Chapter 12

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-The night is so long.

Sono una diciassettenne che ha bisogno di un babysitter quindi?Cosa dovrei pensare? Perché mia madre ha paura? Ah giusto,ha paura perché a volte ho i miei scatti d'ira

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Sono una diciassettenne che ha bisogno di un babysitter quindi?
Cosa dovrei pensare?
Perché mia madre ha paura?
Ah giusto,ha paura perché a volte ho i miei scatti d'ira.
Parlo con me stessa mentre cerco di rilassarmi nella doccia.
Dopo una quindicina di minuti sono seduta sul mio letto a parlare con Jenna.
"Dai,ti prego,non voglio stare da sola con Stephen."
"Mi dispiace Ky,ma non me la sento. Non voglio essere uno zombie che gironsola per casa tua con delle profonde occhiaie."
"Ascolta,devo chiudere. Sai com'è parli del diavolo..."
"Si,a domani."
Chiudo la telefonata e rispondo a Stephen con fare annoiato.
"Si?"
Apre la porta e si appoggia allo stipide di essa.
"Hai fame?
"No."
Mi guardo e unghie.
"Bella camera."
"Grazie,ma non ti ho detto di entrare."
Mi guarda sbigottito per poi rivolgermi le spalle.
Ha solo una cannottiera bianca addosso che lascia intravedere molti dei suoi tatuaggi.
"Dio,che antipatica."
Borbotta sottovoce sorridendomi.
"Come scusa?!"
Incazzata mi alzo ed esco dalla mia camera seguendolo.
Improvvisamente il campanello suona e io e il ragazzo tatuato ci rivolgiamo sguardi curiosi.
"Chi è?"
Prendo coraggio,rispondendo.
"Sono Evan."
Apro velocemente la porta per poi fiondarmi su di lui abbracciandolo.
"Dio,sei davvero qui?!"
Lo abbraccio più forte sentendolo vicino.
"Si."
Mi è mancata così tanto la sua voce bassa.
"Entra."
Mi stacco dall'abbraccio sorridendo timidamente e arrossendo,ridacchio ancora una volta vedendo i suoi riccioli biondi,ma poi,lo sguardo va sulle sue labbra e la mia improvvisa voglia di baciarlo.
"Hai fame?"
Scrollo la testa cercando di riordinare i miei pensieri.
"Si."
"Ma non avevi detto di non avere fame?"
Chiede Stephen prendendo improvvisamente parola.
"Ehm..Evan lui è Stephen."
Guardo i due aspettandomi che si presentino ma invece nessuno dei due parla all'altro.
"Vuoi la pizza,o i popcorn,ci guardiamo un film o mi canti una c..."
Mi interrompe Evan venendo verso di me e bloccandomi dalle braccia.
Perché la sua vicinanza mi rende nervosa,e non poco?
Imbarazzata e sentendo le orecchie andare a fuoco mi sciolgo la coda da cavallo che avevo fatto nella doccia e mi copro le orecchie sperando di non far notare il mio improvviso nervosismo.
"Ti ho solo riportato il telefono."
Deludendo le mie aspettative,mi sento improvvisamente stupida.
Mi consegna il telefono ma lo ripongo sul tavolo perché,sinceramente,al momento non mi interessa tanto quanto il ragazzo che ho davanti.
"Però...sarei felice di passare la serata con te."
Mi regala un sorriso a trentadue denti mostrandomi i denti bianchi e perfettamente dritti.
La porta di casa sbatte dimostrandomi che Stephen sia uscito di casa.
Ma dopotutto cosa mi aspettavo,l'ho trattato male,l'ho ignorato e come se non bastasse ho dentro casa un ragazzo.
-Ma cosa c'è di male?
-Nulla.
Cerco di auto-convincermi.
Preparo i popcorn da mangiare per andare poi a vedere un film d'azione.
"Chi era quello?"
"Ehm..te l'ho detto,Stephen."
Esito.
"E perché era qui?"
"Mia madre è partita,perciò...siccome lo conosceva ha detto di rimanere con lui."
Spiego prendendo dei bicchieri in vetro dal davanzale.
"Popcorn al formaggio o normali?"
Cerco di cambiare argomento.
Mi giro verso Evan guardandolo negli occhi ma ha lo sguardo perso nel vuoto.
"Evan?"
Lo richiamo.
Scuote la testa risvegliandosi dal suo stato di trance e fa un cenno verso di me.
"Chiedevo...popcorn al formaggio oppure normali?"
"Formaggio."
"Però siccome a me non piacciono tene faccio una al formaggio per te e una normale per me."
Spiego spiritosa.
Varie volte è capitato che magari chiedevo consigli e prendevo la cosa opposta,ricordo quando mia madre si arrabbiava e mi sbraitava contro cose tipo "Per quale motivo mi chiedi consigli se alla fine fai sempre di testa tua."
Rido al ricordo.
"Kylee?"
La voce di Evan improvvisamente vicina mi fa intorpidire i muscoli facendomi trattenere il respiro e afferrare più forte la busta dei popcorn.
"Mh."
Rispondo per fargli capire che può parlare.
"Sei bellissima."
Soffia vicino al mio orecchio trasmettendomi dei brividi all'orecchio e il nervosismo nei muscoli.
Non so cosa mi stia succedendo,da una parte mi da fastidio la sua vicinanza e dall'altra desidero le sue labbra rosee.
Si avvicina ancora di più al mio lato b e quando lo sento fin troppo vicino mi allontano e cerco di cambiare argomento.
I popcorn nel micronde iniziano a scoppiettare facendomi capire che sono pronti,così uso a mio favore il cibo.
"I popcorn sono pronti,devo toglierli prima che si brucino."
Sussurro spostandomi dalla sua presa e arrossendo violentemente.
Cerco di pensare a ciò che è successo poco tempo fa,è se ora pretenderà un bacio? E se l'ho illuso? O mio dio,che faccio?
All'improvviso la voglia di stare con lui sembra pari a zero e mi sento più inquieta di prima.
"Scusa devo andare...in bagno."
Prendo il mio telefono dal tavolo della cucina e salgo velocemente le scale lasciando un Evan deluso al piano di sotto.
"Jenna?"
"Ehi,Kyl?"
"Sono nervosissima,praticamente Evan è venuto a casa mia e Stephen è andato via e non so se vuole baciarmi,mi ha messa in imbarazzo e ora non voglio più stare con lu-"
Parlo velocemente senza aspettare risposta da parte di Jenna.
"Aspetta,non ho capit-"
"Kylee? Il film sta per iniziare."
La voce bassa di Evan si sente ancora una volta vicina così facendo finta che sia davvero andata in bagno,tiro lo scarico e guardo le mie guance rosse allo specchio.
Avvicino titubante una mano alla maniglia e prima di abbasarla e uscire dal bagno tiro un sospiro cercando di calmarmi completamente.
"Eccomi."
Entro nel soggiorno dove mi sta aspettando e vado verso il divano opposto al suo.
"Tieni,ho preso anche l'acqua.."
Mi porge il mio bicchiere viola per poi darmi il contenitore con i popcorn.
"Grazie..."
Borbotto prendendo una coperta dal mobile sotto la televisione.
"Vuoi?"
"No,grazie..."
Annuisco con il capo abbassandomi a prendere la coperta.
"Perché non ti siedi qui?"
Chiede indicando il posto accanto al suo.
Titubante mi muovo sotto il suo sguardo lasciando che i piedi scalzi camminino vicino a lui.
Alza il braccio indicandmi di abbracciarmi a lui.
Non sapendo se dire no o si,non volendo farlo rimanere male mi accoccolo a lui ma senza ricambiare l'abbraccio.
Respiro il suo profumo alla menta e mi rilasso iniziando poi a muovere i piedi nel tentativo di riscaldarli.
"Hai sete?"
Chiede muovendo la mano su e giù dalla mia spalla.
Annuisco con la testa e mi prende dal tavolino avanti a noi il bicchiere d'acqua.
Lo afferro e la bevo facendo un espressione disgustata a causa dello strano sapore dell'acqua.
"Che c'è?"
Chiede sorridendo della mia espressione alquanto strana.
"Ha un brutto sapore."
Affermo sicura di me facendo per lasciare l'acqua sul tavolino.
"Aspetta,fammi sentire."
Mi prende il bicchiere dalla mano e lo annusa.
"Non puzza,forse sarà una tua impressione."
Afferma lasciando il bicchiere sul tavolo e guardandomi fissa negli occhi.
"Hai sonno?"
"Mh mh."
Parlo a bassa voce per poi chiudere gli occhi.

Muovo a malapena le mani e faccio per sbadigliare ma realizzo di avere la bocca chiusa e le mani legate dietro la schiena.
"Mh! Mh!"
Inizio a respirare affannosamente rendendomi conto di essere seduta ancora sul divano di casa mia ma Evan sembra essere sparito.
Guardo l'orologio giallo appeso sul muro guardando le lancette che segnano la mezzanotte e mezzo.
Una puzza di gas e di bruciato mi penetra le radici facendomi spaventare più di prima,tanto da farmi piangere.
Cerco di alzarmi dal divano ma le forze iniziano a venire meno.
E con la piccola luce di speranza dentro di me mi alzo andando verso la finestra che non riesco a vedere a causa del fumo.
Cado a terra inerme per poi perdere definitamente conoscenza.

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