-what are you doing in my house?
Nei giorni successivi la mia vita continuò normalmente,non chiesi nulla a mia madre della sua improvvisa scomparsa e cercai di essere felice(?).
Mi aspettavo una chiamata dalle mie amiche i giorni successivi ma nulla,loro erano scomparse e io..bhe io non mi facevo sentire.
Dire che ero rimasta male del fatto che non mi avessero seguita era un eufemismo,e per,giunta ora dovevo ritrovare e aggiustare la macchina di Eleonor.
Mi ritrovavo a mangiare sola nella mensa,mi gustavo le mie patatine quando le mie amiche decisero di fare invasione al mio tavolo.
"Dove cazzo sei stata?!"
Urla Eleonor battendo la mano sul tavolo e sedendosi alla sedia senza nemmeno chiedere.
"Bhe,ho continuato il piano da sola."
Dico ovvia continuando a mangiare con strafottenza.
Se non si è notato sono arrabbiatissima,loro non si sono nemmeno degnate di chiamarmi,non mi hanno seguita.
"T-tu non ci hai nemmeno aspettate! Dovevamo fare tutto insieme!"
Afferma Eleonor con disgusto nei miei confronti.
Stanca la guardo e anche le mie amiche.
"Senti."
Spingo lontano il vassoio di patatine e incrociando le mani mi sfogo con le mie amiche.
"Voi.." le indico "Non mi avete seguita,chiamata ne tantomeno cercata."
"È una bugia! Noi ti abbiamo chiamata,io ti ho chiamata!"
Si corregge Jenna sedendosi al mio fianco.
"Ma tu non mi hai risposto o per lo meno...un ragazzo ha risposto."
Continua.
"No aspetta.."
La blocco guardandola sorpresa e con le sopracciglia aggrottate.
"A me non hanno dato nessun telefono.."
Parlo quasi con me stessa.
E l'unica ipotesi,Evan aveva il mio cellulare allora.
Peccato che lui avesse detto che non lo aveva..
"Devo andare."
Mi alzo di scatto dalla sedia cercando di non guardare le mie amiche,cammino verso l'uscita quando vengo strattonata dal gomito.
"Ti prego,non escludermi.."
Piagnucola Jenna pregandomi con lo sguardo.
"Okay.."
Sospiro e le sorrido poi camminiamo dirette verso i bagni.
"Prestami il tuo cellulare.."
Le dico una volta entrate nella toilette.
Lascio la borsa sul lavandino e aspetto che la mia amica mi consegni il suo smartphone.
Velocemente me lo porge,digito il mio numero e aspetto che qualcuno mi risponda.
"Pronto?"
Sento la voce roca e bassa di Evan.
"Pronto..ma questo numero è di una mia amica..."
Camuffo la mia voce vera con una più stridula e acuta.
"Si,hai ragione ma sai,l'ho trovato ora e niente..non vedo la tua amica da un paio di giorni."
Non sapendo cosa rispondere chiudo il telefono senza nemmeno salutare Evan.
Non riesco a capire perché mi immagino cose che non esistono,ormai sembra che non mi fidi più di nessuno.
Tiro un sospiro di sollievo,sorridendo al pensiero di quel ragazzo dolce e timido...
È da tre giorni che non lo vedo e devo ammettere che vorrei incontrarlo anche solo per poter sentire la sua voce.
Dal primo momento che l'ho visto cantare l'ho subito.non so..è successo qualcosa di strano.
I suoi occhi erano sinceri,dolci e aveva paura che io lo disprezzassi e prendessi in giro quando in realtà devo solo ringraziare il fatto che mi abbia trovata e accolta nella sua casa.
"Jenna,io credo che tu lo debba conoscere,è un ragazzo d'oro."
Affermo compiaciuta di Evan e della sua educazione,bellezza e intelligenza.
Anniusce sorridente.
"Credo che le ragazze saranno arrabbiate con me.."
Confessa la mia amica dispiaciuta.
"Ehi,non preoccuparti.
Sono arrabbiate con me,loro."
La rassicuro stringendola in un abbraccio e il suo profumo dolciastro di vaniglia mi entra nelle narici,tanto da farmi tossire.
"Che dici,andiamo?"
Le dò un paio di pacche sulla spalla.
Si asciuga le guancie rigate di lacrime.
Usciamo dal bagno andando verso la nostra classe di biologia.
Una volta che la professoressa entra in classe,essa si riempie di studenti che seguono silenziosamente la lezione prendendo appunti,mentre io sono intenta a studiarmi e rosicare le unghie smaltate di grigio.
Da dietro mi arriva un bigliettino così mi giro verso Jenna e aggrottando le sopracciglia le chiedo spiegazioni con uno sguardo,mi fa segno di aprire il bigliettino.
"Garcia,attenzione!"
Urla contro di me la professoressa Smiths,una donna bassa con la gobba,capelli bianchi e rughe.
"Ehi,ma non hai notato che oggi manca Rick?"
Spaesata mi guardo intorno a sguardo basso per poi rivolgere lo sguardo verso il biglietto.
"Si."
Triin,Triin.
Mi alzo dalla sedia,prendo la borsa e i quaderni ed aspetto all'entrata Jenna per parlare di quello che mi ha detto.
Evitando lo sguardo fulminante della professoressa esco dalla classe con la mia amica.
"E tu come hai notato che manca Rick?"
Le chiedo curiosamente mentre compongo la combinazione dell'armadietto.
Arrossisce violentemente e con fare nervoso si gratta il collo.
"Ehi,com'è andata con Ayden?"
Alzo il sopracciglio studiando con lo sguardo le reazioni della mia amica.
Volge lo sguardo nel vuoto e non risponde alla mia domanda,tanto da farmi insospettire.
"Jen.."
Mi da le spalle e non capendo cosa stia succedendo le accarezzo la spalla ma lei in tutta risposta si ritrae.
Si gira verso di me mostrandomi i suoi occhi grandi pieni di lacrime che piano a piano rigano le sue guance rosa.
Scoppia in un pianto improvviso e si fionda su di me attaccandomi le braccia al collo.
"Ehi Jen,che ti succede?"
Le chiedo accarezzandole la schiena mentre lei continua a bagnarmi incessantemente con le sue lacrime salate.
"Non ne voglio parlare..."
Borbotta e tremolante tira un sospiro.
Guardo attentamente la mia amica con gli occhi rossi e con uno sguardo triste la consolo e la rassicuro.
"Io ci sarò,sempre Jen."
La abbraccio forte tanto da farle capire il mio sostegno.
"Vuoi venire a casa mia oggi? Mangiamo cose grasse fino a scoppiare e poi ci vediamo un bell'horror!"
Parlo entusiasta sorridendo alla mia amica.
Ride del mio programma facendo ridere anche me.
"Andiamo a casa?"
"Si."
Si asciuga le lacrime e con un sorriso tirato iniza a camminare verso l'uscita della scuola.
Camminiamo a passo svelto quando vediamo le altre nostre amiche e senza rivolgerli parola andiamo dritte verso casa.
"Non posso dirlo!"
Sento urlare fuori da casa mia,da mia madre.
La porta si spalanca con ferocia e Stephen esce a capo basso,non accorgendosi della mia presenza cammina verso di me per sfiorarmi e sorpassarmi.
"E tu che ci fai qui?"
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Bad girls club
AksiyonKylee Garcia non è mai stata una ragazza alquanto "normale" e di certo per avere diciassette anni non è mai stata e mai sarà una spensierata e socievole adolescente. Ha il suo gruppo di amici,questo si,ma nella sua vita manca qualcuno. Ma non vuole...