Capitolo 17

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“Mi era mancata l’aria dell’Arizona” penso mentre scendo dall'autobus che ci ha portati fino al parcheggio della scuola, dove molte macchine di genitori ci aspettano.

Ormai è sera. Prendo la mia valigia, e con lo zaino in spalla mi allontano dal l'ammasso di gente, andando a cercare i miei genitori.

Trovata la loro macchina, con mamma e papà in piedi accanto, mi avvicino.
“Mad” sorride mia mamma venendo ad abbracciarmi.
“Tesorino” arriva anche papà in questo abbraccio.

Non appena ci stacchiamo, arriva Blake.
“Mi sento escluso dalla famiglia” borbotta.
Nostro padre sbuffa e lo abbraccia, proprio come nostra madre.

Carichiamo le valigie nel portabagagli e partiamo per casa.
Parcheggiata l’auto nel vialetto e tutti scendiamo.
Papà e Blake recuperano le valigie, mentre io e mamma gli zaini.
Apriamo la porta di casa, e ognuno si dirige nella propria camera.

Prendo la mia valigia, e con il mio zaino in spalla, salgo con molta fatica le scale, arrivando alla porta della mia camera.
I miei alcuni muri rosa e altri con la carta da parati a mattonelle bianche mi erano mancati, così come I miei libri e il mio letto.

Tiro fuori dalla valigia il mio pigiama e vado subito a dormire.

La mattina seguente, il suono della mia sveglia mi riporta al mondo normale, lontano dai miei sogni pieni di zucchero filato.
Tiro via le coperte dal mio corpo, e mentre mi alzo stiracchiandomi, sbadiglio anche.

Mi infilo le ciabatte e prendo un paio di skinny neri strappati sulle ginocchia, e una maglia bordeaux a maniche corte.
Il tempo si è riscaldato durante la nostra assenza, e adesso posso iniziare ad indossare maglie a maniche corte.

Esco dalla stanza e mi avvio verso il bagno.
Entro e mi faccio una doccia veloce e mi infilo I vestiti scelti.
Sciolgo la treccia che avevo durante la notte e lascio che i miei capelli leggermente ondulati cadono sulle spalle.

Esco dal bagno ed entro nella camera di Blake, trovandolo russare.
“Blake. Dobbiamo andare a scuola, su” lo scuoto un po’,  ma visto che non si muove lascio stare. Tanto non sarebbe venuto a scuola in ogni modo.

Scendo le scale ed entro in cucina, aprendo il frigo e prendendo il latte.
Lo verso in una tazza e lo metto in microonde, perché si riscaldi.
Quando è caldo, lo bevo controllando i social.
Su instagram sono cresciuta di quasi due mila follower da ieri.

Durante il viaggio di ritorno, Blake ha insistito di farmi essere nella sua storia di snapchat, instagram e anche di rendere pubblici i miei social network.
Ovviamente ho ceduto alle sue richieste, ed eccomi qui, a controllare la gente che mette mi piace e commenta sulle mie foto.

Girovago per internet per un po’, prima che suoni il campanello.
Vado ad aprire e trovo Christopher.
“Hey Mad” sorride.
“Giorno Cricri” ridacchio per il soprannome, lo vedo sbuffare ed entrare in casa.

“Ero convinto che nessuno sarebbe venuto ad aprirmi. Non credevo che tu venissi a scuola dopo una gita.” dice mentre si siede al tavolo della cucina.

“Solitamente non lo faccio. Ma diciamo che oggi avevo voglia di andare a scuola” ridacchio.
Anche lui ridacchia, e la sua risata riempie la cucina.
Non credo di aver sentito niente di più bello in vita mia.

Parliamo un po’ e alla fine, dopo che mi sono messa le mie adidas superstar bianche, e preso lo zaino, usciamo da casa, dirigendoci verso la sua macchina.

Christopher guida con prudenza tutta la strada che ci divide dall’edificio scolastico.
Arrivati a questo, scende e così faccio anche io.
Il Moro si allontana dai suoi amici, mentre io entro dirigendomi verso la biblioteca.

Him And Me || Hunter Rowland [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora