«Fa' che non ci siano solo le canzoni degli ultimi tempi» borbotto piano, assicurandomi di non essere udito dagli altri.
Giro l'attenzione nella saletta. È molto fedele a ciò che ci si immagina di trovare in un karaoke in apparenza vecchio stile: uno spazio privato della larghezza di uno sgabuzzino; due divani ai lati e in mezzo a loro un basso tavolino; un televisore rialzato che dà su un piccolo palco con tanto di microfono; una sorta di cassone metallico per scegliere le canzoni.
Sembra tutto molto antico, per nulla moderno, e questo indirizza buone speranze sui gusti in fatto di musica.Già sento salire l'ansia e non ci siamo neppure sistemati.
«Fantastico» sento esclamare ad Amelia, i suoi occhi brillano d'emozione.
Fantastico? Cosa glielo fa dire? Oh, be', la sua eterna positività, ovvio.
Daniel chiacchiera con uno dei proprietari del locale come se fossero amici di vecchia data, eppure non è così, perché sono davvero certo sia la sua prima volta in questo posto.
Come fa a stare simpatico al mondo intero? Li ascolto persino ridere con toni alti e fare battute.Sbuffo e torno con gli occhi sul microfono. Non salirò mai su quel palco o, almeno, me ne convinco.
Tanto troveranno un modo per incastrarmi.
No, riformulo: Daniel, troverà un modo per incastrarmi.
Ecco, molto meglio.«Perfetto, hanno detto che ci porteranno subito qualcosa da sgranocchiare. Nessuno ha problemi nel mangiare patatine e hot dog, vero?» dice Daniel con un sorriso affabile.
Scuotiamo la testa all'unisono e lui annuisce, si toglie la felpa e rimane con una maglia a mezze maniche di un celeste sbiadito.«Non sottovalutare la temperatura. Qui si sta bene, ma se esci dalla sala ti consiglio di rimetterla» gli dice Nathan, arrossendo velatamente. Incredibile, se è riuscito persino lui a capire il carattere sconsiderato di Daniel durante i loro pochi incontri, vuol dire che in tutti questi anni non sono stato un pazzo visionario.
«Dagli retta» rincaro la dose con uno sguardo serio.
Daniel alza le mani in segno di resa. «Amelia, vuoi dire qualcosa anche tu?», domanda sarcastico e lei ride, «o bastano le mie due nuove mamme unite a mettermi in riga? Ci saranno mille gradi di fuori ed è più plausibile che io mi sciolga qui dentro, fidatevi» commenta con una smorfia.
Scambio un'occhiata con Nathan e lui accenna un sorriso nei miei confronti.
Ricambia, Damien, non fare il solito orso imbronciato.
Sollevo a fatica un solo angolo delle labbra. Be', meglio di niente.Daniel si sfrega le mani e se ne passa una nei capelli.
È agitato. In definitiva l'ho costretto io ad affrontare il discorso con Nathan, o altrimenti ne sarebbe passata di acqua sotto i ponti, prima di vederlo compiere il passo decisivo.
Mi siedo sul divano e poso la borsa da un lato, osservando Amelia di sottecchi.
Sta scalpitando. Vuole cantare.
Sono emozionato. Mi sento strano a pensare che non dovrò affacciarmi dalla finestra nella speranza di sentire la sua voce, ma la potrò ascoltare guardandola in faccia per ammirare la sua passione.Daniel sale sul palco e inizia a scorrere tra le canzoni. Ha lo sguardo concentrato, e ne starà cercando una in particolare.
Nathan si siede proprio di fronte a me, le ginocchia toccano il bordo del tavolo. Guarda preoccupato il suo cellulare, lo stringe con una tale forza che sembra volerlo spezzare.«Hai un genere preferito?» gli domando e lui sussulta, colto alla sprovvista.
«Come?» chiede cordiale.
«Ho chiesto se hai un genere di musica preferito» ribatto osservandolo stringersi nelle spalle.
«Di solito ascolto musica classica e melodie di strumenti» risponde e forse, per la prima volta, inizio a vederlo sotto una luce diversa. Provo rispetto per chi, come me, ama perdersi negli intrighi dei suoni puri, quelli che ti colpiscono dritti al cuore senza aggiungere altro.
Quasi mi viene da ridere al pensiero di dare questa terribile notizia a Daniel.
Lui odia i miei gusti musicali delicati e in maggioranza pieni di struggente passione orchestrale. Adesso che anche Nathan ha ammesso le sue preferenze, dovrà per forza abbassare le armi e convertirsi al nostro club.
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Destino
General Fiction[Completa] Damien è un ragazzo introverso e complicato. Ama la propria routine trovandola, nel contempo, banale e noiosa, portandolo a lamentarsene con se stesso ogni giorno, senza però cercare un valido motivo per cambiarla. Ha perso la voglia di v...