Epilogo

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-Non capirò mai quel ragazzo.- disse Annabeth, prendendo dalla biscottiera sul tavolo un wafer.
Talia scosse la testa, sorridendo.
Annabeth aveva avuto la fastastica idea di dare una piccola festa per festeggiare l'arresto di Crono.
Piper e Jason erano già arrivati, mentre Percy e Luke erano andati a prendere le pizze.
Seduta in un angolo, Annika, la cugina di Annabeth che si era trasferita da poco a New York, ascoltava la conversazione senza intervenire quasi mai.
Talia si soffermò per un attimo a guardarla: la somiglianza con Annabeth era inequivocabile.
Gli occhi grigi erano gli stessi, così come i capelli biondi, ma la sua carnagione era notevolmente più scura.
Non era alta come la cugina, che sfiorava il metro ed ottanta, ma non la si poteva di certo definire bassa.
-Come mai ti sei trasferita a New York?- le domandò quindi Talia.
La ragazza parve stupita dalla domanda:- Ho bisogno di allenarmi, e nella mia vecchia città non era più possibile.
Così ho preferito trasferirmi per avere più possibilità.
-Cosa fai?
-Ho vinto diversi campionati regionali di nuoto, ed adesso mi alleno per i nazionali.
Talia la guardò sgranando gli occhi:- Wow!
Annabeth sorrise:- Noi Chase ci distinguiamo sempre dalla massa.
Talia iniziò a ridere, proprio nel momento in cui qualcuno suonò alla porta.
Jason andò ad aprire, e sulla soglia comparve Percy, che teneva in equilibrio precario otto pizze.
Dietro di lui, Luke sorrideva e lo spingeva in avanti.
Entrarono rapidamente, e Jason richiuse la porta.
-Siamo tutti?- domandò Piper mentre si scioglieva la treccia.
-Manca ancora Ash.- rispose Percy.
Si avvicinò alla sua ragazza e la abbracciò.
Poi notò Annika e si presentò, porgendole la mano:- Ciao, te devi essere Annika. Molto lieto di conoscerti.
Appena Luke sentì quelle parole, andò immediatamente dalla ragazza.
-Ti chiami Annika?- le domandò serissimo.
Prima che la ragazza potesse rispondere, suonarono di nuovo alla porta.
Annabeth andò ad aprire, saltellando.
Ash era sulla soglia, sorridente.
Indossava una maglietta a maniche corte e dei jeans scoloriti, e in quel momento Talia si rese conto perché effettivamente gli aveva dato una possibilità.
Era bellissimo, ed il contrasto tra gli occhi chiari ed i capelli scuri lo rendeva ancora più attraente.
Entrò nella casa, si mise subito a scherzare con Percy e Jason.
Annabeth rideva con loro, ma si sentì tirare per la manica.
Si voltò e vide la cugina che la guardava con la rabbia negli occhi così simili ai suoi.
-Che hai?- le domandò, subito seria.
-Cosa ci fa qui Jace?!
-Ma di chi stai parlando?
Annika indicò l'ultimo arrivato.
-Lui è Ash, un amico di Luke.
-Non è vero.
-Invece sì. Anzi ora te lo presento.
Annabeth la prese per mano e, nonostante Annika tentasse in tutti i modi di liberarsi, la cugina non ne voleva proprio sapere.
-Ash, ti presento Annika, mia cugina.
Annabeth non notò la reazione di Ash, che impallidì non appena la vide.
Si diresse piuttosto verso il tavolo apparecchiato, dove iniziò a distribuire le pizze.
Luke abbracciò Talia, e lei si rilassò.
-Sai- le sussurrò- ho l'impressione che quei due si conoscano già.
Lei aggrottò la fronte:- Non è possibile.
Lei si è trasferita da poco in città.
-Non dovresti contraddirmi. Ho il sesto senso.
Talia rise e dopo avergli dato un bacio sulla guancia, andò ad aiutare Annabeth.
-Alla fine avete risolto.- disse Percy.
-Direi di sì. Sono... contento.
-Lo vedo. Ti brillano gli occhi quando la guardi.
-E queste cose chi te le insegna?- rispose Luke, scoppiando poi in una fragorosa risata.
-Ad Annabeth piace leggere storie d'amore. Ogni tanto mi racconta qualcosa.
Luke non rispose, ma uscì nel giardino sul retro.
L'aria fresca della sera lo investì in pieno.
Si sedette sui gradini, osservando la notte.
Dopo poco lo raggiunse Talia.
-Che fai qui fuori?- gli chiese, per poi sedersi accanto a lui.
-Penso.
Talia rise:- Ti capita spesso?
Luke sorrise, poi gli venne in mente un'idea:- Ho voglia di fare qualcosa di pazzo.
-Di che tipo?- domandò Talia.
-Che ne diresti di un viaggio?
Talia sgranò gli occhi:- Dove?
-Dove ti piacerebbe andare?
Lei ci pensò un attimo, poi rispose:- Roma. Voglio vedere il Colosseo.
-Allora andremo a Roma.
La ragazza si avvicinò di più a lui:- Questa tua voglia viaggiare... è normale?
Luke rise, ma non rispose.
La baciò e poi, sorridenti, rientrarono insieme senza accorgersi che, a qualche metro da loro, stava per sbocciare una nuova storia d'amore.

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