~Capitolo 17~

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Ci si sente trafitti dallo stesso cristallo che portiamo addosso da quando siamo nel grembo di nostra madre.

Una scia di swarovski che cola e riga sulle nostre guance con un suo certo luccichio di malinconia e nostalgia.

Un rubino dal caldo colore proprio al centro del petto, un rubino che risucchia ogni emozione, ogni sentimento che nutri per qualcuno, come un vortice.

Quel rosso rubino che ho incontrato in quei suoi occhi pieni di malizia e cattiveria, proprio quegli occhi hanno portato via tutto ciò che rimane dei miei momenti felici trasformandoli in incubi, come il punto morto che si nasconde nei polmoni.

Metto il dito indice e quello medio sulla mia gemma, premo su di essa in modo da catturare ogni mio pensiero. Tolgo le dita lentamente dalla gemma insieme alla scia color acquamarina che esce da essa e la adagio con delicatezza nel mio "Dream Note", qui ripongo i miei pensieri e la mia memoria in caso dovessi perderla.

Questa magia molto potente viene chiamata Melthrion, non fatta con cura potresti morire o perdere la memoria in modo permanente.

Io riesco ad usarla perché ho iniziato a praticarla all'età di cinque anni dopo la morte di mia madre con i suoi libri.

Sono passati solo due giorni e Gotikame City è stata già invasa dagli ibridi. Di giorno si nascondono nei semi interrati o nei piani terra più buii pronti per attaccare la carne umana.

La cicatrice ormai è svanita del tutto. E nel frattempo io non ho risposte di chi mi ha curato la ferita.

La cosa più impensabile è dire che è stato BJ a curarla, l'unica cosa che riesce a fare sono: giocare ai video games, fare rumore per dar fastidio, mangiare cibo non salutare, etc...

Sono cosi tanti che faccio fatica a ricordarli tutti.

Ho avuto ordine da Kratos di ispezionare la città in caso di essere umano vivente.

Corro verso l'uscita prima di volare  su nel cielo grigio.

Le industrie ormai abbandonate, lasciano solo il fumo uscire dai loro cunicoli, non si sá quando si spegneranno, indica che sono ancora in funzione.

Sorvolo la città scrutando ogni suo angolo.

Atterro nell'area 1, l'area 1 è il centro città, e così che io, Càlél e Kratos comunichiamo in modo sbrigativo alla ricetrasmittente.

Come pensavo...

Deserto, tutto tace, tutto muore, piano piano; le auto sono rimaste ancora qui, in strada, abbandonate dai propri padroni per scappare via dagli ibridi affamati, urlando.

L'aria è quasi irrespirabile, sá di polvere da sparo mischiata alla carne putrida umana e cenere. È puro veleno per i polmoni.

Per il tanfo copro il naso con un lembo del mantello.

Cammino silenziosamente in centro strada mentre osservo la cenere cadere dal cielo come petali d'arancio in Giappone.

Chissà sé qualcuno si è salvato da questa peste bubbonica. Chissà sé Dexter, Laika e BJ c'è l'hanno fatta.

Devo smettere di pensare sempre al lato peggiore delle cose, ma non posso farci nulla sé tutto quello che all'inizio sembrava bello ora si svela un bruttissimo ricordo.

Tolgo il cappuccio dal capo e osservo bene tutto ciò che è davanti a me, una brezza leggera scompiglia i capelli così tale da provocare fastidio a contatto con il viso.

Un leggero rumore come le foglie secche schiacciate da i piedi mi fa risvegliare. Il rumore proviene dalle mie spalle.

Mi volto piano guardando a terra. Vedo con mia grande sorpresa l'erba e le piante crescere alla velocità della luce.

Ravén. Prigioniera di una GemmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora