Ho chiesto a Sara il giorno libero e sono ormai seduta da quindici minuti davanti a questo bar, in attesa che arrivi.
Subito dopo la chiamata abbiamo accordato un'appuntamento e abbiamo trovato un punto d'incontro.Sono così nervosa che mi tremano le mani...
Non avrei mai pensato di finire così, non avrei mai pensato di comportarmi in questo modo nei suoi confronti.
"Emma..." la sua voce mi fa trasalire, balzo immediatamente in piedi, impaziente di abbracciarla.
"Francesca..." la mia voce pare un sussuro e lei sembra completamente sconvolta.
"Oh Dio Emma, ma che hai combinato?!" e mi corre incontro abbracciandomi, scoppio in lacrime tra le braccia di quell'amica che senza una scusante ho abbandonato, quella sorella che mi è sempre stata accanto.
"Oh Franci, perdonami. Non mi merito che tu stia qui. Non mi merito nulla da te. Ho passato questi mesi a sentirmi così in colpa nei tuoi confronti e oggi ho scoperto il sesso del bambino e non potevo non pensare alla tua eccitazione se solo lo avessi saputo. Io..." mi interrompo, sommersa dalle lacrime, mentre anche la mia mia migliore amica singhiozza contro la mia spalla.
"Tesoro non importa. Ora sono qui. Ti perdono. Ti perdono." singhiozza tra le lacrime e posso solo ringraziare perché ho trovato un'amica così.
Le voglio un bene dell'anima. È la mia migliore amica, abbiamo progettato la nostra vita insieme sin dalle scuole medie.
Abbiamo parlato ogni singolo giorno di come saremmo rimaste incinta contemporaneamente e come saremmo state compagne di stanza quando i nostri figli sarebbero nati lo stesso giorno.
Parlavamo dell'appartamento nel quale avremmo vissuto assieme e che abbiamo condiviso durante gli anni dell'Università.
Battibeccavamo perché io volevo la stanza rosa e lei azzurra, io la cucina beige e lei nera, io il bagno grigio e lei beige, almeno sul salotto eravamo d'accordo il marrone e il beige sarebbero stati i colori dominanti.
Alla fine la stanza del nostro appartamento fu bianca, i corridoi e il salotto avevano pareti a colori alterni rossi e bianchi, la cucina fu bianca, come i mobili del salotto e il bagno fu grigio.
Non ci avevamo azzeccato su niente e a ripensarci, nelle sere passate a dormire in salotto durante i nostri pigiama party ce la ridevano di gusto, magari con in sottofondo un bel film romantico.
Ci siamo fatte tante promesse e la più importante è stata quella per cui non ci saremmo mai lasciate.
Eppure io l'ho abbandonata.
E non mi perdonerò mai di aver tradito un'amica così meravigliosa.
"Ti voglio così bene." stringo la presa, e per quanto mi sia possibile per via del pancione, cerco le sue braccia da sorella che tanto mi sono mancate in questi mesi.
"Lo so tesoro, lo so." ripete, respirando in affanno e calmando le lacrime.
"Ma ora vieni, andiamo da me. Stiamo un po' sole."
[...]
"In poche parole quando te ne sei andata non sapevi ancora di essere incinta?"-"No. Il bambino l'ho concepito la sera in cui è tornato, per via dei problemi relativi all'incidente avevo smesso con la pillola e quella sera non ha usato il preservativo, quindi..." al solo pensiero di quella notte mi vengono i brividi.
Come può essere finito tutto? Come può avermi fatto così male?
"E tu non ti sei resa conto di niente?"-"Il fatto è che attributivo tutto a quella situazione che si era creata, mangiavo poco e male, ma in fondo è stato un periodo davvero di merda." mi è mancato tanto chiacchierare con lei sul suo divano.
"Ascolta, forse non è il momento migliore per dirtelo... Ma io e Mattia..." si interrompe.
No, Francesca e Mattia?!
"State assieme?" non so neppure come mi sia uscita la voce...
"Ma che sei pazza?! Siamo amici!" ah, oddio. Ora mi sento molto meglio.
"Ah..." vorrei chiedergli come sta, eppure non ne ho il coraggio.
"Sta molto male anche lui, ma si è impegnato tanto per cambiare, ti cerca, sta molto male. E ci sono cose che non sai, accadute dopo il tuo incidente." la sua voce è così cauta, in attesa di una mia reazione.
Ma come dovrei reagire esattamente?
"Devi provare a sentirlo, per favore."-"Fra..."-"Emma quello è suo figlio e lui sta lottando contro ogni impulso per andare avanti, nella speranza di cambiare per te, nella speranza che tu lo perdoni. Sono passati 5 mesi, lui ancora ti cerca, ti aspetta." insiste e non so il perché ma provo solo tanta rabbia al momento.
"Mi ha tradita Fra, mi ha fatto le corna, mi ha trattata di merda per un mese! Ogni cazzo di notte non mi lasciava in pace fino a che non scoppiavo in lacrime!" urlo, sentendo un groppo salirmi alla gola.
"Ma Emma... Deve almeno sapere che sei incinta!"-"Ora non ci riesco, va bene?!" urlo alzandomi in piedi.
"Emma ma..." comincia a dire venendo però interrotta dal campanello.
"Fra, so' io. Te prego, aprime! Sto a dà de matto!" la sua voce. Merda.
"Emma..."-"No Fra, non sono pronta, ti prego." supplico, le mani strette attorno al ventre, sentendo la mia bambina muoversi appena nella mia pancia.
"E che faccio?"-"Mi nascondo!" dico, cominciando a vagare in giro per la casa...
Ma dove voglio andare se sono incinta di diciotto settimane ed ho una pancia da nono mese?
"Fra!" sento Mattia battere da dietro la porta.
"Oh, Matti. Arrivo!" le sento dire, mentre mi consiglia di chiudermi in bagno.
"Fra, sto impazzendo!" sentire la sua voce è così... Mi è mancato da morire.
"Matti, che hai?"-"Me sembra de vede' Emma ovunque! Mo me sembra de sentì pure er profumo suo! Oggi viene mi nonna a casa, parlando del più e del meno co' mi madre parte e parla de una cassiera de 'n supermercato dove quella compra sempre e fa che c'era una bella ragazza, bionda, co' 'n bel nome. Me fa che se chiamava Emma e che le pareva stesse incinta. Nun poi capì come me so' preso male! So corso al supermercato che me fa mi nonna ma l'unica bionda che ce stava nun era lei. E mo sto ad impazzì. E se le è successo qualcosa Fra?!" non ci posso credere! La nonna di Mattia è una mia cliente! Oggesú, meno male che oggi ho preso la giornata libera!
"Fra sento il profumo suo qua! Io sto a impazzì, devo sciacquamme 'a faccia."
Merda.
ECCOMIIIIII.
SPERO CHE VI PIACCIA.
CERCHERÒ DI PUBBLICARE AL PIÙ PRESTO UN ALTRO CAPITOLO💕
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CHE SIA TU
FanfictionLo guardavo negli occhi e mi innamoravo ogni secondo di più. Sembrava così surreale averlo, poterlo vivere per davvero. Quanto avevo desiderato quel momento non si può spiegare. Ti ho urlato il mio amore in un mattino, guardandoti negli occhi. È sta...