioso.
I suoi occhi nocciola ardevano su Mattia.
"Pezzo di merda, non mi hai detto nulla!" urlò incombendo verso il ragazzo dagli occhi verdi.
"Sborry, cazzo, chiama un medico! Non vedi che Emma non sta bene!?" urlò quello con gli occhi verdi, seriamente preoccupato.
Il moro si rassegnò uscendo veloce dalla stanza, mentre io ero fin troppo agitata.
"Amore mio sta'calma." disse di nuovo  il ragazzo dagli occhi vedi, afferrandomi la mano e stringendomela.
La sua voce era dolce, nonostante la preoccupazione fosse evidente.
I medici arrivarono presto e subito mandarono via il ragazzo dallo sguardo smeraldo, che mi fissava con occhi sbarrati, mentre io senza forze piangevo.

Passarono le ore e del ragazzo dagli occhi verdi non c'era traccia, era come se ne sentissi la mancanza. I medici mi spiegarono che per qualche tempo le gambe sarebbero state fuori uso, ma presto sarei tornata a camminare, nel frattampo però mi costrisero su una carrozzina per il tempo di un paio di mesi.
Il moro sembrava sconvolto e tutto ben vestito mi raccontava della nostra storia d'amore, mi disse di chiamarsi Fabio e che ad Agosto ci saremmo dovuti sposare, io non credetti molto alle sue parole.
Pensai che infondo  se il ragazzo dagli occhi verdi mi chiamava amore, che senso avrebbe avuto quando era solo il mio migliore amico?
Il momento peggiore fu quello in cui dovetti dire ai miei genitori che non avrei sposato Fabio. Non lo conoscevo neppure, i miei non volero però sentire ragioni, fui dello stesso avviso e litigammi pesantemente fino a che in lacrime chiesi loro di uscire.
Erano rimasti i soliti, non importava loro nulla del mio bene, non gli importava del mio incidente, gli importava solo dei soldi.

"Emma, tesoro." vení verso di me Francesca, avevo cancellato solo gli ultimi anni della mia vita, quindi della mia Franci mi ricordavo benissimo.
"Fra, cavolo sono così confusa! Vuoi dirmi che ora ho 31 anni e che davvero mi stavo per sposare con quel Fabio?" domandai incredula e Francesca scosse il capo sorridendo.
Mi venne incontro stringendomi e mi gustai il momento, anche se mi faceva un po'male essere stretta così.
"Oh, io e Mattia eravamo così in pena!" affermò e sentii il mio stomaco contorcersi.
"Mi spieghi perché Mattia mi chiamava amore? Lo facciamo spesso?" domandai dannatamente curiosa del ruolo che Mattia investiva nella mia vita.
"Non ricordi davvero nulla di lui e Fabio?" domandò un po' scossa ed io negai mortificata.
"Non ricordo nulla di loro due..." mi strinsi nelle spalle e lei mi guardò tenera.
"Non so se spetta a me farlo, ma sappi che Fabio non ti ha mentito, dovresti solo parlare con Mattia per completare il puzzle." mi sorrise ancora accarezandomi la mano.
"Per favore, fallo entrare." domandai poi e lei mi sorrise, si alzò e con un sorrisino contento uscì dalla stanza.

"E-Emma." la sua voce tremante inondò la stanza ed io gli sorrisi.
"Emma stai bene? Le gambe? Tu? È tutto a posto? I medici dicono di sì ma di loro non mi fido." cominciò a domandare a raffica ed io risi leggermente, facendo poi una smorfia di dolore.
L'addome, mi duoleva, era anche solo faticoso respirare.
*Dannazione, chissà quanto tempo passerò chiusa qua dentro!*
"Tutto bene, sono un po'dolorante, ma sto bene." sorrisi debolemente, il suo sguardo era fisso sulla mia mano, la guardava con insicurezza, si sedette al mio fianco ed io gli presi la mano stringendogliela.
"Dunque sei il mio migliore amico?" domandai inarcando appena un sopracciglio.
"Già... Il tuo migliore amico." sospirò con gli occhi lucidi. Oh, stava per piangere.
"Che succede?" domandai preoccupata, sentii il cuore farsi più pesante nel vederlo stare male.
"Oh, nulla. Non preoccuparti." disse squotendo il capo e baciandomi una mano, gli tremavano anche le labbra, era un fascio di nervi, gli occhi erano molto rossi e gonfi. Doveva aver pianto molto.
"Hai pianto per me?" domandai facendolo sobbalzare.
"No, semplicemente la macchinetta mi aveva fottuto i soldi." sussurrò strappandomi una risatina, accompagnata da un suo sorriso buio.
"Ci tieni tanto a me?" domandai ancora, non rispose a parole, mi prese una mano, e incrociò il suo sguardo con il mio.
*Che occhi.*
"Non ci crexo che mi hai scordato."-"Perché mi hai chiamata amore?" alle mie parole s'irrigidí.
"Non so, capitava ci chiamassimo così, non volevo ti desse fastidio."-"Francesca mi ha detto che mi devi raccontare tu di noi due, perché mi menti?"-"Sei piuttosto curiosa oggi, eh?" sorrise lievemente, ma rimasi impassibile.
"Ti ho fatto prima io una domanda."-"Non ha importanza, ho deciso che tra qualche mese me ne andrò. Pensavo di andare a Madrid, rimarrò qua, solo il tempo necessario perché tu ti riprenda. Qualunque cosa ci sia stata non ha più conto." affermò gelido, un brivido spiacevole mi percosse lungo il corpo e guardai quei suoi occhi che ora sembravano di ghiaccio.
"Perché te ne andrai?"-"Perché così ho deciso."






HELLO!
ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO.
SO DI AVER FINITO MALE L'ALTRO, MA LA SUSPANCE È DIVERTENTE😂
COMUNQUE SONO CONSAPEVOLE CHE IL CAPITOLO NON È DEI MIGLIORI, MA VA BEH.
BUONA LETTURA LO STESSO.

CHE SIA TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora