Capitolo 20

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Le sue mani scorrevano tra i miei capelli, dolci; le sue labbra accarezzavano il mio viso, facendomi sorridere, mentre pazienti attendevamo l'inizio del film.
"Se è un film horror giuro che ti uccido." dissi seria, ero una cagasotto e tale rimango.
"Tranquilla amore, oggi sono buono. Film d'amore." mi sorrise tenero, stringendomi più a lui, che mi facevo piccola, piccola, tra le sue braccia e sotto la coperta.
"Passerei la vita così..." sussurrai con occhi socchiusi, in attesa che il film cominciasse.
"E troveremo anche il modo di farlo, vedrai." mi rassicurò tranquillo, riempiendo però il mio animo d'agitazione. Mi ero scordata del problema, mi ero scordata che Mattia non fosse il mio fidanzato.
In pratica ero tornata alla realtà...
"Dai zitto, comincia!" lo zittii cominciando ad addentare alcune delle pietanze esposte da Mattia.
"No, Matti questo film non mi piace." sbuffai io.
"E perché? Io lo trovo molto bello." commentò lui contrariato.
"Ci credo che lo trovi bello! Quei due sono più volte nudi che altro. Sopratutto lei!" gli feci notare e lui sorrise.
"La mia ragazza è gelosa da morire." sorrise ed io abbassai lo sguardo.
"Sappiamo entrambi che la tua ragazza non sono io." affermai rattristata, lui stava con la modella, io stavo con Fabio.
"Magari agli occhi degli altri non sei la mia ragazza, ma ai miei occhi sei la madre dei miei figli." rispose lui, è inutile dire che mi sentii morire.
"Ti amo, tantissimo." dissi baciandolo, e lasciandomi avvolgere da qualla sensazione che solo lui era in grado di farmi provare.
"E dimmi, quindi come ti immagini la tua vita tra qualche anno?" domandai curiosa.
"Se penso al mio futuro mi immagino una bella casa, un palco sul quale esibirmi, cd e fans..."-"E io? Io non sono inclusa?" domandai fingendomi rattristata, ero certa di avere un posto nel suo futuro, il mio cuore mi diceva che io ci sarei stata e mai lo avrei messo in dubbio.
"Oh, beh, sarai la madrina dei figli miei e di Ludovica." affermò ridendo, ero consapevole stesse scherzando, ma ci rimasi male, era come se le sicurezze appena costruite fossero state sostituite da un dubbio.
"Ti sei offesa?" domandò notando che non rispondevo.
"No, stavo pensando a quanto sarai bello al nostro matrimonio." affermai e lui mi sorrise.
"Ti ci vedo proprio in prima fila, magari a portare gli anelli, al matrimonio mio e di Fabio. Sei ufficialmente invitato!" affermai pungente.
"Sei una stronza." strinse i pugni, odiava ricordarsi non fossi sua.
"Anche tu lo sei, per la cronaca, quindi vedi di fare meno la vittima."- dissi acida e lui mi trucidò con uno sguardo-"Vaffanculo!" disse allontandosi da me e dirigendosi in cucina.
Gli stava bene ed io di certo non gli sarei corsa dietro, era lui ad aver cominciato.
Mi stesi sul divano, coprendomi totalmente, mentre guardando il film, lentamente m'addormentavo.

Mi svegliai, sentendo un tocco leggero sul mio viso, non aprii subito gli occhi, decisi di bearmi di quelle carezze ancora.
"Lo so che sei sveglia." sussurrò ed io sorrisi, non aprendo però gli occhi.
"Mr. Broncio se n'è andato?" domandai roca, stiracchiandomi.
"Io invece noto che Miss. Stronza è rimasta." ribatté.
"Non se n'é mai andata, Bellegrandi." risi aprendo finalmente gli occhi.
"Sei così bella... E non posso credere che il nostro tempo sia già quasi finito." sospirò ed io voltai lo sguardo verso la finestra, notando con dispiacere la luce del tramonto illuminare la città.
"Tra quanto ci rivedremo?" domandò speranzoso ma io scossi il capo dispiaciuta.
"Non lo so, temo non troppo presto." sospirai, tirandomi su e cominciando a fissare fuori dalla finestra.
"È meglio che vada..." affermai triste, alzandomi dal divano, seguita da lui; in camera sua aveva ancora dei miei vestiti, raccattai una maglia e un jeans, cominciando poi a spogliarmi, in maniera morta.
"Facciamo l' amore..." disse poi, in un sussurro, vicino al mio orecchio, la sua pareva una supplica.
"Facciamo l'amore." risposi voltandomi, avvinghiai le braccia al suo collo e solo in intimo mi persi nei suoi occhi, esaltati dalla luce arancione del tramonto.
"Ti voglio solo mia." sussurrò ancora, cominciando a baciarmi, dapprima lentamente e poi con più desiderio, c'era una certa dolcezza in tutti i nostri movimenti, era diverso, l'atmosfera era diversa, non c'era fretta; le mie mani, lente, cominciarono a liberare Mattia da quel che addosso gli era superfluo, mentre lui tenero, dolce, mi baciava la bocca, il mento, il collo.
Mi spinse lento verso il letto, il cuore batteva forte, la pelle bruciava sotto di lui ed i seni si liberarono dalla stoffa che li fasciava.
"Sei così bella Emma." ansimò al mio orecchio, sentii i battiti mancare e avvinghiai le braccia al suo collo.
"Ti amo." risposi con le guance rosse, impaziente di sentirlo dentro di me.
"Sei Mia." sorrise sulla mia pelle, vicino alla parte più bassa del mio ventre.
Sfilò le mutandine e posò un bacio sulla pelle scoperta, strappandomi un gemito, il suo sguardo era adorante sulla mia pelle ed i suoi occhi ardevano nei mei. Sarei potuta impazzire.
La sua bocca cominciò a giocare con la mia intimità ed io gemetti ancora, infilando le mani tra i suoi capelli e stringendoli.
"Ti... Ti prego." sussurrai, lo volevo, subito.
"Cosa?" domandò ambiguo, guardandomi e se fosse stato possibile credo che sarei diventata più rossa di quanto già non fossi.
Non ottenendo una mia risposta tornò su di me, con un sorrisino compiaciuto, lo percepivo a fatica sulla mia pelle: le ondate di piacere mi offuscavano i pensieri.
"Mattia ti voglio." lo accontentai poi in un gemito e lui sorrise soddisfatto, aveva vinto.
Si abbassò i boxer e si spinse finalmente in me, riempiendomi.
Ad ogni spinta sentivo il piacere aumentare ed avevo la sicurezza che non sarei mai riuscita a dimenticarlo.
Senza volerlo la mia mente fu attraversata dal pensiero di come sarebbe stato di li a qualche ora, tra le braccia del povero Fabio.
Non potevo capacitarmi di quello che stava succedendo.
Mentre pensavo a ciò sentii i muscoli tirare e Mattia venire dentro di me.
"Ti amo." sussurrò esausto.
Non risposi, respirai a fondo dopo il momento inteso, e chiusi gli occhi, mi veniva da piangere.
"Che succede?" domandò, uscendo lentamente da me, mi strinsi tra le sue braccia e mi morsi in labbro, dovevo andarmene.
"No, piccola..." sussurrò lui, accarezzandomi i capelli.
"Devo andare..." spiegai con voce rotta, alzandomi dal letto e vestendomi, lenta.
"Piccola." mi strinse tra le sue braccia, quando oramai mi ero vestita.
"Andiamo ti prego, o non saprò coaa dire a Fabio." sussurrai, sentii i suoi muscoli irrigidirsi.
"Non fare l'amore con lui. Oggi." mi supplicò sulla soglia, guardandomi supplicante.
"Non l'ho mai fatto l'amore con lui Mattia." risposi e lui si incupí intuendo l'esito alla sua domanda.
"Solo oggi Emma ti prego, non potrei mai sopportare che dopo due giorni così tu stia con lui." tentò di nuovo e io mi gettai al suo collo singhiozzando.
"Io non lo voglio Mattia." sussurrai ancora e lui strinse la stretta su di me.
"Basta Emma, non piangere." supplicò con voce più roca.
Mi strinsi di più a lui e cercai di trattenere i singhiozzi,mentre bagnavo la sua maglia delle mie lacrime.
"Piccola, basta ti prego." sussurrò ancora, al limite pure lui.
Alzai lo sguardo e notai o suoi occhi impercettibilmente lucidi, non lo avevo mai visto con occhi lucidi e ciò non fece che peggiorare il mio stato d'animo.
"Ti amo." sussurrai calmandomi e stringendomi un'ultima volta a lui.
"Ti amo." rispose alzandomi il mento e strappandomi un bacio a stampo.
"Ciao..." sussurrò infine lui un'ultima volta, mentre io uscivo dal cancelletto.

"Sarò un movimento inutile,
Del peso di un incudine,
Per rivederti amore."




BUON SAN VALENTINO A TUTTI!!
SINGLE(TIPO IO)
E FIDANZATI

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