Talia si precipitò fuori di casa, sbattendo la porta ed entrando in macchina come una furia.
Mise in moto e nel giro di pochi minuti si ritrovò davanti ad un complesso residenziale.
Era una zona molto diversa rispetto ad Apple Street, ma forse Luke doveva spesso cambiare quartiere per evitare che lo uccidessero.
Talia prese in mano il biglietto, controllando l'indirizzo.
Poi scese velocemente e si diresse verso il complesso.***
-Mi assicuri che si trova lì?- chiese Luke, per l'ennesima volta, a Sebastian.
Lui annuì, esausto, poi si sfregò gli occhi con le dita:-C'è dell'altro.- borbottò dopo un paio di minuti- Crono ha mandato l'ordine di rapire la ragazza di qualcuno che non è riuscito ad uccidere. Hai idea di chi si tratta?
Luke rabbrividì:- Può trattarsi di Jason o... di me.
-Cosa? Crono ha provato ad ucciderti?!
-È una storia lunga...
-Non sapevo che avessi una ragazza, comunque.
-Ora no, ma a quel tempo sì.
Quando sarà compiuto il rapimento?
-Forse oggi, forse domani...
-E non potevi dirlo prima?!- sbottò Luke, alzandosi e correndo verso l'uscita del locale.
Prese il telefono e compose il numero di Percy.
-Oggi mi cercano tutti. Che c'è, Luke?
-Dimmi che Talia è lì con te.
-No, ma mi ha chiamato venti minuti fa. Vuole sapere dove ti sei trasferito.
-Perché?
-Non ne ho la più pallida idea.
-Piper dov'è?
-Con Annabeth all'ospedale.
Forse oggi dimettono Jason.
-Non farle muovere di lì- disse Luke- farò mandare un agente per assicurarmi che siano al sicuro.
-Che sta succedendo?- rispose allora Percy, la voce improvvisamente cupa.
-Crono ha ordinato di rapire Talia o Piper. Non lo so chi delle due.
E adesso devo trovare Talia. Sai dov'è?
-Credo sia a casa sua, oppure a lezione.
Chiamala.***
L'androne del complesso era piuttosto ampio. Al centro c'era un ascensore, e ai lati si allungavano due rampe di scale.
Prese un respiro, poi chiamò l'ascensore. Le porte si aprirono e lei entrò dentro, spingendo il tasto dell'ultimo piano.
La salita durò un paio di minuti, poi si ritrovò su un pianerottolo ampio e... spettrale.
Faceva freddo, inspiegabilmente, e dalle finestre entrava pochissima luce.
Un'unica porta si trovava davanti a lei e non le restò altro che bussare.
Attese, poi la porta si aprì, e due mani sconosciute la spinsero dentro, tenendole le mani sulla bocca e soffocando le sue grida.
Quando era arrivato qualcuno dietro di lei? Perché non se ne era accorta?!
Cercò di liberarsi, invano.
L'uomo che la teneva rise:- Smettila di dimenarti, altrimenti questo gioco potrebbe finire prima del previsto.
E non mi piace pulire il pavimento. Il sangue non va via velocemente...
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Revenge
FanfictionSecondo libro della serie "Choice" "Era un bacio dolce, che sapeva di lacrime versate e parole non dette, di mancanze e di segreti custoditi troppo a lungo. Ma, in quel momento, non serviva dire niente. Non c'era nulla da capire. [...] I loro contor...