Il tempo non cancella il ricordo, anzi non emargina. Mi mancano le sue carezze, quelle di mia madre, mi sento sempre più vuota. Un bicchiere pieno che sembra vuoto.
Mi sdraio su un letto di foglie secche nel bosco vicino alla fabbrica, da qui posso vedere la luna splendere insieme alle stelle, eppure loro non fanno niente d'importante, stanno lì ferme che aspettano solo di brillare per l'ultima volta per poi spegnersi del tutto ed io le guardo come se fossero il più bel libro di sempre.
Vedo volarmi davanti agli occhi due fiocchi di neve, anche se dal cielo non ne cade neanche uno. Solo di una persona possono essere. Volto la testa e vedo Càlél creare fiocchi di neve e poi farli volare.
"Ne sei proprio sicura di voler diventare sua apprendista?" Mi dice serio mentre trasforma i fiocchi di neve in piccole gocce di rugiada.
"Adesso sì" dico decisa.
"Non sempre le missioni saranno così facili, un giorno di questi ti metterà alla prova per vedere se puoi essere idonea" dice sdraiandosi di fianco a me.
"Si lo so e dovrò affrontarlo c o n coraggio. A te cosa ti ha fatto fare di così difficile per diventare suo apprendista?" Dico fredda.
"Non ne voglio parlare" dice serrando la mascella.
Vorrei tanto leggere il suo pensiero, ma non l'ho trovo affatto giusto nei suoi confronti.
Rientro nella fabbrica perché mi sento molto stanca.
"Ravén!" Dice Kratos comparendo dalla penombra. "Voglio congratularmi con te per il lavoro svolto" aggiunge avvicinandosi pericolosamente a me. "Sopratutto quando hai fatto cadere quella capsula vicino a quei poliziotti. Ora sono diventati degli ibridi e diffonderanno la malattia in tutta la città, stato e paese" dice con un ghigno in volto a dir poco malvagio.
Cosa ho combinato?! Ecco perché voleva a tutti i costi quelle capsule, per diffondere la malattia.
"G-g-grazie Signore" Balbetto.
"Puoi andare, recluta" dice sparendo da dove è venuto.
Ritorno fuori. Ho deciso di passare tutta la notte sotto la bianca luce della luna.
Appena fuori mi alzo in volo guardando tutto dall'alto. Mi allontano più del previsto vado verso Gotikame City per vedere le mille luci della città. Per ammirarle nel migliore dei modi mi siedo di fianco ad un gargoyle.
Respiro la tranquillità e la freddezza di questo posto, il mio alito è definito da una nube di fumo bianca. L'inverno sta per arrivare.
In sottofondo sento i rumori del mondo che indicano che tutto questo è normale.
Guardo verso il basso e vedo che la distanza da qui e la strada è molto lunga.
"AHHHHH!" Grido per lo sfogo.
"DAMMI UN SENSO A TUTTO QUESTO" Urlo tra i singhiozzi.
Mi giro di spalle verso la pedana in granito e...mi butto giù sentendo l'aria fredda su tutto il mio corpo, il mantello svolazzare e gli occhi lacrimare.
Prima di toccare terra sento..."Ravén reagisci. Vivi per me" è la voce di mia madre.
Alzo le braccia al cielo e riga il mio viso l'ultima lacrima, prendo coraggio e volo prima che tocchi terra fino ad arrivare ad alta quota, mi blocco vedendo l'Atmosfera che mi separa dalla libertà, la tocco e lei vibra come la corda di una chitarra.
Torno indietro volando verso la terra ferma, precisamente nella foresta. Vedo una radura mi siedo a gambe incrociate e le mani posizionate sui ginocchia. Caccio il medaglione dal body.
Ho bisogno di parlare con il mio cuore e il mio pensiero.
"Melthrion Asdral Nethar!"
**
"Tu sbagli a schierarsi con Kratos" dice Intelligenza.
"Ma non è quello che sono veramente io? Una persona cattiva"
"Cosa dici? Sei una ragazza stupenda e questa volta sono d'accordo con Intelligenza" risponde Passione.
"E poi non hai paura che ti possa far del male quell'uomo?" Dice Paura.
"Scegli la parte che ti rende felice non quella che ti distrugge totalmente" risponde Felicità.
"Ragazze lasciamola stare. Ravén scegli tu da che parte stare" dice Intelligenza.
In un attimo vengo e rimandata nel mondo reale.
Ha ragione Intelligenza, scelgo io quello che voglio diventare. Vediamo cosa succederà con Kratos...
Torno nella fabbrica abbandonata vado verso il letto per riposare un po'. Mi corico sul letto e dopo pochi istanti cesso di aprire gli occhi guardando con occhi diversi i sogni.
Càlél P.O.V's
"Voglio che tu e Ravén stiate lontano dalla città per un po'. Date il tempo alla malattia che si diffonda" dice Kratos con tono autorevole.
"D'accordo" rispondo serio.
"Toccherà anche a lei lo sai?" Dice con un sorriso compiaciuto.
"Si lo so" rispondo abbassando il capo.
"Voglio che tu l'ha aiuti a migliorare" dice guardando attraverso le telecamere gli ibridi trasformare gli esseri umani come loro. Che cosa orrenda.
Me ne vado da li senza degnarlo di una parola e di uno sguardo.
Sono stufo di stare qui, sempre ai suoi ordini, ne ho piene le scatole. Sono anni che mi chiede di uccidere persone innocenti. Voglio andarmene e soprattutto porterò via con me anche Ravén, questo non è posto per una ragazza come lei, Kratos potrebbe farle del male ed io non voglio, lei è mia amica. Ha dimostrato piena fiducia nei miei confronti.
Ha bisogno di una vita vera...
Della Libertà.
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Ravén. Prigioniera di una Gemma
Avventura[In Revisione] Primo libro della saga Gemmis Lacrimae, storia completata. Sei mai riuscito a vivere nel mondo che ti circonda mostrando le tue debolezze, la tua vera personalità, il tuo vero io... Io non ci riesco, mi nascondo sotto ad un mantello b...