Talia prese un respiro profondo.
Non aveva chiuso occhio, durante la notte.
Gli occhi di Luke, più azzurri di quanto si ricordasse, continuavano a tornarle davanti. Era ritornata a casa con un peso dentro. Si era chiusa alle spalle la porta, scivolando poi fino a sedersi per terra.
Annabeth non c'era, probabilmente era da qualche parte con Percy.
Beata lei, aveva pensato Talia.
È esattamente dove vorrebbe essere.
Già, perché lei non voleva assolutamente essere lì, da sola.
Non avevano chiarito poi molto, ma una cosa le era parsa limpida.
Luke voleva che continuassero a non vedersi fino a quando non avesse arrestato Crono.
Questo le faceva male, ma dopotutto loro non stavano insieme.
Non più.***
Talia sistemò gli archi dei ragazzini cui aveva appena finito di fare lezione.
Il capanno era deserto, e non ci mise troppo.
Ma quando si girò, vide Ash, appoggiato alla porta: la guardava con un misto di curiosità e rabbia.
-Allora- le disse- hai sistemato quella faccenda per cui avevi tanta fretta ieri?
Talia annuì, ripensando poi a Luke.
Le mancava già, ma le aveva detto che avrebbe dovuto cambiare appartamento a breve per questioni di sicurezza. Non sarebbe potuta andare a trovarlo, e questo le faceva un po' male.
-Senti, volevo scusarmi per essere stato così insistente, ieri- disse Ash- ma quando una persona mi prende così tanto, non riesco a lasciarla andare via. In tutti i sensi.
Il ragazzo sorrise, illuminando i suoi occhi verde smeraldo.
Così diversi, ma allo stesso tempo così simili a quelli di Luke...
Talia sorrise, senza rispondere.
-E volevo chiederti se stasera ti andava di uscire di nuovo. Hanno aperto una pista di pattinaggio sul ghiaccio, sarebbe divertente.
Lei lo guardò.
Le piaceva, sul serio... Ma come amico.
Sarebbe potuto essere qualcosa di più se non ci fosse stato Luke, ma adesso... no, non sarebbero stati mai più che amici.
O almeno così credeva.
Ma lui la guardava con un misto di speranza e timore, e Talia non ebbe il coraggio di rifiutare:- Già, sarebbe bello.
Ash sorrise ancora di piu:- Ti passo a prendere?
-No, fa troppo freddo per andare in moto. Ci vediamo là.***
Luke rabbrividì mentre si tirava su il cappuccio della felpa.
Iniziò a camminare nel vicolo, pronto ad incontrare il suo informatore.
Era un ragazzo di poco più di vent'anni, e avevano fiducia reciproca l'uno nell'altro.
Questo perché lui, Sebastian, sapeva che, di qualunque cosa avesse bisogno, Luke ci sarebbe stato.
E Luke credeva sempre a tutto ciò che diceva, dopo aver visto il terrore nei suoi occhi quando gli aveva raccontato la sua vita.
La cicatrice che aveva sulla schiena gli aveva fatto accapponare la pelle e la certezza di non poterne uscire fuori senza l'aiuto di Luke lo avevano convinto.
Lo stava aspettando fuori da un locale malfamato, The Witch.
Non era frequentato dagli scagnozzi di Crono, che ambivano piuttosto a qualche locale più di lusso.
L'unico motivo per cui avevano scelto il The Witch era che ogni tavolo era nascosto da una spessa tenda, e ciò permetteva a Luke e a Sebastian di parlare piuttosto agevolmente.
Luke lo raggiunse, e non si scambiarono nessuna parola.
Entrarono, e Sebastian sorrise a Teresa, la cameriera per cui aveva una cotta da quasi due anni.
Lei ricambiò, indicandogli una tenda.
Luke e Sebastian si sedettero al tavolo dietro ad essa, e aspettarono che Teresa prendesse le ordinazioni prima di parlare.
-Quando siamo entrati nella casa, Crono era già andato via- disse Luke, tenendo comunque un tono di voce basso.
Sebastian lo guardò, allibito:- Non è possibile. Sono stato lì ieri, e lui era seduto nella sua comoda poltrona a fumare un sigaro. Mi ha commissionato un nuovo giro, e ho dovuto accettare.
-Perché quando abbiamo fatto irruzione lui non c'era?!
-Credimi, non lo so.
Luke si passò una mano fra i capelli, poi entrò Teresa e gli pose davanti la sua ordinazione.
La ragazza se ne andò, senza voltarsi indietro.
Sebastian la guardò un ultima volta, prima che scomparisse dietro alla tenda, poi sospirò.
Luke rise leggermente:- Sei ridicolo. Quando ti dichiari?
Il ragazzo lo guardò fisso, poi parlò:- Ti ricordi quando mi hai fatto vedere la cicatrice?
Mi hai detto che a causa di Crono hai lasciato la tua vita, e mi hai parlato di una ragazza. Tania?
-Talia- borbottò Luke, ma Sebastian proseguì:- Mi hai detto che la amavi, ma ora lei ti crede morto.
Cosa farei io se qualunque cosa dovesse andare storta perdessi Teresa?
Quindi, finché non esco da questa storia, non le dirò nulla.
Stavolta fu il turno di Luke, che sospirò. Sebastian aveva ragione, ma adesso c'erano questioni più importanti da affrontare.
-Senti- disse quindi- cosa sai di Jason Grace e Piper McLean?
-Jason è il proprietario di un locale, su cui Crono voleva avere il controllo. Sembra che nella cantina ci sia un tunnel, non so altro. Piper è sua moglie.
-Cosa sai sul loro conto?
-Poco. Sono gente pulita, senza rogne. O almeno fino a due settimane fa non ne avevano.
Crono non si è rassegnato, e vuole il locale. So che li stava ricattando, ma Jason non voleva cedere.
Così gli hanno picchiato la moglie, e lui si è fatto uccidere.
-No, non è morto. Siamo arrivati in tempo.
-Meglio così. Anche perché altrimenti avrebbe rapito la sorella di Jason. Una certa Talia Grace.
La conosci?
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Revenge
FanfictionSecondo libro della serie "Choice" "Era un bacio dolce, che sapeva di lacrime versate e parole non dette, di mancanze e di segreti custoditi troppo a lungo. Ma, in quel momento, non serviva dire niente. Non c'era nulla da capire. [...] I loro contor...