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Era una giornata caotica, allo Star.
Leo praticamente lanciava le ordinazioni, mentre Talia non faceva altro che preparare caffè, cappuccini, tazze di latte fumanti e cornetti grandi, piccoli, al cioccolato, integrali, con la crema o vuoti.
Da una parte, potevano essere contenti di tutta quella gente, dopo tutte quelle che ne aveva passate il locale.
Gli incassi erano aumentati, e Jason le aveva promesso che, se avesse continuato ad arrivare puntuale e a lavorare così bene, le avrebbe sicuramente dato un aumento.
Intanto, lui era quasi sempre assente in ufficio.
Durante una pausa, Leo aveva espresso la sua opinione:- Ho sentito dire che Piper è incinta.
Talia aveva sgranato gli occhi.
Sarebbe diventata zia?!
Il ragazzo continuò:- Non so se sia vero o no. Però spiegherebbe le assenze di Jason. Probabilmente vuole stare vicino a sua moglie...
-Sarebbe fantastico. Voglio poter scegliere il nome!
-Secondo me Jason vorrà chiamarlo Jason Junior. JJ. Suona bene.
Talia scoppiò a ridere:- È orribile e non ha alcun senso!
-Stai sottovalutando l'ego di tuo fratello.
Lei scosse la testa, e allora Leo cambiò drammaticamente argomento:-Come è andato l'appuntamento con quel tizio?
Talia sgranò gli occhi:- È stata una serata... interessante.
-Gli concederai un altro appuntamento?
Rispose scuotendo la testa.
Leo sbuffò:- Come puoi giudicare un ragazzo con la base di un solo appuntamento?
-Se mi annoio... un ragazzo mi deve saper colpire subito.
-Talia, non tutti sono come Luke. Lo capisci?
Lei lo guardò, esterrefatta:- Come puoi dire una cosa del genere?!
-È la realtà!
La ragazza si sentì gli occhi pizzicare, e prima di scoppiare a piangere tirò uno schiaffo a Leo.
Poi corse fuori dal locale, correndo velocemente lungo la strada.
Erano passati cinque anni.
Cinque, terribili ed estenuanti anni.

***

Non aveva voglia di tornare a lavorare al locale e due giorni prima aveva rassegnato le sue dimissioni.
Artemide, la sua vecchia insegnante, le aveva fatto una proposta molto allettante: viste le sue notevoli capacità di tiro con l'arco, se lo avesse voluto l'avrebbe presa come insegnante nella sua scuola.
Talia era stata tentata di accettare immediatamente, ma per una volta aveva preferito non agire troppo impulsivamente.
E adesso se ne stava sdraiata nel suo divano, con il telefono in mano indecisa se chiamare Artemide.
Boulevard of broken dreams dei Green Day andava a tutto volume, ma lei era talmente assorta nei suoi pensieri che sembrava quasi non sentirla.
Si mise a sedere, sospirando.
Per puro caso, le cadde l'occhio su una foto incorniciata posta sulla sua libreria.
Ritraeva lei che rideva, mentre Luke la teneva in braccio...
Si erano divertiti così tanto quel giorno...
Represse una lacrima, mentre digitava un breve messaggio ad Artemide in cui accettava il lavoro.
Qualcuno suonò alla porta, Talia si alzò di malavoglia.
Non appena aprì la porta, entrò Annabeth.
Aveva un sorriso enorme e le brillavano gli occhi.
-Talia!- esclamò, prima di saltarle al collo e stringerla in un abbraccio fortissimo.
-Che succede?!- le domandò Talia- Percy ti ha chiesto di sposarlo?
Lei scosse la testa, mentre con una mano si accarezzava distrattamente il ventre.
-Sei incinta?!- le chiese allora Talia, sgranando gli occhi.
Annabeth rise, poi scosse la testa:- Ho mangiato qualcosa che non riesco a digerire.
Comunque sono venuta qui per dirti che ho conosciuto un ragazzo fantastico!
Talia la guardò, interrogativa, invitandola implicitamente a spiegarsi.
-È bellissimo! Non come Percy, lui è inimitabile, ma appena l'ho visto ho pensato a te!
-E... quindi?
-Ho organizzato un appuntamento con lui!

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