Capitolo 7

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"Vaffanculo!" gli urlai però cominciando a correre giù dalle scale.
"Emma ferma sono bagante!" mi urlò raggiungendomi e presto mi accorsi che aveva ragione, sentii il piede mancare il gradino ed un vuoto farsi spazio nel mio petto.
"Emma!" sentii Mattia urlare il mio nome e due forti braccia avvolgermi il corpo, tenendomi ben salda. Le mie mani strinsero quelle braccia come se avessi ancora paura di cadere. Ero ancora a peso morto tra le sue braccia e non riuscivo a realizzare l' accaduto. Il cuore mi batteva a mille ed aprendo gli occhi mi resi conto di quanto avessi rischiato.
"Porca troia!" lo sentì respirare in affanno.
Cominciai a tornare con i piedi sul gradino e sentii la caviglia fare male.
"Ahi!" dissi tenendomi a peso su Mattia.
"Ti sei fatta male?" domandò ancora in affanno.
"Non ti importa!" gli dissi stizzita, non lo volevo il suo aiuto, anche se in realtà, probabilmente mi aveva appena salvato la vita.
"Smettila di fare la cretina! Sai che cosa hai appena rischiato? Se non c' ero io a prenderti hai idea di che fine facevi?" mi sgridò come fossi sua figlia, quando in realtà quella con quattro anni di troppo ero io.
"Se non c' eri tu a darmi della troia io da queste scale nemmeno cadevo!" gli risposi spintonandolo.
"Vaffanculo Emma!" mi disse voltandosi e nei suoi occhi lessi il senso di colpa, come se realmente ciò che era accaduto fosse a causa sua.
"No aspetta" gli presi una mano e si irrigidì, notai il suo braccio ricoprisi di brividi, come il mio e rimasi basita.
Il mio tocco gli aveva causato brividi.
Il suo braccio si ritrasse velocemente dalla mia presa e lui si voltò verso di me con un espressione addolcita.
"Senti scusami, non dovevo darti della troia, anche perchè non lo penso..." mi abbraccio ed io scossi il capo.
"È inutile arrabbiarsi con te, mi stai solo sbattendo in faccia la realtà, perchè è quello che sono. Vado a letto con due uomini allo stesso tempo, è questo ciò che fanno le troie. Sto illudendo quel cretino, che non mi ha fatto assolutamente nulla e sto prendendo per il culo te e in primis me stessa." abbssassai il viso e un suo braccio si posizionò sotto le mie ginocchia. Mentre il mio attorno al suo collo.
Mi riportò nel suo appartamento tenendomi in braccio a mo' di sposa, ma nessuno dei due spicciò parola.
"Ti do' ragione solo su due cose in tutto ciò che hai detto: stai prendendo in giro quel damerino e in primis stai prendendo in giro te stessa." mi disse porgendomi del ghiaccio e sedendosi sul letto, di fronte a me. Mi prese poi le mani e mi guardò dritto negli occhi.
"Emma ascolta il tuo cuore, fai il tuo bene, dimentica i tuoi genitori, Fabio, me. Dimentica tutto e pensa solo a te per un' attimo. Chiudi gli occhi e ascolta un secondo il tuo cuore e non la tua testa. Cosa tu dice il cuore?
Se ti dice di continuare così, continua.
Se ti dice di andare da lui, vai.
Se ti dice di rimanere da me, resta." mi disse ed ebbi come l' impressione che volesse farmi capire tutt' altro di ciò che mi stava dicendo. Ebbi come l' impressione che mi stesse chiedendo di fare qualcosa in particolare.
Io sospirai e stringendogli le mani più forte chiusi gli occhi, feci come mi disse lui. Ascoltai il cuore.
Mi dimenticai di tutti, ma l' unico che non riusciva a sparire era lui e allora capii la risposta del mio cuore, anche se in realtà ero sicura di conoscerla.
Mentre i miei occhi erano sempre chiusi sentii il suo odore farsi più intenso, il suo respiro pareva scontrarsi con il mio viso ed io ero sicura fosse solo una mia impressione.
Anche le sue labbra sembrarono posarsi con delicatezza sulle mie, che si schiusero comincinciando un gioco che stavo adorando, ci allontanavamo ed avvicinavamo, non c' era lingua, solo le labbra erano partecipi in questo giochetto, mentre in tutto ciò le nostre mani non smettevano di stringersi.
Ci stavamo dando il bacio più dolce e bello che ci fossimo mai scambiati.
Non volevo più staccarmi, avevo paura che un bacio così non si sarebbe mai più ripetuto.
Piano piano, lo sentii avanzare verso di me, mi prese le gambe avvinghiandole attorno al suo bacino e mi portò a sedermi sulle sue gambe.
Il mio corpo era sopra il suo, mentre continuava a baciarmi con dolcezza, le sue mani su staccarono dalle mie ed una finì sulla schiena, avvicinandomi ulteriormente a lui, mentre l' altra mi portava i capelli dietro l' orecchio e mi accarezzava il viso.
Sentivo come un vuoto al petto e un subbuglio nello stomaco, sentivo le guance andarmi a fuoco ed il cuore battere più velocemente del solito. Ma sopratutto mi sentivo felice, lui mi rendeva felice.
"Cazzo che bacio." disse lui, dopo che io mi staccai per riprendere fiato, e risi sentendo le guance andare a fuoco anche per l' imbarazzo.
"Sei bellissima quando t' imbarazzi." mi disse ancora, accarezzandomi una guancia; se non avessi cambiato la situazione, sarei finita per confessargli che lo amo.
"Tu invece sei sempre brutto!" mi allontanai prendendo il ghiaccio e poggiandolo sulla caviglia.
"Cretina mettici un panno su"-"Dammelo no?" risi e lui mi seguì, andando poi in cucina a prendermene uno.


Ecco un altro capitolo💋
Spero vi sia piaciuto❤
Grazie mille per l' 1k di visualizzazioni passato in appena 5 giorni!😍

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