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Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio rumorosamente.
Per fortuna, tra non molto, questo penultimo giorno di gita sarà finito, e stasera potrò toccare il cuscino e svegliarmi domani per tornare finalmente a casa.

Non mi sembra vero.

Venire scarrozzati per l'intera città a visitare musei, gallerie e quant'altro, è davvero complicato e, per colpa della mia patologia, mi sento più stanco del normale, però non posso darlo a vedere per non destare sospetti. Quindi, mi è toccato stringere i denti e portare il mio corpo al limite.
Come se non bastasse, poi, la mia voglia di disegnare è salita alle stelle. Diamine non posso neppure sfogarla, visto che non riesco a ottenere la giusta calma.

Lancio per l'ennesima volta un'occhiata storta in direzione di Rick e Daniel che schiamazzano come se fossero due ragazzine al loro primo appuntamento.

«E quando quella mi ha fatto l'occhiolino? Ne vogliamo parlare?» dice Rick ridendo sguaiato.

Daniel lo colpisce sul braccio. «Ma che, non ha guardato te! Ha guardato me» esclama con un ghigno mentre si lega i capelli verso l'alto con un laccio elastico, atteggiandosi come se fosse l'unico ragazzo degno di nota.
Rick si accorge del mio sguardo in cagnesco verso di loro e mi regala una smorfia poco carina.

«E vogliamo parlare di Damien che ha sbuffato così forte da far muovere le foglie nel momento in cui quella tipa così sexy si è messa davanti al suo preziosissimo quadro?» mi guarda allibito e apre le braccia, Daniel ride e scuote il capo.

Lo fisso sistemando sul naso i miei occhiali da lettura.
Come far capire a quello scimmione che non siamo venuti in gita per rimorchiare, ma per studiare e impegnarsi con l'arte?
La ragazza dondolava e non faceva altro che sistemarsi i capelli, se li lisciava e lisciava come se avesse avuto una piastra al posto delle dita. Questo dettaglio la rendeva tanto sexy? O forse era perché aveva la camicetta aperta e le si intravedeva il bordo del reggiseno?
Scommetto che tipi come Rick e Daniel ne vedono un migliaio di donne del genere su internet, anzi, di certo saranno anche molto più nude di quella, quindi perché tutto questo polverone per un lembo di pelle scoperto? Sai che scandalo!
Ma fatemi il piacere, idioti.

Non spreco le parole e mi limito a scoccare un finto sorriso di scuse e una stretta di spalle, tornando a tuffarmi sul romanzo decisamente più interessante di loro due.
Nel totale caos, Christopher ha continuato ad ascoltare la musica nelle cuffiette, seduto a gambe incrociate sul letto e la schiena poggiata al muro.
Non lo facevo un ragazzo così silenzioso, a mala pena questa mattina ci ha detto un "ciao".
Lo apprezzo, però, perché non amo i tipi rumorosi; preferisco la calma.
Mi vola un cuscino in pieno viso e serro la mascella, un sottofondo di risatine fa tremare la mia calma.
Resta tranquillo, Damien, non dargli corda o altrimenti faranno di peggio.
Rick si alza e si dirige verso la finestra spalancandola con una mossa veloce, facendo entrare una zaffata d'aria fredda nella stanza.

Lo odio. E odio anche Daniel. Quando è in compagnia di Rick, soprattutto con Rick, diventa un completo scemo.
Storco le labbra. Non che non lo sia di solito.

Christopher solleva lo sguardo. «Ne hai una anche per me?» dice, riferendosi alla sigaretta tra le mani di Rick.

«Come no, tieni» annuisce porgendogliela assieme all'accendino.
Perfetto, il fumo entra nella stanza e io sono costretto ad allontanarmi.
Il mio odio tocca livelli catastrofici e prima o poi esploderò.
Un lieve bussare alla porta mi distrae dalla lettura e, visto che i miei tre simpatici compagni di stanza non si sono mossi di un passo, sono costretto ad alzarmi dal letto.

Socchiudo l'uscio e mi ritrovo di fronte gli occhi di Amelia. Sono come al solito dolci e gentili.

«Ciao» la saluto sorridendo, accorgendomi solo in un secondo momento della presenza delle sue amiche, poco distanti da lei.

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