Snobby girls, a bit'too much.
-nella foto Kylee.
"Ragazze,tutto confermato per stasera?"
Chiedo alle quattro ragazze di fronte a me.
"Io ci sono.."
Sussura decisa Julie cercando di non farsi sentire.
Julie ha i capelli marroni con alcune ciocche più chiare, gli occhi marroni con alcuni schizzi di verde scuro.
"Guardate chi arriva,ragazze."
Mentre Jenna, ha i capelli lisci,come i miei solo che fin troppo voluminosi.
Jenna fa un cenno con il capo verso la porta della mensa guardando o meglio fissando il gruppo di ragazzi che entra.
Dei montati del cazzo,ovviamente,capitano della squadra di basket,Kit Peters è al contempo il ragazzo più bello che io abbia mai visto e anche il più coglione (secondo i miei canoni) ma non ci ho mai parlato.
Entrano con tutto il loro fascino scherzando e ridendo tra di loro.
Poi le ochette dietro.
Disgustata giro lo sguardo verso le ragazze ma loro sono troppo occupate a mangiare con gli occhi quei ragazzi.
Sbuffo e cerco di mangiare,wow,polpettone più liquido che solido,una schifossisima gelatina verde e uno yogurt alla banana.
All'improvviso non ho più fame.
"Guarda,guarda chi c'è qui!
Britanny, Ashlyn e Caroline si avvicinano al nostro tavolo sculettando come delle vere e proprie zoccole,quello che sono,in fin dei conti.
Con quelle arie da snob che si ritrovano continuano a guardarmi disgustate;
loro sono l'opposto di me,sono delle barbie che hanno i soldi che escono dal culo, vestono con abiti firmati e portano borse di Michael Kors..avete capito cosa intendo no?
Ma i soldi non fanno la felicità e questre tre per sentirsi importanti giocano contro di me.
Ma non sanno che giocano contro il fuoco.
"Ragazze voi sentite una certa..puzza?"
Mi sventaglio con la mano arricciando il naso e sorridendo sotto i baffi con le mie amiche.
"Ash,Carol..voi vedete delle corna enormi qui sopra?
Io le vedo e sono davvero grandi!"
Mi guarda sorridente sapendo che ha trovato il mio punto debole,ma io non rispondo,non mi interessa ciò che pensano loro e mi limito a fulminarla con lo sguardo.
Si gira per andarsene ma poi torna indietro e ad un alto volume di voce inizia a parlare.
"Sono sicura che Josh ti ha lasciata perchè non gliel'hai data!
Sappiamo tutti che sei solo una verginella."
Apro la bocca pronta a rispondere ma poi sto zitta.
Cerco di calmarmi pensando che la sta facendo apposta ma poi le immagini di quel giorno mi tornano nella mente,cerco con ancora più impegno di calmarmi facendo dei respiri profondi.
"Kylee? Calmati tesoro."
Julie mi prende la mano ma poco dopo mi alzo di scatto facendo cadere la sedia, sbatto un pugno contro il tavolo e prendendo il piatto di "polpettone"cammino velocemente verso le tre stronze e appena sono ad un passo da Britanny inizio a parlare contro sfogando la mia rabbia.
"Io,almeno, non sono come te,non apro le gambe a tutti e dappertutto.
Tu,la dignità sotto i piedi ce l'hai!"
Le rovescio il piatto in testa e siccome lei non se lo aspettava mi guarda con uno sguardo "tu sei ufficialmente morta".
"Ashlyn!!"
Lancia un urlo straziante,tanto che devo chiudermi le orecchie.
"Salviettine! E tu la prossima volta,sei morta!"
Mi punta un dito addosso cercando di intimidirmi ma fallisce perché la guardo con un sorriso sghembo,così sbatte il piede sul pavimento e va via dalla mensa.
A braccia conserte mi giro verso il mio tavolo e le guardo sorridente vedendo le loro faccie sbalordite.
"Andiamo?"
Alzo le braccia facendo finta che non sia successo niente.
"Non così in fretta Signorina Garcia,la voglio nel mio ufficio."
Mi ordina in tono duro la preside incrociando le mani e alzando il sopracciglio.
"Subito!"
Gira i tacchi e va via.
Le mie amiche mi guardano sconcertate,quasi dispiaciute.
Ma io sono calma,non è la prima volta che mi faccio un giro in presidenza e so gestire la situazione.
"Ci vediamo dopo,al solito posto."
Prendiamo le borse e usciamo fuori dalla mensa per poi dividerci nel corridoio.
"Posso entrare?"
Chiedo alla segretaria una volta arrivata in presidenza.
"Si."
Mi risponde semplicemente quest'ultima rivolgendomi uno sguardo di compassione,si abbassa gli occhiali sul naso per guardarmi meglio ma poi scuote la testa e mi dice di entrare.
Chissà quale punizione mi spetterà ora,chissà cosa dirà mia madre.
Già,mia madre,solo per lei non farei queste cose ma quando è troppo è troppo.
Mi dispiace solo che per l'ennesima volta sarà delusa da me,che dovevo essere la figlia e sorella modello per la mia piccola peste.
Ma evidentemente non è quella la mia natura,non sono brava a studiare,posso comportarmi bene ed essere educata ma solo se non mi stuzzicano.
Peccato che questo mia madre ancora non l'ha capito,tutti i professori le parlano male di me ma io credo che anche lei in fondo sappia che ci sia un motivo,una cosa brutta che ha influenzato sul mio comportamento.
E vorrei tanto dirle di papà, del suo odio verso di noi,che quello che sto facendo è per proteggerla ma non mi crederebbe e mi dispiacerebbe per vederla stare male e soffrire ancora una volta a causa sua.
Busso alla porta e non appena sento che posso entrare mi faccio spazio nella stanza,e vedo Britanny seduta su una delle sedie che piange.
Scommetto tutto che questa stronza ha mentito su tutto.
"Signorina Garcia..prego,si sieda."
Mi indica con la mano la sedia,la preside.
"Bene ragazze."
Guarda prima Brittanny e poi si sofferma,un po' troppo su di me.
"Spero abbiate capito la gravità del problema."
"Io non ho fatto nulla."
Alza le mani incolpevolizzandosi la stronza al mio fianco.
Ridendo acidamente mi giro verso di lei e mi stravacco più comoda sulla sedia.
"Tu non fai mai nulla,sei una santa Britanny."
Affermo sarcastica concentrandomi sulla figura della preside.
È una signora davvero bella per la sua età,è bassina questo si ma è comunque una donna di classe e di alto livello sociale,anche se a volte mi sta antipatica perchè nemmeno lei mi crede.
"Ha ragione signorina Garcia."
"E come al solito io ho torto...vai!"
Alzo il pugno facendo una specie di gesto vittorioso.
Aspetta cosa? Ho ragione io?
"Davvero?"
Mi metto seduta educatamente e la guardo improvvisamente interessata.
"Ho detto che hai ragione,quindi si. La cuoca ha visto cos'è successo e i giochini di Britanny.
So che non le hai alzato le mani e prenderò provvedimenti per la signorina Williams."
Mi brillano gli occhi all'affermazione.
Per la prima volta mi credono,questa è bella.
"Senta,non è colpa mia se il suo ex l'ha tradita con me.
Forse non è brava come me,non crede?"
Faccio appello a tutta la mia calma per non prenderla a schiffi davanti alla preside.
"Kylee puoi andare,niente punizione per te oggi. Complimenti. Dovresti essere così tutti gli anni,così ti alzeresti la media e tua madre sarebbe fiera di te."
"Ah giusto,siete state abbandonate,la mammina soffre ancora?"
Dice ironica cercando un altro mio punto debole.
Non sopportandola più mi alzo con tutta la mia rabbia e prendendola per capelli la scaravento a terra,lei prova a difendersi ma inutilmente perchè mi siedo a cavalcioni su di lei e le stampo le mie cinque dita sulla faccia ricoperta di trucco.
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"Anche stavolta sei stata espulsa,io non so più cosa fare con te!
Sei sempre così violenta.
Devi darti una calmata o ti bocceranno."
Urla la mamma una volta entrate in macchina.
"Sei in punizione signorina."
"E non provare ad uscire di casa!"
Mi punta il dito contro guardandomi delusa.
"Mi dispiace mamma.."
Le dico sincera torturandomi le mani.
"Io proprio non la capisco la tua rabbia?! Mi spieghi cosa diavolo hai?!"
Mi urla diventando rossa in faccia e scoppiando a piangere.
Sento le lacrime agli occhi così le metto le mani dietro il collo e l'abbraccio cercando disperatamente di calmarla.
Mamma ci ha cresciute sole,io sono nata quando aveva diciotto anni e so che non è per niente facile avere un figlio a quell'età..a volte si chiude in se stessa e finge di stare bene quando in realtà ha gli occhi rossi e le occhiaie sotto di essi.
Io so chi è mio padre e la mia vendetta è quella di farlo soffrire perchè io oggi a sedici anni sono una ragazza violenta che non ha mai avuto l'amore di un padre,ma solo quello di una madre rimasta incinta a diciassette anni da un ragazzo che non intendeva prendersi cura di lei.
E continuerò la mia vendetta anche per mia sorella,perchè sta crescendo senza una sorella modello e senza un padre pronto a proteggerla.
"Mi dispiace.."
Mi scende una lacrima e continuo a confortare e abbracciare mia madre.
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Bad girls club
ActionKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...