-nella foto Stephen.
Continuo a guardare in silenzio la donna seduta sul divano che a testa bassa si massaggia le tempie.
Il mio piano della sera è stato annullato a causa della mia curiosità nel fatto che Stephen fosse uscito da casa mia.
"Mamma?"
La richiamo per la terza volta in cinque minuti ma lei non accenna a rispondermi e tantomeno guardarmi negli occhi.
"Devo andare a prendere tua sorella."
Con gli occhi rossi e delle profonde occhiaie cammina verso la porta per poi prendere le chiavi appoggiate sul davanzale in legno.
Velocemente scatto verso la porta impedendole di uscire.
"Non esci di qui!"
Sbraito infuriata contro mia madre.
"O almeno,non uscirai finché non mi darai una risposta."
Incrocio le braccia.
"Puoi farmi tu le domande,cosa vuoi sapere?"
Chiede sedendosi sul divano e sospirando profondamente.
"Che ci faceva qui?"
"Chi?"
Fa la finta tonta.
"Stephen."
"Ho scoperto che è il figlio di Patricia,te la ricordi? La mia amica che ti portava a mangiare il gelato da Bob."
"E sentiamo,perché è uscito di fretta e incazzato?"
"Parla bene signorina."
Alza finalmente la testa guardandomi.
"Non cambiare discorso."
Controbatto arrabbiata.
"Non era arrabbiato.."
Borbotta sottovoce.
"E cosa non puoi dirmi?"
"Beh..dobbiamo parlare,ma dopo. Ora è tardi e devo andare a prendere Abygail."
Spiega alzandosi dal divano.
"Mi dispiace che tu sia finita in questo guaio."
"Mamma..papà ti ha fatto del male?"
Le chiedo titubante alzandomi e prendendole la mano.
"Non è tuo padre."
Poi esce di casa lasciandomi sola.
Nel frattempo,non sapendo cosa fare decido di andare a farmi una doccia e mentre salgo le scale il campanello suona.
"Chi è?"
Guardo dallo spioncino e vedo Julie alla porta.
"Che vuoi?"
Parlo scontrosa contro la mia amica.
"Devo parlarti,posso entrare?"
"Puoi dirlo da qua."
"Mi devo confidare con te...ieri,alla festa ho baciato Stephen. Credo che mi piaccia."
Si confida. Non so perché mi stia parlando,in realtà non mene frega un cazzo dei suoi sentimenti verso di lui.
"Ha ricambiato?"
Chiedo.
"Si."
"Bene,sono contenta per te. Ora devo chiudere."
"Aspetta."
Blocca la porta con il piede per non farmi chiudere.
"Devo sapere se lui ti piace."
Aggrotto le sopracciglia all'affermazione.
Lui mi piace? Non lo conosco nemmeno.
Magari è un pedofilo o un maniaco sessuale,chi lo sa.
"Non mi piace."
Affermo sicura di me stessa.
"Ah,grazie a dio. L'altro giorno ho visto come lo guardavi e ho pensato subito al peggio,sai,non mi piace dividere un ragazzo. O è mio o è tuo,ma farò di tutto purché sia mio."
Mi lascia con la porta aperta e gli occhi sbarrati,mi sorride e gira i tacchi andandosene via.
Perché mi è sembrata una minaccia?
Alzo le spalle e non sapendo cosa pensare decido di chiamare Jenna per chiederle cosa ne pensa.
Afferro il telefono di casa e salendo le scale compongo il numero di Jenna.
"Jenna."
Risponde al secondo squillo.
"Kyl."
Borbotta a bassa voce.
"Jenna che hai? Puoi dirmelo."
"I-io ti devo parlare...puoi venire a questo indirizzo?"
"Certo."
Esco velocemente di casa preoccupata per la mia migliore amica che sembra stia male.
Arrivo all'indirizzo che mi ha dato,scendo dall'autobus e la chiamo per sapere a quale palazzo si trovi.
Non risponde al cellulare e disperata non so cosa fare quando vedo Ayden uscire dal palazzo grigio che si estende di fronte a me.
"Che cazzo le hai fatto?"
Urlo per poi andare verso di lui e puntandoli l'indice contro.
"Levati dalle palle Kylee,non ho tempo per le cazzate."
Mi spinge lontana da lui per poi sorpassarmi spingendomi la spalla.
"Brutto coglione,dimmi che cazzo le hai fatto!"
Urlo fuori di me contro il ragazzo biondo.
"L'ho tradita,sono andato a letto con Ashlyn."
Afferma con strafottenza.
Le mani iniziano a pizzicare e il mio istinto omicida si fa sentire,l'allettante voglia di strappare tutti i capelli biondi ossigenati di Ashlyn e staccare a suon di pugni i denti a Ayden.
E tutto accadde in un attimo,io che mi butto sopra la figura slanciata di Ayden e inizio a tirargli schiaffi sulle guance morbide e lui che cerca di afferrarmi le braccia e bloccare la mia improvvisa ma sentita voglia di ucciderlo.
"Io ti ammazzo!"
Continuo a colpirlo.
"Cosa? Tu credi che io non sappia che le piace un altro?!"
Riesce finalmente ad afferrarmi le mani e spingermi per terra.
"Sei tu l'unico che le piaceva!"
"No."
Mi alzo,ancora una volta, e non sopportandolo più lo spingo vicino la fine del marciapiede mentre passa una macchina.
Sussulto e appoggio una mano sulla mia bocca guardando la macchina sfiorarlo.
Lui invece mi rivolge uno sguardo assassino per poi fiondarsi su di me.
"Tu! Sei fottutamente pazza,potevo morire."
Mi spinge con le spalle per terra alzandomi e riabbassandomi con violenza.
Stringo i denti dal dolore atroce sulla mia povera spalla.
D'un tratto non me lo ritrovo più addosso ma vedo Stephen e Rick,quest'ultimo mantiene Ayden dalle spalle.
Stephen si avvicina a me porgendomi una mano per alzarmi e con lentezza ci riesco sussultando varie volte per il dolore.
"Stai bene?"
Chiede aggrottando le sopracciglia.
Annuisco con la testa non riuscendolo a guardare negli occhi,non me la bevo.
Non credo a quello che ha detto la mamma,posso credere che lui sia figlio di Patricia ma non riesco a capire perché era in casa mia e perché era uscito arrabbiato.
"La prossima volta ti stacco le palle,quant'è vero Dio che mi chiamo Kylee."
Guardo Ayden con uno sguardo pieno di odio.
Giro i tacchi e cammino verso il portone da dove era uscito pregando che riesca a trovare la mia amica.
Riesco a riconoscere i passi pesanti di Stephen dietro di me ma,ricordandomi com'era andata l'ultima porta mi giro per controllare che sia lui.
Arrivo al secondo piano e,trovando una porta aperta entro per poi vedere la mia amica seduta a terra che piange e singhiozza rumorosamente.
"Jen."
Sussurro guardandola dispiaciuta.
Scoppia in un pianto doloroso stendendosi a terra in poso fetale.
Mi avvicino a lei e la sedendomi sulle ginocchia l'abbraccio.
"Andrà tutto bene,è un cretino,un coglione."
"Mi-mi ha tradita con Ashlyn..."
Volge lo sguardo nel vuoto continuando a parlare sola,così rivolgo uno sguardo di comprensione verso Stephen che intuendo il messaggio esce dalla casa dietro Rick.
"Ascoltami,ieri quando mi hai detto di Rick..tu e Ayden vi eravate già...litigati?"
Chiedo in un sussurro asciugando le lacrime di Jenna.
"Si.."
Non volendo mettere sotto pressione la mia amica non rispondo più e mi limito a consolarla con un abbraccio.
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"Kylee dobbiamo parlare!"
Non faccio nemmeno in tempo ad entrare a casa che mi ritrovo delle valigie vicino alla porta,mia madre e mia sorella con il giubotto e Stephen in piedi con le braccia penzolanti lungo i fianchi.
"E quelle?"
"Partiamo dalla zia Melissa,stasera."
"Io non lascio tutto qui,le mie amiche."
"E tu,perché ti ritrovo sempre in casa mia?!"
Alzo un sopracciglio ironica.
"Tua madre sapeva che avresti detto di no."
"Per questo,ho deciso che rimarrai sotto la sua custodia fino a quando non tornerò."
"Non sono più una bambina,posso stare da sola. Prima,a volte,ci rimanevo da sola."
"Le cose sono cambiate,è pericoloso. Non vedi quanti maniaci ci sono?"
Raccoglie la borsa dal divano,prende la mano a mia sorella e cammina verso di me.
"O forse vuoi dire,quello che ti ha rapita? Non ne abbiamo più parlato,giusto?"
"Kylee non è il momento!"
Afferma alzando la voce.
"Bene,chiamami quando sarà il momento. E non tornare."
Sputo con odio.
Velocemente salgo in camera e sbatto la porta rumorosamente e finché non sento la porta principale sbattere non accenno a muovermi dalla mia camera.
Saranno dei giorni lunghissimi.
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Bad girls club
ActionKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...