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Talia rabbrividì alle parole dell'uomo.
Lui rise ancora più forte quando lei smise di dimenarsi, decisa a tenersi stretta la vita.
La ragazza che aveva aperto la porta la richiuse, sorridendo in maniera diabolica.
Aveva dei lunghi capelli castani, leggermente mossi ma così perfetti da sembrare appena uscita dal parrucchiere.
Gli occhi erano freddi e azzurro ghiaccio, e le labbra curvate in un sorriso erano carnose e piene di rossetto.
Indossava un abito da cerimonia rosso scuro che le arrivava fino alle caviglie, e ai piedi calzava un paio di scarpe con un tacco vertiginoso.
Si avvicinò a Talia, allungando le mani verso il suo viso fino a scostarle una ciocca di capelli nero corvino dalla fronte.
-E così è lei la ragazza?- domandò.
-Sì. È andato tutto come previsto.
-Avevi qualche dubbio, per caso? I piani di mio marito sono sempre perfetti.
L'uomo non rispose.
La donna si spostò vicino alla finestra, guardando fuori. Solo allora Talia notò che su un tavolino accanto a lei era stata poggiata una pistola.
La donna notò la direzione del suo sguardo, e rise:- Così forse ubbidirai senza opporre resistenza. - detto ciò le si accostò dopo aver preso l'arma fra le sue mani- Lasciala Tom.-, ordinò.
Lentamente, l'aguzzino di Talia allentò la presa, fino a liberarla dalla sua stretta. Fu allora che Talia parlò:- Chi è lei? E...
-Non mi piacciono le ragazze che parlano troppo o che fanno domane inutili. Tom, perquisiscila.
Lui si avvicinò, ed iniziò cercare qualcosa su di lei, e Talia avrebbe voluto lanciargli un pugno piuttosto che lasciarsi toccare.
Le prese la borsa, svuotandone il contenuto sul pavimento. Il cellulare cadde a terra, così come le chiavi di casa, un rossetto e un'altra miriade di cose.
-Togli la batteria del cellulare, non vorrei che qualcuno la chiamasse. Potrebbero localizzarla. - comandò ancora.
All'improvviso Talia si rese conto di quanto fosse bizzarra la situazione: un uomo grande e grosso si stava facendo impartire ordini da una donna vestita come se fosse dovuta andare a cena con il presidente degli Stati Uniti, e lei si trovava tra loro due, con la sensazione che da un momento all'altro si sarebbe trovata una pistola puntata alla tempia. E le scappò da ridere.
La donna la guardò, interrogativa, brandendo l'arma contro di lei:- Cos'hai da ridere?
Talia non le rispose, ma continuò a sorridere.
Tom, intanto, continuava a frugare indisturbato nella sua borsa. Prese le chiavi e le porse alla donna:- Potrebbero sempre tornarci utili.- le disse, e lei annuì, prima di volgere lo sguardo verso Talia:- Allora, mia cara. Come sta il tuo ragazzo?
-Si sta sbagliando, chiunque lei sia. Non ho nessun ragazzo.
-Ah no? Nemmeno uno? Povera. Ma sai... a me risulta che tu mi stia mentendo. Conosci per caso un certo Luke Castellan?

***

Luke compose il numero di Talia almeno quindici volte, prima di imprecare e lanciare il telefono contro il cruscotto della sua auto. 
Mise in moto il suo fuoristrada, sgommando.
Sapeva che non sarebbe servito a niente sperare, ma forse Talia aveva spento il cellulare.
A volte lo faceva, quando non voleva parlare con nessuno.
Parcheggiò davanti alla casa della sua ex, con il cuore a mille quando vide che la porta era accostata.
Corse velocemente, chiamando Talia a voce alta, ma niente.
Entrò e vide che, sul pavimento, c'erano sparse le loro vecchie foto.
Come è possibile, pensò, le avevo buttate tutte quando sono uscito dal mio vecchio appartamento.
Poi notò un foglietto di carta.
Lo prese e lesse le parole e l'indirizzo. C'era il suo nome, in fondo, ma non l'aveva scritto lui.
Gli si delinearono davanti agli occhi mille scenari diversi, ma alla fine riuscì a capire la verità.
E non sarebbe stato tanto tenero nella sua vendetta.

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