8

387 59 46
                                    

Talia si svegliò con la suoneria del suo telefonino. Aprì gli occhi di malavoglia, e prese il cellulare. Annabeth la stava chiamando, ed erano solamente le 5,43.
Rispose:- Annabeth, si può sapere cosa diamine ti passa per la testa?!
La sentì singhiozzare, e si pentì immediatamente delle sue apre parole.
-Talia, ho bisogno di un posto in cui stare. Posso trasferirmi da te per un po'?

***

Annabeth si presentò alla sua porta mezz'ora dopo.
Era struccata, ed i capelli aggrovogliati le incorniciavano il viso.
Appena vide Talia, la abbracciò e si mise a piangere sulla sua spalla. Dietro di sé aveva un piccolo trolley. -Annabeth, calmati. Che succede?
-Percy- singhiozzò- penso che mi tradisca.
-Cosa?!- urlò Talia- vieni dentro e siediti sul divano, così ne parliamo.
Annabeth si sedette, e non sprofondò neanche un po'. Solo allora Talia notò quanto fosse dimagrita negli ultimi tempi.
-Spiegami.- la esortò lei.
Annabeth deglutì:- Percy... è strano. Da un sacco di tempo... esce ad orari improbabili, inventa scuse.
Lo vedo che mi mente.
Oggi abbiamo litigato, e lui se ne è andato sbattendo la porta.
-Rallenta, Annabeth. Cosa vi siete detti di preciso?
-Ho sentito il suo telefonino vibrare, stamattina. Quando ho aperto gli occhi stava leggendo un messaggio. Poi si è alzato dal letto e ha iniziato a vestirsi... gli ho chiesto cosa stava succedendo, e lui mi ha guardata, pensieroso. Poi mi ha detto che doveva andare ad aiutare un amico... E lì gli ho chiesto se si trattava di un amico o di un'amica. Si è infuriato tantissimo. Abbiamo iniziato ad urlarci addosso, poi se ne è andato. Mi ha lasciato lì da sola, per andare da lei!
A quel punto Annabeth si passò una mano sul viso, asciugandosi le ultime lacrime.
Talia sbuffò:- Hai anche solo considerato l'idea che, magari, ti abbia detto la verità?
-Sono giorni che ci penso. Tutte le volte che se ne è andato all'improvviso da casa, inventandosi una scusa... quanti amici in difficoltà ha?
Talia la abbracciò, strofinandole una mano sulla schiena. Avrebbe ucciso suo cugino più tardi.

***

Percy uscì da casa sua sbattendo la porta e correndo verso la macchina.
Veramente Annabeth pensava avesse un'altra?! Ma come le era potuto saltare in mente?!
Accese il motore, e sfrecciò velocemente verso Apple Street.
Doveva assolutamente dire a Luke di uscire da quella storia al più presto, altrimenti la sua storia con Annabeth sarebbe andata in mille pezzi, impossibili da rimettere insieme.
Maledisse il semaforo rosso, per poi sfrecciare via quando divenne verde.
Si fermò poco distante dalla casa di Luke, prendendo a pugni la porta.
Lui aprì ed arretrò immediatamente per evitare di essere investito da un tornado di furia pura.
-Tu- disse il moro, puntando un dito contro il petto dell'amico- vedi di uscire al più presto da questa storia, va bene?! Perché a furia di mentire per salvarti la pelle, sto mandando a quel paese la relazione con la mia ragazza. E credimi, non riesco neanche a respirare senza di lei.
Se mi lascia, ti uccido io al posto di Crono.
-Calmati, ho delle novità.- rispose Luke.
Percy si sedette allo stesso tavolo della volta precedente, e Luke prese un blocco per gli appunti dallo scaffale.
Lo mise davanti a Percy, indicando un indirizzo che aveva scritto lui stesso:- Questo- disse- è l'indirizzo.
Domani mattina faremo un blitz all'interno. Prega che sia ancora lì, e tutta questa faccenda finirà.
-Wow. Era ora, amico. Il capo del FBI cosa ti ha detto?
-Se arrestiamo Crono, potrò riavere, almeno in parte, la mia vita. In più, avrei una promozione e un considerevole aumento di stipendio. Altrimenti, continuerò ad essere sottopagato, a vivere in una catapecchia e a pensare a Talia che se ne va in moto con un altro. Bello, no?
-Aspetta, cosa?! Talia ha un altro?
-Già. Ieri sera se ne è andata con un tizio su una moto.
-Annabeth non mi ha detto niente. Era troppo occupata ad urlarmi addosso che ho un'altra.
Luke rise di gusto:- Tu che le metti le corna? Ma dai, lo capirebbe anche un bambino che sei innamorato di lei dalla prima volta che le hai parlato.
Convivete da quanto, un anno e mezzo?
-No, sono tre anni che mi addormento al suo fianco e quando mi sveglio la prima cosa che vedo è lei. Ed è fantastico, credimi.
-Dovresti chiederle di sposarti. Non fare come me. Se avessi sposato Talia, ora non sarei qui a fingermi morto.
-No, ma saresti comunque un agente sotto copertura del FBI. Rischieresti la vita ogni giorno e metteresti in pericolo anche quella di Talia. Magari avresti un figlio, e te ne andresti di casa tutte le mattine non sapendo se la sera potrai rivederlo. Baceresti Talia chiedendoti sempre se sarà l'ultima volta.
-Hai ragione, forse. Però avrei una casa vera, una moglie che mi ama, un figlio cui insegnare ad andare in bicicletta. Dormirei ogni sera abbracciando Talia, leggerei una storia a mio figlio prima che si addormenti.
Parlerei con lui di ragazze, una volta cresciuto, e farei con lui tutte le cose che mio padre non ha mai fatto con me.
Sarebbe fantastico, se solo fosse vero.

RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora