Capitolo 5

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"Dimmi?"-"Che ne diresti di tagliare la torta? C' ho na fame!" mi disse ridendo ed io annuii.
Prendemmo le candeline mettendole sulla torta e accendemmo il tre e l' uno.
"Che bello, oggi faccio tredici anni!" risi mettendo il cellulare poggiato sulla bottiglia di vino, per riprendere questo momento.
"Tanti auguri a te,
Tanti auguri a te,
Tanti auguri Mia Emma,
Tanti auguri a te!"
Mi canticchiò battendo le mani ed io ridendo soffiai le candeline.
Le sue mani avvicinarono la mia testa alla sua bocca ed io chiusi gli occhi sorridendo ancor più di prima, cullata dalle sue labbra.
Prese poi la bottiglia di vino ed io poggiai il cellulare contro i piattini.
"I love you Memma!" disse prima di stappare il vino e per un attimo volli intendere quell' 'I love you' come un 'ti amo', anche se poco ci volle perchè mi rendessi conto che era un banalissimo 'ti voglio bene'.
Spensi il video e bloccai il cellulare, divisi la torta in più parti e ne misi una a testa su i piattini.
"Mazza nto è bona!" disse lui mandandola giù in un sol boccone.
"È bona sì!" dissi io assaporandone un boccone.
"Madò come te sei conciata! Stai tutta sbavata de rossetto e torta cretina!" rise avvicinando il pollice al mio labbro e portò via un bel po' di crema, che si era depositata su esso.
"Ehi! La mia crema!" mi lamentai leccandomi il labbro.
"Nun me fa' cusí però!" sbuffò mandando giù il bicchierino di plastica, stra colmo di vino.
"È il quinto che te bevi!"-"Emmí maddai, so' bicchierini de plastica! Che ce voi fa?!" sbuffai e gli presi di mano il bicchiere dopo, bevendo tutto.
"Te voi ubriacà?"-"Ubriachi lo si fa' meglio e poi ho già bevuto a quella festa di merda, quindi se vuoi saperlo sono un po' brilla."  gli dissi ridendo ed in effetti era così, mi sentivo libera.
"Vuol dire che se lo facciamo ora, ci resto secco..." avanzò verso di me ed io mi alzai prendendo il cellulare e le scarpe, corsi verso l' auto, i piedi affondavano nella sabbia e con quel cazzo di vestito correre pareva impossibile.
"Apri quest' auto fino a che sei abbastanza lucido per guidare ed io abbastanza brilla per fare qualche minchiata!" urlai e lui mi seguì di corsa lasciando tutta la roba lì. Me ne sarei comprata un' altra di torta.
"Datti una mossa!" risi e lui fece lo stesso mettendo in moto; allungai il braccio verso il cruscotto e abbassai il tettuccio dell' auto, sciogliendo i capelli ed alzando le braccia al vento.
"Fabio, VAFFANCULO!" urlai ridendo mentre l' aria mi colpiva violenta la pelle, il viso; il vento era così forte che scacciava via ogni pensiero e mi sentivo finalmente libera come poche volte.
La musica d' improvviso partì ed io e Mattia cominciammo a cantare a squarciagola, il vento tra i capelli e la spenseriatezza di due adolescenti. Lo sembravamo davvero.

"Quanto ci metti?!" risi aspettando che lui aprisse il portone di casa.
"Ci sono" rise anche lui e finalmente la porta si aprì, il mio corpo era premuto contro quella dannata superficie e le sue labbra mi baciavano con foga.
"È tutta la sera che mi fai impazzire." mi disse denti contro denti, prima di passare a lasciare umidi baci sul collo. Lo allungai d' un lato e mi lasciai avvolgere dal piacere causatomi da ogni suo tocco o bacio. Sentivo il corpo andarmi a fuoco ed ero già fin troppo eccitata.
Ansimai mentre lui era intento a succhiare la mia pelle.
"Ti voglio" mi disse staccandosi dal mio collo per tornare alla bocca. Era la prima volta che me lo diceva, non lo aveva mai fatto, quella frase mi aveva fatta sentire desiderata come mai neanche Mattia, era riuscito a fare.
"Dimmelo ogni volta..." ansimai e sentì il suo sorriso sulla mia pelle. Le mie gambe erano attorcigliate alla sua vita, il suo bacino mi premeva contro, mentre le sue mani si poggiavano sul mio sedere, reggendomi e non solo...
Cominciammo a vagare in giro per la stanza fino a che Mattia non mi buttò sul bancone da cucina, cominciando ad alzarmi l' abito.
"No... Matti. Non qua." dissi stringendogli i  capelli e spingendo il suo viso ancor più contro la mia pelle, le mie gambe erano legate sul bancone, mentre Mattia in mezzo ad esse mi guardava con tanto desiderio quanta impazienza.
Mi prese un polso e in uno sbuffo mi trascinò in camera da letto, buttandomi su esso e causandomi un risolino.
"Ti faccio davvero questo effetto?" domandai cercando di deriderlo.
"Oh, eccome se melo fai..." disse alzandomi il vestito, ma lo bloccai.
"Ci penso io" sorrisi maliziosa, mi alzai scendendo dal letto, cercando di essere il piú provocante possibile. Dopodiché mi posizionai davanti allo specchio con le gambe leggermente divaricate e ancora i miei tacchi altissimi oro e cominciando a spogliarmi lentamente sotto i suoi occhi, una volta tolto il vestito Mattia non resistette e mi prese ributtandomi sul letto.
"Ti piace giocare eh Brown?" mi sorrise levandomi una delle due scarpe, cominciando a baciarmi la gamba, salendo piano piano fino ad arrivare all' interno coscia destro, alzò lo sguardo e mi guardò intensamente, prima di dare un bacio sopra il sottile strato di stoffa che, separava le sue labbra dalla mia intimità.
Ripeté la stessa operazione con l' altra gamba, ma una volta arrivato ad essa spostò leggermente gli slip in pizzo neri ed infilò velocemente un dito al mio interno facendomi sussultare.
"Oh, Mah- Maht" ansimai quando cominciò a muovere lentamente il suo dito al mio interno.
"Mah- maht" cercai di chiamarlo per placare questa sofferenza e lui aggiunse un altro dito, cominciando improvvisamente a muoversi molto rapidamente al mio interno.
"Oh, mio dioh. Mah, Mahttiah." gemetti stringendo le lenzuola tra le mani. Lui intanto salí al seno con la mano libera, mentre con la bocca tracciava segni sulla mia pelle.
"Cazzo, Matti..." lo supplicai e lui a quel punto mi abbassò l' intimo fino a lanciarlo in qualche angolo ignoto della stanza.
Venni percorsa da un brivido improvviso, nel momento in cui sentii la sua bocca giocare con la mia parte piú intima. Passava la lingua sul mio punto piú sensibile per poi cominciare a succhiare leggermente.
"Dio!" imprecai spingendo piú a fondo il suo capo verso la mia intimità, presa dalla foga e dalla lussuria.
D' un tratto si staccò e mi guardò con occhi sognanti, quando io lo avrei ammazzato per aver interrotto quel 'momento'.
Senza che io potessi rendermene conto, i suoi boxer si trovarono nella stessa situazione sei miei slip ed il suo corpo si incastrò nel mio.
Cominciò col muoversi lento, per poi accelerare sempre di più, mentre le mie unghie si conficcavano nella sua carne.
Rallentava e poco dopo tornava al ritmo veloce e deciso di prima.
Continuò così per interminabili minuti, mentre tutto quel gioco mi pareva una lenta tortura, fino a che, entrambi, esausti, non venimmo.







Buongiorno💋
Probabilmente molti di voi ora saranno a scuola e mi scuso se non ho pubblicato ieri ma non mi è stato possibile finire di scrivere in tempo.❤
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto❤
Fatemi sapere che ne pensate!💋💋
Penso che comunque vista la mia mancanza di ieri oggi ne pubblicherò un altro💋

CHE SIA TUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora