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Mentre i paramedici entravano correndo nella stanza, Reyna si era già fatta da parte.
Il receptionist le aveva fatto numerose domande, senza nemmeno prendere fiato fra una frase e l'altra, ma quando gli aveva mostrato il distintivo, si era fatto improvvisamente silenzioso.
Quindi, se ne stava seduto su una sedia, rispondendo alle domande di un altro agente.
Crono aveva deciso di riportare a casa sua madre Gea, ed avevano lasciato entrambi la camera la notte prima.
Come un ragazzo in fin di vita fosse finito lì e avesse superato la notte, era un mistero per tutti.
Luke, al contrario, era rimasto allibito vedendo il corpo del ragazzo, e non aveva più detto una parola.
Continuava a passarsi una mano fra i capelli, e a scuotere la testa.
-Allora?- gli chiese Reyna- Avete identificato il ragazzo?
-Non c'è bisogno di identificarlo. So chi è.
-E cosa aspettavi a dirmelo?!- esplose la ragazza, incrociando le braccia.
-Era la mia fonte, Reyna. Non potevo certo parlartene.
-Adesso puoi farlo, però.
Luke sbuffò, poi proseguì:- Si chiama Sebastian Flanagan.
Era un pesce piccolo, ma in grado di gestire numerosi incarichi.
Crono si fidava di lui, e spesso Seba riusciva a racimolare numerose informazioni.
Il fatto che sia ancora vivo... Non ha senso.
Certo, è ferito gravemente, ma Crono non sbaglia mai.
L'ha lasciato vivo per un unico motivo. E quando si riprenderà, sapremo quale.

***

Il bagno caldo le aveva fatto sciogliere gran parte della tensione accumulata in quegli ultimi giorni.
Quando uscì dal bagno, profumata e con i capelli asciutti, trovò Tom ad attenderla, seduto comodamente sul letto. Una pistola spuntava dalla tasca dei jeans.
Talia si fermò, indecisa sul da farsi.
Non sapeva che intenzioni avesse Tom, ma se avesse voluto farle del male? Come si sarebbe difesa?
Osservò la corporatura massiccia, e gli occhi di un azzurro ghiaccio così diverso da quello si suo fratello Jason.
I capelli castani, tagliati cortissimi, apparivano più chiari grazie alla luce del sole.
-Ieri sera è tornato il capo. Vuole incontrarti.- disse poi, con la sua voce profonda e dura, quasi sprezzante.
-E chi dice che io voglia incontrare lui?- rispose Talia, pentendosi quasi subito per la sua incapacità a tenere la bocca chiusa.
Tom si alzò, costringendola ad arretrare e mettendola con le spalle al muro.
-Ti vogliono viva, ma sono autorizzato ad usare la violenza.
Non ti conviene scherzare.
Talia deglutì, e lasciò che Tom le afferrasse un braccio e la conducesse fuori dalla sua stanza.
Il corridoio che ieri era completamente buio, ora era illuminato da lampadari accesi.
Alla fine di esso, un uomo sulla cinquantina, seduto in una poltrona rossa che il giorno precedente non aveva notato, la attendeva.
Quando arrivò davanti a lui, Tom le lasciò finalmente il braccio.
L'uomo fece segno ad una ragazza di portare una sedia, e Talia si sedette.
Dietro di lei, avvertì l'arrivo di una donna: i suoi tacchi producevano un rumore piuttosto forte.
Poco più tardi, Rea le si affiancò, puntandole un coltello alla gola.
L'uomo in poltrona sorrise, poi parlò.
-Bene, bene, bene.
Ecco qui Talia Grace, la fantomatica Talia Grace.
Chissà, ero convinto fossi più carina dal vivo.
Eppure, Luke non ti ha dimenticata.
Devi piacergli proprio tanto.
Lei non rispose, ma lui proseguì:- Quello che devi fare per noi è piuttosto semplice.
Rispondi alle mie domande, e non alzare troppo la cresta.
Rea impiegherebbe davvero poco a sgozzarti, e credimi è davvero brava in questo.
Rea sorrise, orgogliosa e spavalda.
-Mi chiamo Crono, e come saprai, sono a capo di un traffico d'armi davvero notevole, che mi frutta tanti bei soldini.
Da qualche tempo, un ragazzo, Luke Castellan, mi mette i bastoni fra le ruote.
Da quando è nel FBI è davvero insopportabile.
Voglio ucciderlo, e tu mi aiuterai.
Sai dove vive attualmente?
La pressione del coltello si fece più forte quando la ragazza non rispose.
-Rispondi, stupida- le sussurrò Rea all'orecchio, ma Talia tenne la bocca serrata.
Solo quando un rivolo di sangue iniziò a percorrerle il collo, lei rispose:- So dove abitava prima.
Non so altro.
-Ah no? E perché dovrei crederti?- le chiese Crono.
-Il giorno in cui mi avete rapita, ero andata a casa mia aspettando che mio cugino mi contattasse per farmi sapere il nuovo indirizzo.
Poi...
-So come è andata. Cos'altro sai riguardo un certo Ash Merridow?

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