Riemergo dall'acqua con prontezza e rapidità, come sé Aaron riuscisse a capire quando io ho bisogno d'aria, o meno.
Respiro con voracità e ingordigia da emettere dei mugolii.
Con la sua presa ben saldata sui miei fianchi, mi porta alla riva facendomi sdraiare sulla sabbia asciutta.
Cala prima la mia testa, e le mie gambe sul terreno e poi il resto del corpo.
Respiro ancora con affanno.
Lascia delicatamente i miei fianchi dalle sue mani calde, e per un momento rimane li a guardarmi non sapendo cosa fare.
Rimane inchinato con la schiena verso il mio viso, mentre i suoi occhi vagano in cerca di qualcosa.
Sospira e stacca il suo sguardo freddo, ma allo stesso penetrante, insieme al suo corpo.
Si sdraia di film ancora a me, e d'improvviso anche il suo respiro diventa corto in cerca di aria.
Osservo il mio addome che con gran velocità si comprime e si rilassa in movimenti irregolari.
Ora io non riesco a parlare e né voglio farlo, perché esse muoiono in bocca, come gelato al sole.
Blackborn si gira verso di me e mi scruta con i suoi occhi, ed ecco che il mio ossigeno scarseggia, non riesco a capire questo suo effetto!?
Per adesso non ho voglia di vedere nessuno, voglio stare da sola, lasciata nei miei pensieri.
Lui sembra capire, perché si alza e se ne va via.
Ed ecco che tutto ritorna alla normalità, non riesco a concepire questo suo drastico cambiamento.
E nemmeno il mio comportamento quando c'è lui.
Di questo suo angolo segreto che mi ha nascosto della sua vita, di quel suo lato oscuro che si nasconde dietro ogni battuta e risata.
Prendo i capelli fra le mie mani e tiro, tiro a tal punto da farmi male.
"AAAAAAAHHHHHH!!!!" Urlo per l'esasperazione e la confusione.
Sento uno strano eco farsi spazio nelle mie orecchie.
Esso viene interrotto da una sequenza di singhiozzi provenienti dalla mia bocca, ma non piango.
Mi giro sul lato destro rannicchiata nel mio mantello zuppo d'acqua.
I singhiozzi diventano quasi un pensiero lontano, ma le palpebre pesanti si fanno sentire, sono calamite attratte dal ferro.
Ed ora sì che mi accorgo che quel ferro è nei miei occhi.
Blackborn P.O.V's
Sapevo benissimo cosa intendeva con quel suo silenzio interrotto dai suoi respiri affannosi.
Non so neanch'io perché l'ho fatto, ma il mio istinto animale mi ha dette di farlo, di mostrargli cosa sono capace di fare.
Mi dirigo verso la mia stanza mantenendo uno sguardo basso verso il pavimento e le mani mentre le tasche dell'uniforme.
Con la coda dell'occhio vedo Càlél poggiato al muro del corridoio con le braccia incrociate e uno sguardo serio.
Che nervi quel ragazzo!
Lo sorpasso senza segnarlo di uno sguardo o saluto.
"Allora?! Come ha reagito Ravén?" dice lui.
Mi blocco e tenendogli sempre le spalle gli dico
"Non sono affari che ti riguardano" dico serio.
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Ravén. Prigioniera di una Gemma
Aventura[In Revisione] Primo libro della saga Gemmis Lacrimae, storia completata. Sei mai riuscito a vivere nel mondo che ti circonda mostrando le tue debolezze, la tua vera personalità, il tuo vero io... Io non ci riesco, mi nascondo sotto ad un mantello b...