~Capitolo 11~

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"Di cosa tratta la mia prima missione" Dico alzando lo sguardo verso il suo unico occhio buono.

"Dovrai prendere una scheda madre per me" dice mostrando un ologramma della scheda.

"Dove si trova?" Dico fredda.

"Devi infiltrarti nella C.I.A questa notte" dice mentre mi mostra al computer la mappa del posto. "Ti accompagnerà Càlél nella missione" aggiunse con sguardo da duro.

"Arriveremo lì, con la mia moto" dice Càlél intervenendo nella conversazione.

Io annuisco.

"Andate! Al vostro ritorno voglio che abbiate la scheda o sarà meglio per voi di non ritornare mai più qui" dice osservando l'ologramma.

"Non la deluderemo, signore" dice Càlél.

"Perfetto! Potete andare" dice dando le spalle a me e Càlél.

"Vieni. Andiamo" dice Càlél sottovoce.

Corriamo verso il garage al piano sotterraneo.

Da lontano vedo una moto nera dalle fiamme color ghiaccio. Devo dire che è molto bella.

"Tieni!" Dice lanciandomi il casco fra le mani. Mette il suo sullo testa e mette in moto. "Salta su!" Dice facendo segno con la mano.

Mi siedo dietro di lui.

"Metti le mani sui miei fianchi e tieniti ben stretta" dice mentre con la mano destra sul manubrio accelera.

"Che? Non ci penso proprio" dico fredda e anche un po' imbarazzata.

"Come vuoi, Ravén" dice partendo a tutta velocità. Io per la paura di non essere mai stata su una moto mi stringo forte a lui.

Usciamo dal seminterrato da una rampa che porta direttamente fuori.

Càlél si fa strada tra gli alberi della foresta e poi si in buca sull'autostrada.

"Non mi hai ancora detto dove si trova la C.I.A." dico sentendo la mia voce ovattata dal casco.

"Gotikame City" sento a malapena. Deglutisco sonoramente. Spero di non trovare BJ e gli altri, non voglio che mi vedano rubare una scheda madre per Kratos.

"Quanto manca?" Dico presa dall'agitazione.

"Tranquilla siamo quasi arrivati" dice accelerando.

Lo spero tanto.

BlackBorn P.O.V's

"Amico, non stare così in pensiero, anche se il microchip si è rotto vedrai che la troveremo" dice Jake camminando dietro di me.

"Forse hai ragione" dico mentre do un calcio ad una lattina per terra.

"Dai BJ non essere triste fai un bel sorriso" dice Laika spuntando a testa in giù davanti a me.

Ho paura di non rivederla mai più.

"Fai una di quelle battute che ti..." Jake non riesce a finire la frase che un'esplosione non molto lontana da qui illumina il cielo nero.

"Che cos'era?" Dice Laika spaventata.

"Non lo so. Andiamo a vedere" dice Jake correndo verso il luogo in fiamme.

Mi trasformo in un ghepardo e corro il più veloce possibile.

Quel che vedo non è affatto una cosa bella. Vedo degli uomini gridare aiuto a causa delle fiamme sui loro corpi.

Laika apre un idrante e riesce a mettere in salvo la gente bruciata.

"Oh. Mio. Dio. Ma questa è la C.I.A." dice Jake sconvolto.

Da lontano vedo due ragazzi uscire dalla struttura in fiamme, uno indossa il mantello.

"BJ vai a controllare quei due ragazzi che stiano bene" dice Jake.

"Ricevuto" dico serio. Corro verso di loro il più veloce possibile.

Uno di loro è caduto per terra. Mi avvicino per aiutarlo a rialzarsi.

"Ra-Ra-Ravén!" Balbetto. No no no perché lei è qui.

"Cosa ci fai qui, Ravén!" Dico arrabbiato.

"Io...io posso spiegarti, BJ" dice con viso sconvolto.

"Ravén sbrigati! Kratos ci aspetta" dice un ragazzo dietro di lei.

Kratos? KRATOS? Non ci posso credere a quello che sta accadendo adesso.

"Sai, Ravén. Avevi ragione su quello che dicevi da quando eri bambina. Tu non hai amici" dico con rabbia.

"Ravén andiamo!" Dice il ragazzo dietro di lei. Prima che il ragazzo la trascina via con sé. Vedo i suoi occhi diventare più grandi e lucidi.

Ravén P.O.V's

È da così tanto tempo che sono seduta qui, che sta sorgendo il sole.

Tu non hai amici...

Questa parola rimbomba ancora nella mia testa come delle grida in una grotta. Emetto solo qualche singhiozzo di dolore mentre stringo la mano sul petto.

"Tieni! Bevi questa" dice Càlél comparendo davanti a me.

Cerco di far cessare i miei singhiozzi, immediatamente.

"Cos'è?" Dico prendendo con la magia il bicchiere caldo dalle sue mani.

"Ti terrà sveglia per la prossima missione" dice sedendosi di fianco a me.

Inizio a bere con foga.

"Chi era quel ragazzo che ti ha parlato?" Dice interrompendo il mio bere dal bicchiere.

"Nessuno" dico mentre guardo l'intruglio scuro nel mio bicchiere.

"Parla Ravén, perché nasconderlo?" Dice guardando il mio bicchiere.

"Io...Non posso" dico guardando il primo raggio di sole illuminare le mie mani.

"Tu hai letto la mia mente, sai tutto ciò che è accaduto nel mio passato. Io voglio esserti amico. Ora tu racconta chi è quel ragazzo" dice con tono molto dolce verso i miei confronti.

Sarà un modo di sfogo. Il brutto è che ha fatto parte della mia vita. Ora perché questo?

"Era la mia famiglia..."

Ravén. Prigioniera di una GemmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora