Chapter 17

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-Gym.

-Gym

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Nei giorni dopo essere stata dimessa passai la maggior parte del tempo nella casa di Rick e Stephen che,a quanto avevo capito vivevano insieme

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Nei giorni dopo essere stata dimessa passai la maggior parte del tempo nella casa di Rick e Stephen che,a quanto avevo capito vivevano insieme.
La casa non era molto grande ma eravamo riusciti ad adattarci.
Io dormivo nella camera di Stephen e lui sul divano.
A volte Jenna si presentava facendomi visita con dei sandwich con l'insalata e burro d'arachidi,altre volte con un contenitore pieno di lamponi che disgustavo e cercavo di non mangiare ma ero perennemente controllata da Stephen che cercava di farmi ridere e Jenna che faceva la scema.
E come se l'avessi chiamata Jenna appare dal bagno venendo verso di me con un sorriso smagliante.
"Vedo che ti sei ripresa da quando Ayden ti ha..lasciata."
"Si,è vero!"
Afferma fiera di se girandosi verso i fornelli.
"Oggi direi di fare uno strappo alla regola,mangiaremo pancakes con dello sciroppo e poi mangerai alcune fragole."
Inizia a cucinare accendendo i fornelli e prendendo dal frigo degli ingredienti per la sua trovata.
Muovo i piedi incessantemente e gioco girandomi sullo sgabello,ormai annoiata.
"Buongiorno."
Jenna si avvicina a Rick dandoli un bacio sulla guancia,un po' vicino alla bocca.
Perchè ho come l'impressione che tra loro stia succendendo qualcosa?
Forse era di quello che parlava Ayden?
"Se tutte le mattine il mio buongiorno sarà questo farò meglio a spararmi."
Borbotta una voce dietro di me.
Giro ancora lo sgabello per guardarlo sbadigliare e stiracchiarsi contraendo gli addominali da sotto la maglia.
"Buongiorno."
Sorrido.
"Comodo il divano?"
Chiede ironica Jenna.
Lui la ignora con un sorrisetto per poi voltarsi verso di me.
"Preparati,dobbiamo andare in giro oggi."
"Oh e dove andiamo??"
Chiedo curiosa imboccando un pezzo di pancake con una fragola e me lo gusto.
"In palestra."
Spalanco gli occhi.
Non sono mai,e dico MAI stata una tipa sportiva.
Odio sudare,perdere fiato e sentire il corpo dolorante.
Mi sembra già di sentire il sudore addosso..
Ricordo in primo superiore quando la professoressa ci disse che dovevamo saltare la corda,io e Jenna eravamo le uniche due imbranate a non saper fare nemmeno due salti di continuo..
"Ti prego no,la palestra no.."
Piagnucolo mentre Jenna si prende gioco di me ridendo.
Rivolgo uno sguardo d'intesa a Rick che la zittisce prendendo parola.
"Credi che tu non farai attività fisica? Andremo anche noi con loro."
Le da una pacca sul fondoschiena,vicino al sedere con un sorrisetto malizioso,tanto da farla arrossire.
Ora rido io Jenna.
Mi sbellico dalle risate guardandola arrossire peggio di un peperone,sembra stia letteralmente prendendo fuoco.
Non smette di sorridere tanto che penso che stia per spaccarsi la mascella.
"Jenna stai bene?!"
Mi prendo gioco di lei, mi alzo dalla sedia per poi prendere un bicchiere e riempirlo di acqua,poi glielo porgo.
Lo beve velocemente facendomi ridere ancora più forte.
Ma che ha? Penso dentro di me.
Non l'ho mai vista così,nemmeno quando un ragazzino,Ben mi pare si chiamasse,a scuola le diede un bacio in bocca davanti a tutti e per intenderci...lei era cotta.
"Kylee mangia,dobbiamo uscire."
Stephen scompare dalla cucina e sento l'acqua scorrere sotto la doccia.
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Esattamente una mezz'ora dopo siamo tutti fuori di casa.
Io e Jenna sembriamo delle ragazze super sportive dall'abbigliamento ma in realtà tutt'altro.
Cerco di allargare il top bianco che schiaccia violentemente le mie tette enormi ma invano.
Sembra che stia perdendo fiato e aspetta,non abbiamo nemmeno iniziato a correre.
E se mi faranno fare gli addominali?!
Mi chiedo dentro me stessa.
Diavolo no! Io non farò neanche morta quelle cose.
Vorrei tanto starmene a casa a mangiare fragole e guardare Master Chef ma a quanto pare non è proprio possibile..
Un giorno farai esplodere la loro casa se continuerai a cucinare quelle cose schifose.
La mia coscienza parla male di se stessa alle prese con la cucina.
"Copriti o ti raffredderai."
Mi avvisa Stephen prima di uscire dal portoncino di casa.
Alzo la zip della felpa calda che ho addosso e lego i capelli in uno chignon malandato.
Guardo le scarpe assicurandomi che i lacci siano legati bene,per evitare di inciampare,e raggiungo gli altri nella macchina di Rick.
Dopo una decina di minuti siamo arrivati in palestra;
scendo svogliatamente dall'auto e seguo Stephen e Rick con Jenna che a quanto pare abbia una voglia pari a zero,proprio come me.
"Bene,Kylee con me."
Mi avvicino a braccia conserte a Stephen che continua a camminare verso la reception(?)
"Ciao Zoy,mi servirebbe la chiave della sala 7."
Guardo attentamente la ragazza che sembra non essersi accorta minimamente della mia presenza,troppo concentrata a guardare il ragazzo tatuato.
Ha dei ricci capelli neri,le lentiggini lungo le guancie e il naso,gli occhi azzurri ed è a dir poco stupenda anche se mi costa ammetterlo..
Ormai annoiata dal vederla star zitta e guardando la quasi bava che le esce dalla bocca prendo in mano la situazione.
"Ciao."
Sbuffo e la saluto ricevendo,finalmente,la sua attenzione.
"Ecco le chiavi.."
Borbotta sottovoce continuando a guardare Stephen.
Stringo le labbra per non so quale strano motivo.
Non dovrebbe darmi fastidio giusto?
Si giusto,mi da fastidio solamente persone che dormono e non fanno il loro lavoro.
Dio quanto sei antipatica!
Mi urlo contro da sola.
"Ky andiamo."
Entriamo nella sala guardando i sacchi da box che pendono dal tetto.
"E io che ci dovrei fare?!"
Chiedo con fare "ironia portami via".
"Secondo te?"
Ribatte accovacciandosi al suo borsone per poi togliersi il maglione e indossare una canotta.
"Illuminami."
Sbuffo e roteo ancora gli occhi sapendo già cosa dovrò fare.
"Indossali."
Mi lancia dei guantoni imbottiti al massimo.
"Non so farlo."
Si gira sorridende facendo capire che non mi ha creduta.
Rassegnata gli indosso e aspetto che mi dica cosa fare.
"Prova a dare un paio di pugni."
Alzo il braccio colpendo il sacco e facendo una smorfia sentendo quant'è duro.
"Ma dai,sai fare solo questo?"
Mi prende in giro.
"Ah ah ah."
Rido falsamente.
"Non sono mai stata brava in educazione fisica,avrei dovuto dirtelo.
Hai davanti un soggetto molto pigro."
Mi indico sfidandolo con lo sguardo.
"Ma perfavore. Muoviti."
Ordina.
"Alza il pugno destro in alto e mettilo vicino alla faccia,poi,con il sinisto più in basso e indietro.
Dai due pugni consegutivi col destro e uno con il sinistro."
Spiega facendomi vedere come devo muovermi,poi si mette dietro il box mantenendolo e mi incita a colpirlo forte.
"Non riesco!"
Urlo per la centesima volta.
"Allora immagina.."
Lo guardo storto chiedendomi se stia scherzando o no.
"...immagina che davanti a te ci sia colui che ti ha incatenata e imbavagliata,non vorresti prenderlo a pugni?"
Anniusco con la testa.
"Concentrati e mettiti in posizione."
Sussurra.
"Immagina che ci siete tu e tua sorella dentro casa e qualcuno vuole prenderla,devi proteggerla."
Il fiato accellera e come un lampo inizio a tirare pugni pesanti contro il sacco da box proprio come mi aveva detto Stephen.
"Immagina che il signor W. manda una squadra per prenderci e ucciderci,dobbiamo salvarci e ucciderlo.."
Sferro ancora pugni incessanti immergendomi nella situazione vera e propria.
Se fossi stata sveglia avrei fatto queste cose?
No,sicuramente no.
E ora sembro un'impossessata,devo difendere la mia famiglia e i miei amici e uccidere im signor W.
Devo farcela.
Tiro una gamba contro il sacco e ricevo una scossa al piede.
Devo averlo messo male, dio,fa malissimo!
Affondo i denti nel labbro inferiore e ricaccio dentro un grido.
"Fatta male?!"
Chiede preoccuparto Stephen venendo verso di me e abbassandosi per togliermi la scarpa.
"Ti fa male?"
Mi tocca il piede stiracchiandolo.
"Che dolore."
Piagnucolo.
Mi rimetto la scarpa e tolgo i guanti.
"Per la ginocchiata è così."
Indossa i guanti e inizia a tirare pugni e calci.
A dir poco stupendo.
Penso tra me e me pensando di avere gli occhi a forma di cuore.
"Fallo tu ora."
Mi risveglia dai miei pensieri con un sorriso e con le sopracciglia aggrottate guardandomi.
"Non ho capito come si fa."
Farfuglio abbassando lo sguardo.
L'improvviso spostamento d'aria mi indica che si è spostato dietro di me,sento le sue mani prima sopra i fiachi e poi sopra le mie mani.
"Sei sudato!"
Ritraggo le mani ridendo disgustata.
"Eddai."
Riprende le mie mani e le porta sul sacco.
La sua guancia sfiora la mia facendomi rabbrividire.
"Alza il ginocchio."
Ordina.
Soddisfatta di essere riuscita a fare progressi nel mondo nello sport,mi giro verso il mio maestro ancora attaccato a me e ci guardiamo con lo stesso sguardo del giorno della festa.
Avvicina lentamente il viso tanto da farmi guardare ipnotizzata le sue labbra sottili e rosee.
"Se ti baciassi cosa faresti?"
Soffia sensualmente sulle mie labbra.

"Se ti baciassi cosa faresti?"Soffia sensualmente sulle mie labbra

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