~Capitolo 23~

168 14 17
                                    

Una luce molto flebile filtra dalle tende color Ametista della mia camera.

Un secondo...perché sono in camera mia?!

Ricordo di essermi addormentata sul dorso di Blackborn, ecco spiegato il motivo, deve avermi portato lui fin qui.

Poteva anche svegliarmi, ma come al solita fa di testa sua.

Tolgo le coperte di raso viola dal mio corpo, mi siedo sul letto stiracchiando la schiena tirando in su le braccia fra uno sbadiglio e l'altro; con ancora gli occhi semi chiusi per via del sonno, cerco le mie pantofole blu con i piedi scalzi, tasto il pavimento gelato con le punte, ed eccole qui, morbide e calde, pronte ore essere indossate.

Mi incammino verso il lungo corridoio al di fuori dalla mia stanza per andare a fare una doccia veloce.

Dopo poco esco dalla doccia e indosso il body nero, Dr. Martens, e questa volta aggiungo persino un paio di pantaloncini neri in pile; fa piuttosto freddo oggi.

Prima di uscire dal bagno sistemo la spilla sul mantello un'ultima volta.

Apro la porta e stranamente sento un silenzio che non sentivo da molto tempo, di solito a quest'ora potevo già udire il suono di quei noiosi, stressanti video games di cui Dexter e Blackborn ne vanno tanto matti.

Vado in camera mia e prendo un libro fantasy dalla mensola al di sopra della scrivania.

Sbadata nel prendere il libro faccio cadere qualcosa di molto prezioso, qualcosa che non facevo da tempo.

Un album da disegno. È da tanto che non disegno qualcosa a mano libera.

Quei colori pastello, cosi aggraziati, cosi tenui e dolci, sù carta spessa e ruvida, quasi cartoncino, quella sensazione di armonia e bellezza di quando disegnavo.

Spezzati in tanti piccoli trucioli di polvere di matite sprecate a sfogarmi sù quei semplici e innocui fogli bianchi. Le mie mani iniziano a formicolare, questa sensazione non la sentivo da molto tempo, succedeva sempre quando dovevo disegnare, sfogarmi o riprendere un momento bello trasformandolo in bianco e nero con una semplice matita.

Ripongo il libro sulla mensola e...perché no? Iniziare di nuovo a disegnare come un tempo.

Apro un cassetto della scrivania e prendo un delle tante matite appuntite tenute con cura per tanti anni, una gomma e un tempera matite.

Esco dalla stanza frettolosamente per andare nella living room per qualche schizzo su questa anima bianca che aspetta solo di essere imbrattata di colori per rendere viva la sua vita.

Ad accogliermi è un raggiante Laika indaffarata sui fornelli.

Dimenticavo... la living room è cosi ampia che quel genio di Dexter ci ha messo la cucina e sala da pranzo, perché lui e il suo 'amico' si stufano ad alzarsi dalla sedia e fare qualche metro per sedersi sul divano.

Sto per fare retromarcia per andare in camera mia, ma la sua voce mi ferma.

"Ti prego, resta" dice con voce flebile.
"Non ci siamo viste per tanto tempo, amica, voglio passare un po di tempo con te" dice con un sorriso dolce.

Ha ragione, in qualche modo...

Non l'ho vista per molto tempo ed ora che ho la possibilità di stare un po con lei, l'ha evito.

"Rimango qui volentieri, ma promettimi di non disturbarmi" dico avvicinandomi ai fornelli per fare un tisana.

Metto dell'acqua nel bollitore e aspetto che si riscaldi.

Nel frattempo che essa arrivi a temperatura, provoco con dei gesti piccoli un suono sordo, un ticchettio con le dita sul mobile della cucina.

"Cosa prepari?" dico dopo istanti di silenzio imbarazzante.

Ravén. Prigioniera di una GemmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora