-I don't like him.
-nella foto Skylar.
"Jenna?"
"Kylee,dove sei? Come mai mi chiami? Siamo nella sala vicino alla tua."
Parla con l'affanno.
"N-non sono in palestra. Ho combinato un casino..puoi venire."
Piagnucolo tirandomi di poco ma con forza i capelli.
"Ky che è successo."
Scoppio in un pianto nervoso non sapendo più cosa dire o cosa fare.
"Io ed Evan.."
Cerco di sfogarmi ma a quanto pare proprio non voglio parlare.
"Sto arrivando."
Mi chiude il telefono in faccia e penso che non sa dove sono.
E come se fossimo telepatiche,mi chiama.
"Ky,non ti ho chiesto dove sei..perchè sennò non posso ven-"
Fa una risata.
"Sono vicino all'Avenue Bar.."
Parlo lentamente stringendo il telefono con forza.
Proprio non mi scende giù il fatto che sia stata chiamata "puttana" senza un valido motivo.
Oddio,i motivi ci sono..e lo sai anche tu,solo che non accetti il fatto che LUI ti abbia chiamata così.
E come faccio ad accettare?
Si è sempre comportato bene con me,si può sapere perché ora sembra uno scazzato.
perché l'hai piantato in asso.
Mi urla addosso la mia coscienza lasciandomi quasi sbalordita.
"Kylee?"
Alzo la testa al richiamo guardando la cameriera,di prima,in piedi davanti a me con una faccia dispiaciuta.
"Che è successo? se posso chiederlo.."
Si rigira nervosamente il grembiule tra le mani e abbassa lo sguardo.
"Mi dispiace."
Mi scuso finalmente per come l'avevo trattata nel bar.
Stava semplicemente facendo il suo lavoro e io l'ho trattata malissimo.
Quanto posso essere cattiva?
"Non sei cattiva,solo avevi i tuoi buoni motivi per trattarmi così..so di essere un'impicciona."
Ho davvero parlato ad alta voce?
Cerca di tranquillizzarmi non sapendo di farmi sentire ancora di più una merda.
Ricaccio in dentro le lacrime non volendo piangere davanti ad un estranea.
"Scusa per quello che sto per dirti ma è la pura verità..ho sentito il vostro litigio."
Si siede al mio fianco ed evita il mio sguardo sapendo di aver sbagliato.
E stavolta non posso fare a meno di pensare "ma perché non si fa i cazzi suoi?"
Può darsi che risulti antipatica in questo momento ma è la verità,capitemi,chi vorrebbe che un estranea,che dovrebbe servirti il caffè, si metta a sentire i fatti propri?
Semplice,nessuno.
Ricordo che quando ero piccola mi facevo sempre i fatti degli altri,ero curiosa ma di certo non avevo (diciassette anni?).
Lascio cadere l'argomento avvolgendomi in una specie di bolla di vetro dove ci siamo solo io e i miei pensieri.
Cosa farò ora?
Dovrei dirlo a Julie?
Dovrei dirle che sono un'amica schifosa e che dovrei andare all'inferno?
Forse sono esagerata sento i sensi di colpa che a malapena mi permettono di respirare.
"Ti prego,non dirmi la stessa cosa che ha detto l..."
"No,non te la dirò semplicemente perché anche io ho passato quello che è successo ora a te."
Mi spiega prendendomi la mano per poi stringerla lievemente.
"Non so che fare,sono un'amica schifosa!"
Continuo a ripetere non sapendo come togliere il macigno dallo stomaco.
"Non sei un'amica schifosa,non ripeterlo più!"
Mi sgrida lasciandomi la mano.
"Secondo te,l'amica di cui parli,a sapere che ti piace lo stesso ragazzo che piace a lei..cosa avrebbe fatto in una situazione come questa?"
"Di certo non mi pugnalerebbe alle spalle..al contrario mio.."
"Risposta sbagliata!
Se lo scoperebbe se ne avesse l'opportunità e dentro di te lo sai già."
Sobbalzo a causa del tono della voce.
"A me non piace quel ragazzo."
"So che non ti piace quello biondo d-"
"Io intendevo..quello che hai visto qui fuori."
Alza un sopracciglio chiedendosi se parlo sul serio oppure no.
Apre la bocca per parlare ma la voce della mia amica la interrompe.
"Kylee..tesoro,come stai? cos'è successo?"
Inizia a parlare freneticamente non facendomi capire più niente.
"Andiamo."
Mi incita ad alzarmi.
"Bene,Kylee quando hai bisogno sai dove trovarmi.."
"Grazie Skylar."
L'abbraccio anche se non la conosco molto bene.
"Oh,piacere Skylar,io sono Jenna."
Si presenta la mia amica porgendole la mano.
"Vabbè,sai già il mio nome."
"È stato un piacere, però ora dobbiamo andare."
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Lascio che l'acqua scorra lungo i miei capelli e la mia spalla,che tolga l'odore di Stephen di dosso.
Sono letteralmente distrutta.
Ma il punto è che non so nemmeno il motivo,c'è qualcosa che non mi permette di non pensare a quello che è successo.
Ho lasciato Stephen e non me ne sono importata.
Ho lasciato Evan e non me ne sono importata.
Ho trattato male Skylar e non me ne sono importata.
Ho tradito Julie e ho i sensi di colpa che mi stanno mangiando.
E tra l'altro non posso fare a meno di non pensare a quello che ha detto Skylar.
Come si sarebbe comportata Jenna,o una delle mie amiche al posto mio?
"Ky,li asciugamani stanno nel cassetto sotto al lavandino..tutt'okay?"
"Sto per uscire,sta tranquilla."
borbotto prendendo il sapone alla fragola per insaponarmi il corpo.
Poi sciacquo la schiuma ed esco dal box doccia appoggiando i piedi sul pavimento gelido.
Dopo essermi asciugata guardo la mia faccia riflessa allo specchio.
Ho li occhi rossi e un viso che fa proprio schifo senza trucco ma tanto staremo solo io e Jenna in casa,i genitori e il fratello sono partiti.
Afferro l'intimo e la felpa da sopra il termosifone e li indosso velocemente ed esco dal bagno.
"Kylee?"
Jenna richiama la mia attenzione mentre ero intenta ad allungare un po' la felpa sulle cosce.
Guardo i tre difronte a me sentendomi arrabbiata,in soggezione e ferita.
Non sapendo cosa dire mi rufugio nella camera di Jenna,quella che,da oggi sarà anche la mia.
"Kylee esci subito."
Mi rimprovera la mia amica da dietro alla porta.
"Non uscirò."
Ribatto sedendomi a terra e abbracciandomi le gambe.
"Lascia stare Jenna,é solo una bambina che non affronta le situazioni."
Ormai non ho nemmeno voglia di risponderli male.
Non ho proprio voglia di fare niente.
Non dovrebbe interessarmi quello che dice eppure é tutto il contrario.
E le sue parole continuano a fare male.
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Bad girls club
AzioneKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...