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Alicia

Mi sono svegliata da poco e mi dirigo verso il bagno per farmi una bella doccia rilassante. Oggi sarà una giornata davvero impegnativa ed importante per me. Non vedo l'ora di rivedere i miei genitori, i miei parenti e tutti i miei amici d'infanzia. Ammetto che, ormai, mi sono affezionata a Milano, alla piccola compagnia d'amici che mi sono creata qui, alla mia nuova quotidianità, ma, la mia città, resterà sempre Miami, dove sono nata e cresciuta, ma, attualmente, mi rendo conto che il mio posto, è proprio qui, a Milano. E' da quando sono piccola che sogno di venire in Italia, di studiare moda, ed aiutare i miei genitori con la loro casa di moda. Ho sempre amato l'idea di girare il mondo e vedere diverse culture, ho sempre amato l'idea di sentirmi autonoma ed indipendente dai miei genitori, ma è anche vero che, i genitori, rimarranno sempre le persone più importanti della vita di tutti.

Sono appena uscita dal bagno con un solo asciugamano annodato al decolté, percorro il corridoio con i capelli gocciolanti, per poi entrare in camera di Celeste. Da quando abbiamo fatto pace, ho sempre dormito con lei ed, io e Rudy, non ci siamo quasi mai incrociati. Non so se è un bene o un male. Se devo essere sincera, Rudy mi manca, mi manca ogni secondo di più, mi manca ogni singola cosa di lui. In questo mesetto ho spesso pensato a noi e mi sono resa conto che, lui, non ha sbagliato nulla con me, sono stata io la stupida. Mi sono spesso chiesta cosa penserà adesso lui di me, ma, soprattutto, se mi pensa ancora.
<<Vuoi che ti aiuto con la valigia?>> mi chiede Celeste, interrompendo le mie riflessioni, mentre ripongo i miei prodotti un una trousse.
<<Beh, grazie, ora sto pensando ai cosmetici, ma mi faresti un piacere immenso se andassi in camera di Rudy a prendermi la valigia ed alcuni vestiti ed oggetti che sono rimasti lì!>> le chiedo scongiurandola.
<<Sì, certo!>> risponde lei tutta pimpante.
Non appena dico ciò che mi serve a Celeste, lei si dirige verso la stanza di Rudy, ed io continuo a sistemare le mie cose in maniera ordinata.
Non appena finisco di preparare la valigia assieme a Celeste, scendo dalle scale e trovo tutti lì pronti a salutarmi ed augurarmi buon viaggio. Tutti tranne Rudy.
<<Hai tutto!?>> mi chiede Michael, che mi ha seguita fino alla macchina, mentre infilo il mio trolley nel bagagliaio del taxi.
<<Sì! Stai tranquillo! Al massimo, se ho dimenticato qualcosa te lo faccio sapere e, quando vieni a Miami pure tu, me li porti? Ok?>> gli rispondo rassicurandolo.
<<Ah! Si si! Perfetto!>> mi dice.
<<Bene, ora devo andare se no perdo l'aereo e non penso sia il caso!>> gli dico per poi abbracciarlo forte forte. Mi mancherà.
<<Mi raccomando piccolina! Fai la brava!>>mi dice accarezzandomi i capelli. Spesso, quando mi abbraccia, fa questo gesto, sin da quando eravamo piccolini.
<<Si! Stai sereno Mike!>> rispondo, per poi staccarmi dal suo corpo, salire in auto e salutare per l'ultima volta mio fratello.

Sono appena salita in aereo, cerco il mio posto e mi ci siedo. Tengo il telefono fra le mani e, mentre ascolto la musica, questo s'illumina ed emette una breve vibrazione.
E' un sms, un sms di Rudy. Per un secondo mi si blocca il respiro ed il cuore inizia a martellarmi nel petto. Perché mi scrive? E proprio adesso?
*Buon viaggio!* dice il suo messaggio.
Non posso far altro che sorridere come una stupida davanti allo schermo piatto del mio cellulare. Non so cosa pensare. Se mi ha scritto questo vuol dire che è felice che io parta o che è triste?
Immersa nei miei pensieri, non mi rendo nemmeno conto che l'aereo è già decollato da qualche minuto e che siamo già in mezzo alle nuvole. Ci sono molte persone intorno a me, mi sento come se qualcuno mi stesse osservando attentamente, sposto lo sguardo cercando di capire se la mia è una sensazione reale o meno. Nessuno mi sta guardando, ma questa mia sensazione mi rimane, fino a quando non m'addormento.

Appena smonto dall'aereo faccio un respiro profondo, avevo proprio bisogno di tornare qui a Miami!
Continuo ad avere la stessa sensazione di qualche ora fa in aereo, ma non appena vedo i miei genitori venirmi incontro, non ci penso più e corro incontro a loro che mi accolgono con grande gioia!
<<Mi fa piacere che sei tornata un po' in anticipo!>> mi dice sorridente mia mamma, mentre mi stringe a se.
Con mia mamma ho sempre avuto un rapporto molto stretto, lei sa tutto di me e mi ha sempre aiutata se ne avevo bisogno. Ho sempre creduto che il nostro rapporto fosse speciale, ci sono pochi rapporti così forti tra madre e figlia. Entrambe condividiamo con l'altra cose molto personali, ma, naturalmente, abbiamo entrambe i nostri spazi e la nostra indipendenza.
Per me non è stato semplice vivere distante da lei, ma ci siamo sentite spesso, quindi questo aiutava un po' a diminuire la distanza tra di noi.
<<E a me? Non dai un abbraccio?>> mi chiede ironico papà, mentre apre le braccia in attesa di essere abbracciato.
Con papà ho un rapporto completamente diverso di quello che ho con la mamma. Lui non sa di me tutto ciò che sa la mamma, perché con lui non riesco ad aprirmi totalmente, ma, resta pur sempre mio papà e gli voglio bene, e lui ne vuole a me. Quando abitavo con loro, io e lui litigavamo molto spesso, anche per le minime cose, ma col passare del tempo questa cose è decisamente migliorata e stiamo meglio entrambi.
Appena saliamo in macchina i miei genitori cominciano a raccontarmi tutto ciò che mi sono "persa" in questi ultimi tempi ed a farmi domande sulla mia vita a Milano, su Michael ed i nostri amici.
Arrivata a casa, vado diretta in camera mia e sistemo le mie cose in armadio e ne vari ripiani vuoti di questa stanza. Mi è mancato un sacco stare qui dentro, mi ricordo che era il mio piccolo rifugio. Quando avevo una brutta giornata, ero arrabbiata o, semplicemente, avevo voglia di stare sola, venivo qui, mettevo la musica a palla e me ne stavo distesa sul letto a pensare, usare il telefono oppure a scrivere.
La parte che mi piace di più della mia stanza è il muro nel quale ho attaccato una lavagnetta con tutte delle foto dei momenti più belli qui a Miami ed un cartellone che i miei amici più stretti, m'hanno fatto per il mio sedicesimo compleanno. Sembrerà una cosa banale, ma io, ogni volta che mi fermo a guardare quella parete, inevitabilmente, mi vien da sorridere. Quella parete è tutta la mia vita.

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